Il Fronte del Cielo - Musei & Archivi

       

       

       


 

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MUSEO STORICO DELL'AERONAUTICA MILITARE
VIGNA DI VALLE - ROMA



Il Museo Storico ha sede nell’Idroscalo di Vigna di Valle, il più antico in Italia, sito sulla sponda sud del lago di Bracciano dove, nel 1904 per volontà del Maggiore del Genio Mario Maurizio Moris, padre riconosciuto dell’aviazione italiana, fu impiantato il primo Cantiere Sperimentale Aeronautico. Qui volò nel 1908 il primo dirigibile militare italiano, l’N.1, opera degli ingegneri Gaetano Arturo Crocco e Ottavio Ricaldoni. Fanno da cornice al Museo, voluto e realizzato dalla Forza Armata per dare degna collocazione al patrimonio aeronautico italiano, le costruzioni e le strutture dell’Idroscalo, oggi unico sito di questo genere in Italia a mantenere intatte le caratteristiche architettoniche tipiche di un insediamento aeronautico sviluppatosi in un arco temporale che va dall’origine fino agli anni ‘60 del secolo scorso. Il Museo Storico dell’Aeronautica Militare, con i suoi 13.000 m2 di superficie espositiva coperta, è uno dei più grandi ed interessanti musei del volo esistenti al mondo. Disposto su quattro grandi padiglioni espositivi, il Museo accoglie al suo interno oltre 60 velivoli ed una cospicua collezione di motori e cimeli aeronautici di vario genere che raccontano, in sequenza cronologica, la storia del volo militare in Italia e quella degli uomini che ne furono protagonisti. Il percorso si snoda attraverso i settori dedicati ai Pionieri, ai Dirigibili, alla Prima Guerra Mondiale (hangar Troster, inizio visita), all’epopea dei Voli Polari del Generale Nobile, alle Grandi Crociere di Massa, alla Coppa Schneider, ai velivoli tra le due guerre (hangar Velo), alla Seconda Guerra Mondiale e i grandi aeroplani (hangar Badoni), per terminare con l’ultimo padiglione illustrante la rinascita post-bellica dell’Aeronautica Militare Italiana, che comprende i velivoli a getto contemporanei (hangar Skema).

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MUSEO DELL'AERONAUTICA GIANNI CAPRONI
TRENTO



Il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, fondato dal pioniere dell’aviazione trentino Gianni Caproni, espone la prima collezione aeronautica al mondo, costituita negli anni Venti del Novecento. Sin dai suoi primi anni di attività, Gianni Caproni decise di conservare all’interno delle sue officine alcuni fra i suoi aerei più importanti, anziché procedere alla loro dismissione e al riutilizzo dei materiali per altre costruzioni. Questa scelta, nel 1927, maturò nella fondazione del Museo. Riaperto a Trento nel 1992 e successivamente inserito nella rete dei musei scientifici facenti capo al MUSE-Museo delle Scienze, il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni opera per promuovere la diffusione della cultura storica e aeronautica presso tutte le fasce di pubblico, con esposizioni permanenti e temporanee, le attività educative per le scuole, le proposte di animazione culturale per il pubblico, l’editoria scientifica.

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MUSEO FRANCESCO BARACCA
LUGO DI ROMAGNA



Istituito dal Comune di Lugo nel 1926 e collocato fino al 1990 in una sala all’ingresso della Rocca estense, il Museo “Francesco Baracca” viene trasferito nel 1993 nella casa natale del pioniere dell’aviazione italiana, per adempiere le volontà testamentarie del padre, il conte Enrico. Dal giugno del 1993 all’aprile del 1999 il Museo, che opera in stretto contatto con l’“Associazione Amici del Museo Baracca”, ha ospitato una prima sezione, limitata al piano terra, con l’aereo ed alcuni cimeli. I successivi lavori, iniziati nel ‘99, hanno permesso di consolidare l’edificio, in particolare il tetto e la facciata, e di abbattere le barriere architettoniche, mediante la messa in opera di un ascensore che collega i tre piani del palazzo, riedificato in stile liberty agli inizi del Novecento. Questo intervento, che comporta una chiusura di due anni, raddoppia la superficie espositiva del Museo, che può finalmente ospitare un numero significativo di cimeli, arredi, documenti: un ricco patrimonio che ora trova un’adeguata sistemazione rendendo fruibile al pubblico anche materiali mai esposti in precedenza. L’acquisizione dell’ultimo piano, nel 2006, consente di inserire nel percorso espositivo tutti i cimeli.

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ISTITUTO STORICO E DI CULTURA DELL'ARMA DEL GENIO
ROMA



La storia del “Museo del Genio” iniziò agli inizi del secolo scorso (1902), quando il Generale Durand de La Penne cercò di ridare a Castel S.Angelo l’antico splendore ospitandovi il Museo delle Armi. Ma questo museo era già stato riorganizzato nel Maschio della città di Torino (dove ancora oggi ha sede il Museo Storico Nazionale di Artiglieria). Si decise pertanto di creare a Roma il “Museo della Ingegneria Militare Italiana”, destinazione che ben si adattava all'imponente monumento ove, nel corso dei secoli, avevano lavorato valenti ingegneri militari come Nicolò di Pietro Lamberti di Arezzo, Antonio da Todi, il Rossellino, Baccio Pontelli, Antonio da Sangallo, Michelangelo Buonarroti e tanti altri insigni maestri. A partire dal 1902 si iniziò concretamente a raccogliere reperti, documenti e materiali vari in Castel S.Angelo. Con direttore Mariano Borgatti, il museo fu inaugurato il 13 febbraio 1906, allora festa dell'Arma del Genio, alla presenza del Re. Il Museo iniziò subito a funzionare ed a farsi conoscere tanto che negli anni successivi (1907 e 1908) venne visitato più volte dal Re d'Italia. La sede dell’ I.S.C.A.G. è situata fra Lungotevere della Vittoria, su cui si allinea la sua facciata principale, Via Corridoni ed il piazzale Maresciallo Giardino, sul prolungamento del quale era stato precedentemente ricostruito il monumento ai Caduti dell’Arma, già in piazza Pia presso Castel S.Angelo. Il progetto informatore dell’opera fu quello di tenere per centro il Sacrario dedicato alla memoria degli Eroi ed intorno ad esso raggruppare le testimonianze delle principali attività dell’Arma, sia nella preparazione della guerra, che sui campi di battaglia. L’edificio è costituito da un corpo centrale a due piani, al cui centro è situato il Sacrario sormontato da un’alta torre, e da quattro corpi al solo piano terreno disposti simmetricamente attorno al corpo centrale. Questo ha nel Centro un cortile dedicato a S. Barbara, con ingresso sul Lungotevere, e chiuso nel lato opposto da un’esedra nel cui mezzo è il portale di accesso all’antisacrario e quindi al Sacrario dal cortile di S. Barbara a mezzo di ampi porticati, si accede in due cortili simmetricamente disposti e detti uno “delle armi” e l’altro “delle guerre”. Il cortile di S. Barbara è adorno di paraste sulle quali sono incise le date delle Campagne alle quali hanno partecipato l’Arma del Genio e delle Trasmissioni. Le sale principali lunghe dieci metri e con una superficie di oltre duecento metri quadrati ciascuna, sono dodici al piano terra e cinque al primo piano. Le sale del piano terreno sono dedicate alla dimostrazione delle varie attività delle Armi del Genio e delle Trasmissioni, del loro sviluppo in tempo di pace e della loro applicazione in tempo di guerra; quelle del primo piano contengono invece tutto quanto si riferisce al progresso dell’architettura militare attraverso i secoli; qui una speciale sezione è destinata a ricordare la vasta opera compiuta dai nostri architetti militari all’estero. Al primo piano si trovano anche gli Uffici della direzione, nonché la biblioteca ed un’aula per corsi d’istruzione, comunicazioni, ecc. In una parziale soprelevazione della parte centrale del primo piano sono sistemati gli archivi. Le forme architettoniche esterne semplici e severe, con predominio assoluto della linea retta, il rivestimento di travertino della facciata principale e quella di travertino e mattoncini nelle rimanenti parti, le due salde torri fra cui si apre l’ingresso principale e quella che si eleva sul Sacrario conferiscono all’edificio uno spiccato carattere militare. Gli ambienti interni, ampi e luminosi, sono privi di qualsiasi decorazione, dovendo l’attenzione del visitatore essere richiamata solo da quanto vi è esposto; l’atrio di ingresso, l’antisacrario, il Sacrario ed il salone del primo piano sono invece rivestiti di pietra. Sulle pareti dell’antisacrario sono ricordate le decorazioni al valor militare guadagnate dai singoli o dai reparti dell’Arma dalla sua costituzione ad oggi. Il Sacrario, a tre navate, ha le pareti ricoperte da marmi; termina con un’abside al cui centro è un’ara di marmo nero, offerta dai Genieri in congedo del reggimento del Genio “Mario Fiore” e progettata dall’ing. Paolo Napoli, Ufficiale di complemento dell’Arma. Nelle pareti dell’abside sono ricavate nove finestre alte e slanciate chiuse da bellissime vetrate artistiche del noto pittore Duilio Cambellotti. L’ambiente è molto decoroso e severamente mistico come si conviene ad un luogo consacrato alla memoria di coloro che hanno dato la vita per la Patria.

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UFFICIO STORICO DELL'AERONAUTICA MILITARE
ROMA



La volontà di acquisire, mantenere e diffondere il vastissimo patrimonio storico dell' A.M., attraverso la ricerca di una sua più ampia valorizzazione e visibilità possibile, anima, senz'altro, lo spirito e l'impegno dell' Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare. L' Ufficio si prefigge di svolgere le delicate funzioni di alacre ricercatore, di diligente cronista, di rigoroso custode, di attento osservatore, di sagace elaboratore pronto a rispondere alla vasta domanda di informazioni proveniente sia da un pubblico estremamente competente sia da chi si avvicina al mondo della Storia Militare Aeronautica Italiana per la prima volta. Si può affermare, inoltre, che l' Ufficio Storico contribuisce a costruire il futuro dell'Aeronautica attraverso gli esempi che la storia mette a disposizione e la storia, come scrive il Droysen, "..ci da la conoscenza di ciò che siamo ed abbiamo.." L'Ufficio prende origine dalla "Sezione Storica di Stato Maggiore della Regia Aeronautica", fondata nel 1926, che svolgeva la funzione di raccogliere e classificare tutto il materiale di carattere storico al fine di utilizzarlo per redigere un resoconto ufficiale sullo sviluppo e sull'impiego, in pace ed in guerra, della nuova "Arma". Da più di settant'anni l'Ufficio Storico opera per garantire la massima diffusione ai temi della Storia dell' Aeronautica Italiana fornendo la sua assistenza a quanti svolgono attività di ricerca in questo settore con particolare riferimento a vicende che hanno avuto come protagonisti uomini e reparti dell' Aeronautica Militare. Concorre, inoltre, insieme con i corrispondenti Uffici Storici delle altre Forze Armate nell'ambito della Commissione Italiana di Storia Militare, alla promozione di iniziative utili a migliorare la conoscenza della storia militare Italiana attraverso lo studio approfondito di tale disciplina. Attualmente l'Ufficio, dipendente dallo Stato Maggiore dell' Aeronautica Militare ed inquadrato tra gli uffici del 5° Reparto, possiede una struttura che consente lo svolgimento di una serie di importanti attività comprendenti la pubblicazione di opere a carattere storico aeronautico, la raccolta di documenti (memorie, resoconti, atti ufficiali, diari storici, memorie storiche dei reparti rischierati fuori dai confini nazionali, ecc.), la gestione di una biblioteca aeronautica, la salvaguardia e la ricerca di materiali / velivoli di interesse storico per un continuo e costante arricchimento del patrimonio museale della Forza Armata.

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UFFICIO STORICO DELLO STATO MAGGIORE ESERCITO
ROMA



L'Ufficio Storico nasce nel 1853 come Ufficio Militare del Corpo Reale dello Stato Maggiore, con le finalità di raccogliere, ordinare e conservare i documenti militare del Regno di Sardegna, che dovevano servire a scrivere la storia delle guerre e delle campagne. L'archivio dell'Ufficio fu costituito inizialmente su pochi carteggi, fra i quali si ricordano, degni di nota, le carte della 1^ guerra d'Indipendenza (1848-1849) e quelle della Guerra d'Oriente, ovvero della spedizione in Crimea del 1855-56 voluta dal Cavour. Nel tempo, la consistenza dei documenti è notevolmente accresciuta, poiché le buste custodite sono decine di migliaia. Non sono invece mutati i compiti fondamentali dell'Ufficio, che continua a raccogliere diari, relazioni e memorie storiche dei Corpi dell'Esercito e li traduce in opere storiche. All' Archivio cartaceo è affiancato quello iconografico, ripartito in collezioni: di fotografie (oltre 600.000 immagini); di cartoline, bolli e calendari reggimentali (circa 58.000 pezzi); di medaglie e distintivi (migliaia di esemplari, in catalogazione). L'Ufficio dispone, inoltre, di biblioteche militari centrali e presidiarie specializzate in materie militari, che conservano centinaia di migliaia di volumi, incluse alcune preziose cinquecentine.

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MUSEO STORICO ITALIANO DELLA GUERRA
ROVERETO (TN)



Il Museo Storico Italiano della Guerra, ospitato nel castello di Rovereto, si occupa della storia degli uomini e delle società che vivono l'esperienza della guerra, con particolare attenzione alla storia italiana e alla Prima guerra mondiale. Dalla sua inaugurazione nel 1921, è uno dei principali musei italiani dedicati alla Grande Guerra. Organizza mostre, cura ricerche, promuove attività didattiche e coordina la Rete Trentino Grande Guerra. Il museo offre due percorsi di visita: gli eserciti e le guerre tra Ottocento e Grande Guerra, il castello e le armi di età moderna. Il primo percorso, recentemente rinnovato, parte dall’Ottocento e arriva alla Prima guerra mondiale. Il racconto è dedicato al modo di combattere e alle dotazioni dei soldati, ma anche alle straordinarie trasformazioni che il mondo conobbe in quegli anni. Nelle vetrine è esposta una ricca raccolta di oggetti e fotografie relative alla guerra di trincea, materiali di propaganda e testimonianze dell’esperienza di combattenti e civili. Nella primavera 2014 il museo ha aperto al pubblico alcuni spazi del Castello costruiti dai Veneziani tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento. Un nuovo percorso porta i visitatori alla scoperta di torrioni e cunicoli, del terrapieno e delle decine di cannoniere ricavate nelle mura. Nei torrioni Marino e Malipiero è esposta la collezione di armi di età moderna (XVI-XVIII secolo): una vasta raccolta di armature, armi bianche e da fuoco, da duello e da caccia. Nel rifugio antiaereo realizzato nella IIa Guerra Mondiale ai piedi del castello c’è la sezione dedicata alle artiglierie della Grande Guerra, con decine di pezzi italiani, austro-ungarici, tedeschi, inglesi, tra cui bombarde, mortai, obici e cannoni.

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MUSEO DELL'ARIA E DELLO SPAZIO
CASTELLO DI SAN PELAGIO (PD)



Dal 1970 la villa è stata oggetto di accurati restauri e ripensata nelle funzioni attuali principalmente come museo del volo. Inaugurato nel 1980, frutto dell’impegno della proprietà e di Maria Fede Caproni, ripercorre l’intera storia del volo umano facendo perno sull’impresa dannunziana; a tale volo è dedicata la parte principale del museo con le stanze abitate dal poeta nel periodo 1917-1919. Fanno da “contorno” le sale dedicate a Leonardo, ai Montgolfier, ai Wright, a Ferrarin, a Lindbergh, a Nobile, a Balbo, a Forlanini, a Gagarin e Armstrong…

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