Il Fronte del Cielo - 87^ Squadriglia S.V.A. "La Serenissima" - Cenni Storici
La squadriglia viene posta in formazione nell'agosto
1917 come 182^, fino a quando questo numero viene assegnato ai Ca.4 ed il
reparto assume la denominazione di 87^ Squadriglia. Tale numeroazione,
tipica della caccia, riflette più le speranze dell'Ansaldo, casa
costruttrice degli SVA, che le valutazioni operative compiute alla 91^ nel
settembre del 1917.
Baracca,
Ranza e gli altri che provano l'aereo, sono
concordi nel giudicarlo veloce, stabile, sicuro, ma poco maneggevole, di
scarsa visibilità anteriore e con un infelice sistemazione dell'armamento.
In parole povere l'Ansaldo, pensando di realizzare un caccia, aveva fallito
lo scopo, ma in compenso aveva costruito un ottimo ricognitore ed uno
splendido aereo. L'idea della "Serenissima" nacque dallo spirito di iniziativa del veronese
Alberto Masprone,
il quale facendosi interprete dei sentimenti di rivalsa dei veneti che vivevano con gli austro-ungarici in casa, propose al Comando del Regio Esercito
di costituire una squadriglia da caccia composta esclusivamente da piloti veneti. Tali idee furono espresse in una lettera inviata dal tenente
Masprone alla Direzione Tecnica
dell'Aeronautica. Il capitano Croce, destinatario della missiva, trovò l'idea degna di nota e inoltrò il documento verso l'alto. Secondo Croce
il nuovo reparto avrebbe dovuto essere denominato "2^ Squadriglia SVA". Allegata alla lettera
Masprone aveva posto un elenco di 12 piloti veneti, da lui interpellati, volontari per dar vita
alla nuova formazione. Si trattava del tenente pilota
Aldo Finzi, di
Umberto Gelmetti, di
Alberto Grazzini,
Giordano Bruno Granzarolo,
Francesco Ferrarin,
Sebastiano Bedendo,
Leonello Marani, del
sergente pilota
Bottazzoni, e dei soldati piloti Angeli, Rossi e sottotenente
Guglielmo Vianini.
Alla luce di quanto esposto, l'Ufficio Servizi Aeronautici
del Comando Supremo approva il 10 dicembre 1917 la costituzione
di una squadriglia da ricognizione lontana montata sui veloci monoplani SVA.
Formalmente la 87^ fu poi costituita il 12 gennaio 1918 con 18 piloti ed
altrettanti SVA ad ali strette sul campo di Ponte S. Pietro (Bg). Il
nucleo iniziale del reparto, al comando del capitano
Alberto Masprone, è in parte diverso da quello proposto ed è
composto dai tenenti
Giordano Bruno Granzarolo,
Aldo Finzi ed
Antonio Locatelli, coi sottotenenti
Francesco Ferrarin,
Carlo Fornasari,
Alberto Grazzini,
Leonello Marani e
Guglielmo Vianini. La squadriglia composta
essenzialmente da veneti per volontà del Comando Supremo, adotta il nome di
"Serenissima" e sulle fusoliere degli SVA compare il gonfalone scarlatto
della Repubblica di Venezia. L'unità è inizialmente basata a S. Pelagio, nei
pressi di Padova, alle dipendenze del X Gruppo, ma il 21 febbraio riceve
l'ordine di trasferirsi, eccetto la 3^ sezione, per ferrovia a Ghedi, alle
dipendemze dell'XI Gruppo, come squadriglia autonoma del Comando
Raggruppamento Squadriglie da Bombardamento. La prima missione ebbe luogo
il 30 marzo, quando
Antonio Locatelli compie una ricognizione fotografica sulla Val
Lagarina. Nel mese di maggio compie missioni di ricognizione e di
bombardamento. Il 20 maggio torna a S. Pelagio e viene rinforzata da altri uomini.
Alla fine del mese si aggiungono infatti i piloti tenenti
Ludovico Censi,
Pietro Massoni,
Domenico Pastorello ed i sottotenenti
Umberto Garelli,
Giuseppe Sarti e
Gioacchino Sartor.
In questo periodo la 87^ esegue un completo
rilevamento del fronte del Piave spingendosi fino a Zagabria, Fiume e
Pola. Nel frattempo i comandi superiori stavano progettando di compiere una
missione di eccezionale importanza propagandistica, il volo su Vienna di una
formazione di aerei italiani per lanciarvi manifestini di propaganda. L'idea in realtà non
era nuova, e spesso veniva propugnata da D'Annunzio, che vi pensava
addirittura dal 1915. La sera del 1 agosto tutto è pronto e si decise di
tentare l'impresa il giorno successivo. Ma il 2 la formazione, decollata
regolarmente è costretta dal maltempo a rinunciare quando è già sulle Alpi,
e per la stessa causa, quasta volta sull'Isonzo, deve tornare indietro anche il giorno 8.
Il volo fu coronato da successo solo al terzo tentativo, il 9 agosto. (vedi
scheda). Dopo il raid, e per far luce sui motivi che portarono
all'annullamento di una missione di ricognizione ordinata il 16 agosto, il
colonnello Carta, del Comando Aeronautica a Disposizione, si reca presso il reparto
per scoprire perchè di 22 aerei in carico ne fossero a disposizione solo 2,
e scopre con sconcerto che tra aerei del volo su Vienna bisognosi di una
completa revisione, quelli danneggiati od in montaggio e quelli surcompressi,
che scontavano la maggiore potenza con minore affidabilità, la 87^ è
assolutamente inefficiente ai fini bellici. Dall'episodio della mancata
ricognizione del 16 agosto, Carta venne a sapere che
Finzi aveva opposto
violente proteste e che l'animoso pilota di Legnago, si era anche rifiutato
di firmare l'ordine di presa visione, giudicando la missione non eseguibile
e contraria al buon senso del servizio. Il Comandante
Masprone viene rimosso e altri
piloti, come
Finzi e
Locatelli furono trasferiti. Al comando dell'unità,
viene destinato, il 7 settembre 1918,
Palli.
In data 16 agosto il
reparto aveva in carico i velivoli 6840, 6846, 6775, 6778, 11713, 11714,
11722, 11721, 11726, 11736, 11737, 11777, 11779, 11780, 11800, 11805, 11806,
11853, 11895, 11911, 11912, 11916 e 12736 (quest'ultimo biposto). Le cure di
Palli sono efficaci e rapide. perchè un congruo numero di aerei bombardano
Osoppo e Casarza, rispettivamente il 16 e il 17 settembre. Nel frattempo la
87^ è passata al IV Gruppo. Al cessare delle ostilità il reparto dispone, al
comando di
Palli, dei piloti
Granzarolo,
Grazzini,
Pietro Massoni,
Guglielmo Vianini,
Costa Sanseverino,
Criscuoli e
Vedovelli. La linea di volo era composta da 14 SVA. La 87^
rimase in attività fino alla seconda guerra mondiale.
Tratto da "I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra" di Roberto Gentilli e Paolo Varriale - Ed. Ufficio Storico Aeronautica Militare
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