Il Fronte del Cielo - L'aviazione Imperiale - Idrovolanti

Già il primo giorno di guerra, il 24 maggio 1915, l’aviazione della Marina austriaca, molto attiva ed aggressiva, contemporaneamente al grande attacco navale contro tutta la costa adriatica, eseguì un bombardamento aereo su Venezia. Furono colpiti Forte S. Nicolò, l’arsenale e i cacciatorpediniere ormeggiati alla riva degli schiavoni. Si dovette provvedere al potenziamento delle stazioni di idroaviazione, in modo particolare di quella di Santa Caterina (Pola), che divenne il centro e l’arsenale dell’Aviazione Navale. Vennero ingrandite la scuola di Cosada e la base di Kumbor e impiantato il nuovo scalo di Puntisella per soddisfare le aumentate esigenze operative. L’apertura del fronte italiano rese necessaria la difesa aerea della città di Trieste e delle sue installazioni portuali quindi il viceammiraglio, barone Alfred von Koudelka, nel giugno del 1915, per installare una stazione idrovolanti mise a disposizione alcuni capannoni dello Stabilimento Tecnico Triestino ed un approdo nei pressi dell’Arsenale del Lloyd. Questa base, al comando della quale fu chiamato il tenente di vascello Gottfried Banfield, che diverrà poi il principale asso dell’Aviazione Navale austro-ungarica, nel corso della guerra assunse un ruolo di primaria importanza. L’attività degli aviatori dell’imperiale e regia marina si svolse con voli di ricognizione sul mare, attacchi contro forze navali e obiettivi terrestri, ricerca e avvistamento di sbarramenti di mine. Nel periodo che va da metà del 1916 alla metà del 1917, in seguito all’aumento dei compiti che venivano richiesti all’aviazione, l’amministrazione della Marina dovette ricorrere all’ordinazione di nuovi materiali, oltre che presso aziende austriache e ungheresi, anche presso industrie tedesche. Un grosso quantitativo di motori fu ordinato alle officine di Monaco e un numero cospicuo di idrovolanti alle officine Hansa di Plaue. Di questi facevano parte i nuovi modelli che sostituirono velocemente quelli precedenti, si trattava dei nuovi tipi Brandenburg “K”, per la ricognizione e il bombardamento e “A” per la caccia. In seguito alla maggiore importanza assunta dall’aviazione venne creata una Direzione autonoma dell’idroaviazione a capo della quale fu nominato il tenente di vascello Franz Mikuleczky , già capo della stazione di Pola. Di rilevante importanza fu l’utilizzo dell’arma aerea nello scontro navale che si svolse nel canale d’Otranto il 15 maggio 1917. Una squadra austro-ungarica fu inviata a distruggere il dispositivo, costituito da decine di pescherecci armati, che bloccava il canale per vietare il passaggio dei sommergibili austro-tedeschi. Durante questa operazione le formazioni navali austro-ungariche e quelle dell’Intesa (italiane, inglesi e francesi) si dettero battaglia riportando danni reciproci. Per la prima volta gli idrovolanti, che provenivano delle basi di Kumbor e di Durazzo, ebbero una parte rilevante nello scontro. Non solo furono utilizzati per la ricognizione a largo raggio, ma intervennero direttamente con lancio di bombe e raffi che di mitraglia. Difesero le navi contro gli attacchi degli idrovolanti della 258ª Squadriglia di Brindisi e fecero servizio di scorta antisommergibile. Inoltre eseguirono l’osservazione del tiro nel combattimento con la flotta avversaria e sventarono l’attacco di un sommergibile in immersione che si avvicinava alle proprie navi. Anche se nessuna delle bombe colpì l’obiettivo, gli attacchi degli idrovolanti disturbarono in modo sensibile il fuoco dell’avversario costringendolo a manovre diversive per evitarli. Ancora il 24 maggio dello stesso anno, durante la decima battaglia dell’Isonzo, nell’alto Adriatico si svolse un accanito combattimento. I monitor inglesi Earl of Petersborought e Sir Thomas Picton scortati da torpediniere, Mas e idrovolanti della 253ª squadriglia di Grado, appoggiarono col tiro delle loro artiglierie di grosso calibro l’offensiva italiana sul Carso e bombardarono il campo di volo di Prosecco. Contemporaneamente intervennero nove idrovolanti della stazione di Trieste che, suddivisi in due formazioni, attaccarono con lancio di bombe e raffiche di mitragliatrici i monitor inglesi e le navi di scorta, mettendo a segno una bomba su ogni monitor e due bombe sulle navi di scorta. Gli idrovolanti austriaci dovettero subire però la reazione dei caccia di scorta italiani e due furono abbattuti. L’arma aerea della Marina, già nel secondo e terzo anno di guerra, assunse una straordinaria importanza. I velivoli dell’Alto Adriatico infatti parteciparono con efficacia alle operazioni di appoggio contro le offensive delle forze armate italiane. Alla idroaviazione venne inoltre assegnato l’obiettivo di rendere inutilizzabile la linea ferroviaria Padova-Cervignano e le stazioni lungo il suo percorso. Dalle basi della Dalmazia e dell’Albania vennero effettuate operazioni di bombardamento contro impianti idraulici e centrali elettriche della Puglia, situati un buona parte nell’entroterra. Contemporaneamente furono effettuate incursioni contro i porti, le navi in mare e i campi di volo. Furono eseguite ricerche di campi minati e di sommergibili e furono difesi i porti dalle incursioni aeree italiane che diventavano ogni giorno più frequenti. L’Aviazione Navale austro-ungarica che, all’inizio della guerra, comprendeva pochi apparecchi, alla fine del 1918 contava 266 velivoli, nonostante l’enorme crisi industriale in cui su dibatteva l’Impero. La sua attività, al pari di tutte le altre marine che parteciparono alla Grande Guerra, dimostrò l’assoluta importanza tattica e strategica dell’aeroplano. Fu l’inizio dell’utilizzo della forza aerea navale componente ancora oggi di primaria importanza per le forze armate di tutto il mondo.

 

 

Da: L'Aviazione dell'Imperiale e Regia Marina,  k.u.k. Kriegsmarine di Mauro Antonellini, 2007


Il fronte italiano Flik

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IDROSCALO DI SANTA CATERINA - POLA



Alla fine del 1911 la Stazione di Volo e di Collaudo fu trasferita da Altura all’isola di Santa Caterina, nella baia del porto di Pola. La superficie dell’isola fu spianata e col materiale di riporto fu ingrandita; furono costruiti un hangar e alloggi per ufficiali ed equipaggi. Il 23 febbraio 1912 la nuova stazione entrò in funzione. Ben presto si sviluppò un’intensa attività e venne messa a punto una pista per eseguire prove di decollo che sarebbero dovute servire per lanciare gli aerei dal ponte delle navi da guerra. Pola fu certamente la base operativa più importante, dove si approntavano i velivoli e dove partivano per gli attacchi all'Italia. La stazione Idrovolanti era comandata da Gottfried Von Banfield, asso dell'aviazione austro-ungarica (Da "L'Aviazione dell'Imperiale e Regia Marina,  k.u.k. Kriegsmarine di Mauro Antonellini, 2007; altri)

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IDROSCALO DI KUMBOR - MONTENEGRO



(Da "L'Aviazione dell'Imperiale e Regia Marina,  k.u.k. Kriegsmarine di Mauro Antonellini, 2007; altri)

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FRANZ MIKULECZKY 1884 - 1964



Pilota della marina austro-ungarica di origine ungherese, dal 24 novembre 1915 al 1 agosto 1917 è stato comandante della Stazione Navale di Pola. Nell'immagine, Mikuleczky a destra con Banfield.

(Immagine da "L'Aviazione dell'Imperiale e Regia Marina,  k.u.k. Kriegsmarine di Mauro Antonellini, 2007; altri)

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253^ SQUADRIGLIA

Il reparto nasce nella primavera del 1917 sull’isola di Gorgo, nei pressi di Grado, dalla trasformazione della 1^ Squadriglia Idrovolanti di quella Stazione. La linea di volo è composta da un FBA e da Macchi L3. E’ l’unità aerea più avanzata dello schieramento italiano, situata a poche decine di chilometri dal fronte ed addirittura in vista di Trieste. Dopo lo sfondamento del fronte italiano a Caporetto si rende necessario l’abbandono dell’idroscalo, che la squadriglia lascia ordinatamente il 30 ottobre. L’unità prende base nel nuovo hangar costruito sulla sponda orientale del canale di Sant’Andrea a Venezia e già il 31 ottobre partecipa alle operazioni per proteggere dall’alto le truppe italiane che approntano le nuove difese sul Piave. (Tratto da: I Reparti dell’aviazione italiana nella Grande Guerra, 1999, di Roberto Gentilli, Paolo Varriale)(Immagine di Fabbri F. da www.alatricolore.it)




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IDROSCALO DI GORGO A GRADO

Nel luglio 1915, la Regia Marina che disponeva di 15 idrovolanti suddivisi tra i Comandi dell’Alto e del Basso Adriatico, provvede a organizzare nell’isola di Gorgo, nella laguna di Grado, una Stazione idrovolanti. Più tardi questa verrà dislocata vicino al porto in concomitanza con l’arrivo di un gruppo di idrovolanti dell’aviazione francese, che collaboreranno con gli italiani fino all’inizio del 1917 quando saranno sostituiti da un gruppo di volo italiano. Nel febbraio del 1916 alcuni idrovolanti di Grado sono in missione su Trieste con a bordo l’Ufficiale osservatore Gabriele d’Annunzio. Fu in questa missione, nella fase di ammaraggio d’emergenza, che d’Annunzio perse l’uso di un occhio. Intanto, la presenza di idrovolanti italiani a così breve distanza dalle basi austriache di idrovolanti di Trieste non poteva essere tollerata dagli Austriaci, e Grado è sottoposta a molti bombardamenti, in particolare dall’inizio del 1916 l’isola di Gorgo e nei mesi successivi Punta Sdobba e di nuovo Grado.




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SCUOLA IDROVOLANTI DI COSADA (KOTEZ)

Nel gennaio 1913 iniziarono i lavori per installare una scuola di pilotaggio nell’isola di Cosada di fronte alle isole Brioni, dato che l’aumentata attività di addestramento aveva reso insufficiente la struttura della base di Santa Caterina. Nel 1915 l'idroscalo fu ingrandito. Cosada fu la base principale dell'attività addestrativa. Dal maggio 1915, iniziano corsi per gli osservatori, fotografi e mitraglieri.

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IDROSCALO DI PUNTIZELA

Nel mese di luglio 1915 iniziano i lavori per la costruzione dell'idroscalo e furono montati i primi tre depositi. Nel mese di ottobre dello stesso anno la stazione era composta da 180 persone. Oltre alla linea di volo furono costruite officine e depositi. Alla metà del 1916 Puntisella ha un organico di 321 ufficiali, sottufficiali e soldati. Nel mese di agosto 1916, diventa Stazione Navale e come tale è la più grande stazione sulla costa orientale.

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GOTTFRIED VON BANFIELD 1890 - 1986

Banfield fu il più grande asso della Marina Imperiale e l'unico aviatore austroungarico ad essere insignito della masssima onorificenza dell'Impero: La Croce di Cavaliere dell'Ordine di Maria Teresa. Eccellente puntatore ottenne tutte le sue nove vittorie con idrovolanti. Partecipò ad oltre 400 missioni contro il nemico, e fu il primo cacciatore austro-ungarico a conseguire una vittoria notturna. La sua prima vittoria la ottenne, a bordo di biposto Lohner, ai danni di un aerostato italiano nei pressi della foce dell'Isonzo. Nel febbraio del 1916 assunse il comando della stazione navale di Trieste che mantenne per il resto del conflitto.




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HANSA BRANDENBURG CC/K



(Immagine da "http://forum.valka.cz)

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258^ SQUADRIGLIA

Il reparto nasce nella primavera del 1917 dalla squadriglia idrovolanti imbarcata sulla R.N. Europa. Dotata di velivoli FBA aveva il compito di collaborare allo sbarramento del Canale di Otranto. Aveva base sull'idroscalo di Brindisi. Successivamente dotata di velivoli M5 aveva compiuto, nel solo ultimo anno di guerra, 25 bombardamenti su Durazzo, 14 su obiettivi terrestri e 19 voli di esplorazione.

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HMS EARL OF PETERSBOROUGHT



HMS SIR THOMAS PICTON



CAMPO DI AVIAZIONE DI PROSECCO

Campo di aviazione austro-ungarico, uno dei campi del Carso, entrato in servizio nel marzo del 1916. Fu sede delle Flik 23, 28D e 42J. (Immagine da: L'Aviazione del Nord-Est di Piero Sorè, Apostolo, 2010)




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IDROSCALO DI TRIESTE




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