VELIVOLO CAPRONI CA.300 - CA - 350 - CA.450

CARATTERISTICHE - GENERALITA' - LE ALI - LONGHERONI - ARMATURA INTERNA DELLE ALI -

INTRODUZIONE

Gli apparecchi Caproni Ca.1 e Ca.3 sono essenzialmente simili tra loro per quanto riguarda la struttura generale dimodochè crediamo opportuno insistere piuttosto sulla descrizione del tipo più generalmente noto e cioè del Ca.3 450 HP, accennando in seguito alle particolarità che distinguono i differenti tipi. Intanto però premetteremo le seguenti principali distinzioni che sarà bene conoscere fino da ora. Il tipo Ca.1 300 HP è del 1914 ed i suoi motori sono tre Fiat A10 da 100 HP, oppure tre motori Colombo da 100 HP. Il tipo Ca.2 350 HP è del 1915 ed è perfettamente identico al tipo precedente, salvo che il motore posteriore è un Isotta Fraschini tipo V da 150 HP. Il tipo Ca.3 normale, 450 HP, è del 1916 montato con tre motori Isotta Fraschini V.4b da 150 HP, differisce assai poco, come abbiamo detto, dal tipo 300-350 HP, solo esso è stato rinforzato in proporzione agli sforzi ai quali è sottoposto, ma nulla varia di ciò che interessa il montaggio e la regolazione dell’apparecchio. L’apparecchio Ca.3 da 450 HP modificato differisce di poco dall’apparecchio Ca.3 normale; nulla differisce in questo tipo per quanto riguarda il montaggio, la regolazione, le norme di volo, etc. La particolarità costruttiva più importante è quella che la costruzione della sua cellula è fatta in modo da poter smontare i piani medi ed estremi senza rimuovere il gruppo moto-propulsore dei tre motori che rimane tutto concentrato sul piano centrale.

Da: Gli Apparecchi Ca.1 e Ca.3, Società Italiana Caproni, 1928

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GENERALITA'

Ciò premesso possiamo passare a descrivere in linea generale le caratteristiche del Ca.3. La cellula è biplana, ad ali eguali e con longheroni orizzontali. Presenta due fusoliere sulle quali anteriormente sono impostati i due motori anteriori e che posteriormente sostengono il complesso del piano fisso di coda, del timone di profondità, e dei tre timoni di direzione. La carlinga è poggiata sul piano centrale inferiore fra le due fusoliere, nella sua parte posteriore è sistemato il motore posteriore, nella parte anteriore i posti per l’osservatore ed i due piloti, ed infine la parte centrale è riservata ai serbatori della benzina ed ai lanciabombe. Il carrella d’atterraggio è costituito da due anse indipendenti, a ciascuna delle quali è collegato, per mezzo di uno snodo elastico, un assale orientabile che porta due ruote gemelle. Anche la carlinga porta nella sua parte anteriore un carrello speciale, articolato, il quale entra in funzione solo nel caso in cui l’apparecchio minacci di cappottare. Ecco le principali misure d’ingombro dell’apparecchio alle quali aggiungiamo altri dati caratteristici dell’apparecchio: Apertura d’ali metri 22,744, lunghezza massima metri 11,05, altezza metri 3,84, superficie portante metri quadrati 98, peso a vuoto chilogrammi 2700, carico utile chilogrammi 1000, carico utile per un metro quadrato di ali chilogrammi 33,8, peso per cavallo di potenza 5,81, coefficiente di sicurezza chilogrammi 6,12, autonomia 4 ore di volo, velocità minima km/h 85, velocità massima km/k 140, quota massima raggiungibile metri 4800.

Da: Gli Apparecchi Ca.1 e Ca.3, Società Italiana Caproni, 1928

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LE ALI

L’apertura alare del Ca.3 è di metri 22,744 al bordo di uscita della ali, di metri 22,200 al bordo d’attacco. L’ala quindi si presenta come trapezoidale essendo le centine estreme delle superfici alari inclinate di circa il 20% sul piano di simmetria longitudinale dell’apparecchio;

il bordo d’attacco è poi raccordato ad arco di cerchio colle centine estreme. La profondità alare è di metri 2,128, mentre la distanza fra i due piani alari è di metri 2,200 e quindi di poco superiore alla corda. Tanto l’ala superiore quanto l’ala inferiore sono costruite in cinque parti e cioè:

a) ala centrale, b) ala media destra, c) ala media sinistra, d) ala estrema destra, e) ala estrema sinistra. E’ da notare che sull’ala inferiore è impostata la carlinga e le due fusoliere; che dalle ali estreme, tanto superiore come inferiore, fanno parte gli aleroni collegati fra loro nel modo che vedremo in seguito.

Da: Gli Apparecchi Ca.1 e Ca.3, Società Italiana Caproni, 1928

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LONGHERONI

L’armatura principale delle ali è costituita, come si sa, dai longheroni i quali corrono lungo i piani alari. La distanza delle loro mezzerie, dal longherone anteriore a quello posteriore, è di metri 1,300, la distanza della mezzeria del longherone anteriore al bordo di attacco di millimetri 225, e quella dalla mezzeria del longherone posteriore al bordo di uscita è di mm 603.

Naturalmente i longheroni non sono tutti delle medesime dimensioni trasversali, ma queste variano secondo gli sforzi maggiori o minori che essi sono chiamati a sopportare. Nello specchietto le dimensioni trasversali dei longheroni delle varie ali:

I longheroni non sono tutti di un pezzo da una estremità all’altra dei piani, ma ogni ala, superiore ed inferiore, centrale, media ed estrema, ha i suoi longheroni in modo che il montaggio viene facilitato dal fatto che ogni ala costituisce un elemento a sé stante. Le estremità poi dei longheroni vengono congiunte fra di loro per mezzo di collegamenti costituiti da una scatola metallica che forma l’estremità di un longherone e da un maschio che forma l’estremità dell’altro longherone che viene a formare la prosecuzione del primo. I longheroni dei piani centrali terminano ad ambedue gli estremi con una scatola di giunzione, i piani medi con un maschio ed una scatola, i piani estremi di conseguenza portano soltanto un maschio. Naturalmente le scatole predette sono costruite in modo da servire non solo di congiunzione fra i longheroni, ma anche di base per i montanti e ad esse sono saldate orecchiette per collegamento di puntoni e per attacco di cavi. In modo particolare le scatole dei longheroni dell’ala centrale inferiore portano anche le scatole nelle quali si innestano le estremità delle anse del carrello. A titolo di esempio diamo qui sotto lo schizzo della scatola terminale del longherone anteriore dell’ala centrale inferiore ed il corrispondente maschio terminale del longherone anteriore dell’ala media inferiore. (vedi fig. 5 a pag. 7). I longheroni sono costruiti in frassino, legno che per la sua lata resistenza e per la sua omogeneità. Meglio di qualsiasi altra qualità di legno si presta alla costruzione delle parti soggette a carichi rilevanti. Per rendere la costruzione più leggera e conservare loro le necessarie qualità di resistenza, i longheroni vengono costruiti in due pezzi che vengono incollati giustapponendoli in senso longitudinale, come nella fig. 6.

Nelle parti interne i due pezzi costituenti il longherone vengono sgusciati in modo che l’assieme presenta una cavità interna e l’intera sezione si presenta come quella di due sezioni a C riunite in un tutto unico. La sgusciatura predetta non viene fatta alle estremità dei longheroni,

né in quelle parti sulle quali dovranno essere apposti attacchi per crociere, puntoni, etc. I longheroni vengono infine accuratamente fasciati con tela incollata.

Da: Gli Apparecchi Ca.1 e Ca.3, Società Italiana Caproni, 1928

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ARMATURA INTERNA DELLE ALI

I longheroni vengono collegati tra di loro, nel paino delle ali, per mezzo di puntoni e di tiranti. I puntoni sono di tubo d’acciaio, ed i tiranti in treccia o in filo d’acciaio. Lo schema dell’armatura interna dell’ala centrale superiore è, per esempio, il seguente

E cioè l’ala intera è divisa in tre campate da due tubi in acciaio mm 30 X 0,5; gli estremi dei longheroni AA’ e BB’ sono collegati da due centine doppie di estremità, costruite come vedremo in seguito. Le tre campate dette sono munite di tre crociere principali AB’, A’B etc. in filo d’acciaio da mm 3.

Ciascuna campata AB, BC, CD è poi divisa in altre due campate secondarie, AE, EB etc. e ciascuna di esse è munita di una crociera secondaria di filo d’acciaio 2 mm. L’attacco dei fili di crociera è fatto per mezzo di bulloni ad occhio e tenditori a occhio a forchetta delle dimensioni corrispondenti ai fili. L’attacco dei puntoni in tubo viene fatto ai longheroni per mezzo di una piastrina che viene fissata con bulloni e che porta anche delle orecchiette laterali per l’attacco deicavi. L’anello A saldato autogenicamente forma l’incastro del puntone (Figura 8). La struttura interna delle altre ali è simile a quella già descritta. L’ala media, stante la sua maggiore lunghezza, è divisa in quattro campate da tre puntoni in tubo d’acciaio 30 X 0,5, e in ogni campata vi è una crociera principale in filo d’acciaio di 3 mm di diametro e due crociere secondarie in filo da 2 mm di diametro. Nell’ala estrema il collegamento tra i longheroni è fatto, oltrechè dalle centine normali, da tre centine a scatola le quali dividono l’ala in due campate. Le crociere sono in filo d’acciaio di 2 mm di diametro.

Alcune speciali particolarità costruttive, nel confronto delle altre ali, presenta l’ala centrale inferiore perché su di essa debbono essere montate le due fusoliere e la carlinga. I longheroni sono collegati fra di loro per mezzo di centine, oltrechè dai longheroni delle fusoliere e della carlinga, e tutta l’ala può considerarsi divisa in tre campate di cui le due laterali sono munite di crociera (1 cavo d’acciaio di 4,7 mm di diametro e 1 filo d’acciaio di mm. 3) e la centrale è libera da centine

e da crociere perché a questa corrisponde lo spazio utilizzato in carlinga per i lanciabombe. Le parti estreme delle campate laterali sono anch’esse provviste di centine perché a tali spazi corrisponde il piazzamento delle fusoliere.

Da: Gli Apparecchi Ca.1 e Ca.3, Società Italiana Caproni, 1928

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