Il Fronte del Cielo - Emeroteca - L'Arena di Verona

 

 
   

 

1-2 giugno Bombardamento di Pola
     
2-3 giugno Un Aeroplano austriaco su Scutari
     
2-3 giugno Il Raid su Bari del biplano  austriaco
     
3-4 giugno L'aviatore Dal Mistro volontario
     
4-5 giugno Anche a Pola l'incendio continua
     
4-5 giugno Per la Difesa aerea di Verona
     
5-6 giugno Per la Difesa aerea di Verona
     
6-7 giugno I gravissimi danni dei nostri "raids" a Pola ...
     
6-7 giugno L'idroplano catturato a Brindisi sarebbe quello che volò sulla città
     
8-9 giugno Monfalcone e Pola ancora bombardate dai nostri cacciatorpediniere ed aeroplani
     
9-10 giugno Un aeroplano austriaco getta bombe su Venezia e su altri punti della costa
     
10-11 giugno Un Nostro Dirigibile dopo aver bombardato Fiume .....
12-13 giugno L'aeroplano che bombardò Venezia abbattuto
     
12-13 giugno La perdita del nostro dirigibile. Come fu appresa all'"Hangar"
     
13 - 14 giugno Voli di aeroplani austriaci
     
14 -15 giugno Chi comandava il dirigibile che bombardò Fiume. Il Conte Castracane
     
17- 18 giugno Aeroplano austriaco nascosto a Roma
     
18 - 19 giugno Ferrovie austriache bombardate
     
19- 20 giugno Nella notte del 17, mentre un aeronave ...
     
20- 21 giugno Comunicato dell'Ammiraglio Thaon di Revel
     
21- 22 giugno Un aeroplano austriaco getta una bomba ...
     
23- 24 giugno Innocue bombe di aeroplani nemici
     
29 - 30 giugno Un aeroplano austriaco abbattuto a Cormons
     
29 - 30 giugno Scarsi risultati dell'attività degli aeroplani nemici
     
30 - 31 giugno Un Taube sopra Cividale
     
  Attenzione, le pagine di questa sezione contengono solo la stampa del 1915, cioè L'Arena, Il Corriere della Sera e La Lettura; per visitare le altre pagine mostrate in indice entrare dalla sezione "La Memoria" dal menù principale  

 

L'Arena - maggio 1915

L'Arena - luglio 1915

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L'ARENA 1-2 GIUGNO 1915

BOMBARDAMENTO AEREO DI POLA

La stazione, il deposito di nafta colpiti. L'Arsenale incendiato. Il Capo di Stato Maggiore della Marina comunica da Roma il 31: Iersera 30 maggio un nostro dirigibile ha volato su Pola, lasciando cadere bombe sulla stazione ferroviaria, sul deposito di Nafta, sull'Arsenale: tutte sono scoppiate sui bersagli. Un forte incendio è divampato nell'Arsenale.Il dirigibile, fatto segno ad un intenso fuoco di artiglieria contraerea, non è stato ma colpito ed è ritornato incolume.

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L'ARENA 2-3 GIUGNO 1915

UN AEROPLANO AUSTRIACO SULLA COSTA ALBANESE

Il "Giornale d'Italia" riceve da Scutari 1: Stamane alle ore 8 un aeroplano del tipo "Taube" coi colori bianco e rosso la bandiera di guerra austriaca proveniente da San Giovanni di Medua è volato sopra Scutari. Sembrava provenisse da Cattaro e e si spingesse lungo la costa albanese per osservare i movimenti della nostra flotta. Dopo breve volo su Scutari, cambiando rotta, ha puntato verso Podgoritza. L'apparizione dell'aeroplano nemico ha prodotto nel paese la più viva agitazione in questo elemento albanese che è a noi ostile ed è vivamente interessato a ciò dalla parte interessata della popolazione

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L'ARENA 2-3 GIUGNO 1915

IL RAID SU BARI DEL BIPLANO AUSTRIACO

Il "Giornale d'Italia" riceve da Bari i primi interessanti particolari sul "raid" compiuto ieri mattina alle 9,45 sulla grande città publiese da un biplano austriaco. Il biplano che aveva a bordo un pilota e un meccanico avanzava rapidamente su Bari a un altezza di circa 1500 metri con provenienza da levante. Dopo una evoluzione di orientamento e di guida sulla spiaggia, l'aeroplano, che i pescatori credettero italiano, si spinse verso la stazione ferroviaria. Il pilota lanciò una bomba con l'intento di colpire la stazione ma l'ordigno cadde sulla tettoia vicino al palazzo Di Tullio. Una seconda bomba cadde in via Crisanzio N.116 e una terza in contrada Picone. Infine nella direzione di San Cataldo l'aeroplano riprese la via del mare, passando a duemila metri sulla stazione radiotelegrafica. A palazzo Di Tullio la bomba di forma cilindrica, raccolta poi dalla P.S. infranse la tettoia strisciando sulla strada ove da una scheggia venne ucciso il quindicenne Michele Ranieri che si trovava a un angolo del palazzo. La bomba esplosa in via Crisanzio ha sfondato una tettoia danneggiando gravemente due macchine appartenenti a Tito Nicola, una scheggia ha ucciso un cavallo. La terza bomba gettata in un fondo rustico in contrada Picone ha sfondato il terreno per un breve raggio. Anche questi due ordigni furono raccolti dalla Pubblica Sicurezza e consegnati al Corpo di Armata. La cittadinanza ha mostrato una calma ammirevole.

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L'ARENA 4-5 GIUGNO 1915

L'AVIATORE DAL MISTRO E' VOLONTARIO

L'"Avvenire d'Italia" pubblica la seguente lettera dell'aviatore Dal Mistro. "Arrivato dall'America del sud venti giorni or sono, apprendo che si vocifera insistentemente, che avrei accompagnato un aviatore austriaco sopra Venezia ed in conseguenza, da alcuni, sarei stato fucilato, da altri, sarei stato punito con l'amputazione alle gambe. Rendo quindi noto al pubblico che sono venuto in Italia volontariamente ed espressamente per mettermi a disposizione del Ministero della guerra e attendo di giorno in giorno l'ordine di partire per il fronte. Achille Carlo Dal Mistro"

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L'ARENA 4-5 GIUGNO 1915

ANCHE A POLA L'INCENDIO CONTINUA

La Tribuna ricve da Venezia: "Viene segnalato che ieri sera dalle acque di Pola nella direzione dell'Arsenale si vedevano alcora alte colonne di fumo levarsi nell'aria chiara. Si tratti dell'arsenale o dei depositi di nafta è dunque certo che dopo tre giorni dal raid del dirigibile della marina da guerra uno degli incendi che le sue bombe hanno provocato dura tuttora." Questa notizia merita un breve commento. Nella notte tra il 30 e il 31 maggio un nostro dirigibile ha volato su Pola lasciando cadere delle bombe sulla stazione ferroviaria, sui depositi della nafta e sull'arsenale. Tutte sono scoppiate sui bersagli. Un forte incendio è divanpato subito sull'arsenale ed è probabile che le fiamme avendo trovato facile alimento nei capannoni, non siano state a quest'ora domate. Che se si trattasse del deposito di nafta il danno sarebbe ancora più grave. Molte navi rapide della marina austro ungarica sono ... dal combustibile liquido e in seguito all'esplosione della Galizia ...

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L'ARENA 5-6 GIUGNO 1915

PER LA DIFESA AEREA DI VERONA

La benemerita Presidenza del Tiro a Segno ha diramato ai soci la seguente circolare: "Conoscendo la di lei ben nota valentia nel tiro, credo opportuno richiamare la sua attenzione sulla favorevole accoglienza che ebbe l'iniziativa di questa Presidenza presso il locale Comando Militare e l'entusiasmo col quale tutti i nostri provetti tiratori risposero all'appello nostro, firmando l'obbligazione di sacrificarsi volontariamente ad un servizio di vigilanza notturna contro gli eventuali attentati di dirigibili ed aeroplani nemici. So bene che molti cittadini, abilissimi nel maneggio di un fucile, sarebbero orgogliosi di far parte di questa squadra, pronta a dedicare le ore di svago e di riposo per concorrere al servizio di difesa della Città nostra, i quali ancor non figurano nel ruolo, o perchè non fanno ancora parte di questo Sodalizio, o perchè, pur essendo soci, non ricevettero avviso. Con la presente, mi pregio quindi rivolgerLe, invito personale di voler passare quanto prima a questi uffici (Via Garibaldi, 19) aperti dalle 9 alle 15, per le pratiche, semplici e brevi, onde la squadra possa annoverare un nuovo e prezioso acquisto. Con perfetta Osservanza ...

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L'ARENA 5-6 GIUGNO 1915

PER LA DIFESA AEREA DI VERONA

Siamo lieti di dar notizia alla cittadinanza che le pratiche della Società del Tiro a Segno per la difesa area di Verona col locale Comando di Corpo d'Armata hanno condotto ad un risultato positivo. Ecco infatti la risposta che S.E. il Generale Comandante della Fortezza ha indirizzata alla Presidenza della Società di Tiro a Segno, risposta che dimostra la praticità della proposta, se il Comando dispone di tradurla senz'altro in atto. I signori tiratori possono essere soddisfatti delle lusinghiere espressioni. A loro adesso l'essere pronti al loro posto quando verranno chiamati. COMANDO DEL CORPO D'ARMATA VERONA 4 GIUGNO 1915. Al Signor Presidente della Società Mand. del Tiro a Segno Nazionale di Verona. Ho esaminato con grande interessamento i documenti da Lei trasmessimi con la preg. lett. 9745 del 28 u.s. e mentre molto mi compiaccio e molto La felicito per la nobilissima iniziativa, Le partecipo che ho incaricato il locale Comando della Divisione di studiare il modo più facile e più pronto per subito approfittare della patriottica offerta di codesta società. Mentre quindi mi riservo di farLe in merito ulteriori comunicazioni, porgo intanto a Lei e agli egregi signori che si sono impegnati a prestare l'opera loro, ringraziamenti vivissimi e cordiali saluti. Il Tenente Generale Comandante della Fortezza firmato: G. Gobbo

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L'ARENA 6-7 GIUGNO 1915

I GRAVISSIMI DANNI DEI NOSTRI "RAIDS" A POLA E A MONFALCONE

Notizie viennesi inviate da Zurigo al Giornale d'Italia confermano che gravissimi danni sono stati prodotti dal nostro dirigibile a Pola. L'arsenale di Pola fu realmente in fiamme per alcune ... con i moderni sistemi di estinsione di cui sono forniti gli arsenali si potè domare l'incendio. Però i danni sono stati grandi e avranno conseguenze notevoli.

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L'ARENA 6-7 GIUGNO 1915

L'IDROPLANO CATTURATO A BRINDISI SAREBBE QUELLO CHE VOLO' SULLA CITTA'

L'apparecchio è in ottime condizioni. Il "Giornale d'Italia" ha da Brindisi che tutto induce a credere che l'idroplano catturato sia proprio quello che ha volato su Brindisi all'alba del primo giugno. Lo conferma il fatto del ritrovamento a bordo di una carta della città di Brindisi con l'indicazione precisa dei punti su cui con assoluto insuccesso furono lanciate alcune bombe ed il forte corredo bellico dell'idroplano. L'idroplano fu avvistato e raccolto tra le quindici e le venti miglia da Brindisi in alto mare. Portava oltre ...di Brindisi, altre tre bombe ... mitragliatrice nuovissima, ... motore in perfetto stato ... e a quanto si afferma.... L'idroplano, come è noto, è di tipo Taube. Di quelli che lo montavano nessuna traccia. Si suppone , che essi, avendo constatato un principio di incendio, di cui sono visibilissime le tracce sul piano superiore, e la perdita della benzina fuggente dal deposito, si siano precipitati in mare, per evitare di peggio, e siano annegati o siano stati raccolti da un sottomarino austriaco navigante per avventura in quelle acque. L'idroplano è stato raccolto in ottime condizioni, talchè con piccole riparazioni potrà essere utilizzato. Il motore ha la forza di 150 cavalli: perciò è un ottima preda.

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L'ARENA 8-9 GIUGNO 1915

MONFALCONE E POLA ANCORA BOMBARDATE DAI NOSTRI CACIATORPEDINIERE E AEROPLANI

Il Capo di Stato Maggiore della Marina comunica in data 7:... Nella notte precedente (6 giugno n.d.r.)una nuova incursione su Pola è stata eseguita da un nostro dirigibile. L'aeronave ha lasciato cadere varie bombe che sono tutte esplose sopra punti di carattere militare. Firmato: Thaon di Revel

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L'ARENA 9-10 GIUGNO 1915

UN AEROPLANO AUSTRIACO GETTA BOMBE SU VENEZIA

E su altri punti della costa. Un morto e qualche ferito. La "Stefani" comunica in data 8: Stamattina un aeroplano nemico ha volato sopra Venezia gettando bombe che hanno lievemente danneggiato alcune case private. Soltanto una donna ha riportato una lieve contusione ad un braccio e una ragazza è stata colpita alla testa da una pallottola di rimbalzo. Poche bombe sono state anche lanciate in punti più interni della costa. I danni si limitano ad un morto e qualche ferito.

NOTTI VENEZIANE

Le due incursioni. Ai primi chiarori la sirena lanciò alto il suo sibilo. La città dormiva. L'allarme non impressionò. Nessuno sospettava o temeva. Fu alla prima bomba che i veneziani compresero e si precipitarono alle finestre, sulle fondamenta, nei campielli. Ma molti increduli, non si scomodarono. Quel vecchietto che abita in calle della Tana e che da una bomba ebbe la casa lesionata, i vetri infranti, gli specchi rotti, i mobili sconquassati, s'accontentò di miagolare dal letto un "và a remengo" credendo ad una ripercussione di qualche tiro a salve nel porto. Solo più tardi s'accorse che sulla strada a pochi passi dal suo uscio s'era spalancata una buca di un metro e venti e che la buca era dovuta a una bomba. L'obiettivo degli aeroplani nemici si cncentrava sull'Arsenale. Infatti i due velivoli volteggiavano su Castello ed uno si scostò verso il cuore di Venezia solo quando la mitraglia sforacchiandolo e insistendo a segno, minacciva di abbatterlo. Dopo le bombe, le freccie. L'incursione fu già descritta, nè merita di ricordarla ancora. La difesa della città, per quanto la visita fosse repentina ed inaspettata, fu efficacissima e sollecita. Gli aeroplani fuggirono verso il mare dopo una mezzora. Venezia rimase desta a commentare, a correre per ogni dove, affannosamente, in cerca dei segni di quall'attacco. E fu incredibile la sproporsione dei danni, col numero delle bombe. Il comunicato nè enumero undici. I veneziani si chiesero se per lo meno sei non fossero state di sapone, dileguatesi a mezza strada. Col sole svanì la paura e rifiorì la facezia e la fantasia si sbrigliò a galoppo. Perchè le voci più inverosimili e assurde presero alloggio in ogni casa. La cattura di velivoli veniva particolareggiata, descritta, giurata. Vera chi conosceva i nemici e parlava di essi come li avesse incontrati a tu per tu, prigionieri. Si facevano anche dei nomi di italiani! I giornali, nel pomeriggio, stroncarono ogni fantasticheria strampalata e balorda. Ed ebbero parole, minacciose, aspre, pungenti contro i propalatori. Allora quando per le minaccie, si fiutò per l'aria odor di Codice, il pettegolio divenne oscuro e clandestino, rasentò i muri, si smorzò nei campielli, si rifugiò negli angoli. Il veneziano ha risolto uno dei dilemmi più inconcepibili: tra il pettegolare e il mangiare ha deciso. Egli pettegolerà...L'autorità promulgò quel giorno misure rigorosissime, e giustissime del resto, che misero Venezia in una situazione specialissima

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L'ARENA 10-11 GIUGNO 1915

UN NOSTRO DIRIGIBILE DOPO AVER BOMBARDATO FIUME SI INCENDIA E CADE IN MARE

L'Equipaggio salvato e prigioniero. Si ha da Roma 9, questo comunicato ufficiale: Ieri mattina, 8 giugno, un nostro dirigibile volò su Fiume, lasciando cadere varie bombe sopra luoghi di carattere militare. Di ritorno dalla incursione fu costretto da avarie ad abbassarsi sul mare in prossimità dell'isola di Lussin e si incendiò. Da comunicazioni del nemico pare che l'equipaggio dell'aereonave sia stato salvato e fatto prigioniero. Fino ad ieri l'estremo obiettivo orientale delle nostre aeronavi pare sia stata la piazza di Pola, nell'Istria: per ben due volte consecutive i diribili della flotta italiana avevano colpito al cuore:(nell'arsenale, nel gazometro, nella ferrovia, nei magazzini e nelle fabbriche di irifornimento, ecc.), la grande fortezza ed erano tornati poi sani e salvi nonostante i conati delle vigilanti batterie austroungariche agli hangar di partenza sulle coste d'Italia. Dìaudacia in audacia ieri mattina un dirigibile valicò la penisola istriana e il "Carnaro che i termini bagna", superando indubbiamente difficoltà atmosferiche straordinarie specie sulle acque agitate dell'avanzato golfo italiano: lasciò cadere varie bombe sopra edifizi di carattere militare di Fiume, e indi volse la prora verso la madrepatria, esultante di aver condotto a compimento un impresa ritenuta rischiosissima per non dir temeraria dagli stessi tecnici più esperti e più ardimentosi. Senonche mentre filava veloce sulle isole di Veglia e di Cherso, che sono, a così eprimerci, la saracinesche di sbarramento dell'operoso porto di Fiume, sulla via del ritorno felice, l'aeronave avvertì di improvviso che gli ordini di propulsione avevano cessato di funzionare con la consueta regolarità e declinò sul canale di Ossero nella speranza forse, di raggiungere ancora valida, la vicina terra di Lussin Piccolo. Ma le avarie erano più sensibili di quello che il comando avesse sospettato dapprima, e per ciò, non appena la navicella del dirigibile ebbe sfiorato il pelo dell'acqua, divampò a bordo un incendio e tutto ebbe fine! La notizia di questa prima sciagura aeronautica colpirà di dolente tristezza l'anima della nazione; ma non iscuoterà la fiducia, ond'è tutta pervasa, nell'invitto valore della nostra Arma e nella sicurezza della vittoria suprema. Parlando poi di "luoghi di carattere militare" bombardati a Fiume dal nostro dirigibile, il comunicato ufficiale si riferisce senza dubbio alla grande fabbrica di siluri, l'unica dell'Austria Ungheria, che esiste in quella città.

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L'ARENA 12-13 GIUGNO 1915

L'AEROPLANO CHE BOMBARDO' VENEZIA ABBATTUTO

Il "Corriere della Polesine" reca questa bella notizia, ricevuta da fonte ineccepibile: L'aeroplano austriaco che ha bombardato ieri all'alba alcuni punti della città di Venezia e dell'estuario verso Mestre è stato colpito ed abbattuto dalle artiglierie dei nostri forti mentre stava riprendendo velocemente la via del ritorno; gli uomini dell'equipaggio, feriti sono stati fatti prigionieri.

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L'ARENA 12-13 GIUGNO 1915

LA PERDITA DEL NOSTRO DIRIGIBILE: COME FU APPRESA ALL'"HANGAR"

Togliamo dal Carlino di Bologna: X... 10 - Il dirigibile italiano distrutto da un incendio nei pressi dell'isola di Lessin in Dalmazia, era partito dall'"hangar" per destinazione ignota la sera del 7 corr. alle ore 11,30. Appena uscito dall'"hangar" si era innalzato a grande altezza e rapidamente aveva preso la direzione del mare. L'equipaggio era composto di persone tutte provate ad ogni fatica, ad ogni emozione, animate dal più grande entusiasmo e prontissimi ad offrire ad ogni istante la vita per la grandezza della patria. Dalle sue frequentissime incursioni notturne il dirigibile era solito ritornare, nelle prime ore del mattino susseguente. I dubbi sulla sorte del dirigibile cominciarono a sorgere precisamente alla mattina dell'8 nell'ora in cui il diribile soleva ritornare. L'ora era già passata e l'aeronave non ancora compariva all'orizzonte. Mano a mano i gruppi di persone appartenenti ad ogni classe si riservavano verso l'hanfar per assumere informazioni. Quando la notizia dell'incendio del dirigibile fu diffusa in mezzo ai soldati e alla cittadinanza produsse un vivissimo dolore

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L'ARENA 13-14 GIUGNO 1915

VOLI DI AEROPLANI AUSTRIACI NEL BARESE"

Roma 12 - Stefani - Ufficiale. Oggi verso le ore 13,30 due aeroplani hanno fatto cadere delle bombe su Mola di Bari, poli su Polignano dove rimase uccisa una donna e venne ferito un bambino e quindi su Monopoli dove una donna fu ferita leggermente. Le popolazioni dei paesi colpiti sono rimaste calme.

UN VELIVOLO STRANIERO SU MACERATA"

Arresto di una coppia di stranieri. Telefonano da Ancora al "Nuovo Giornale" di Firenze: Notti orsono apparve sul cielo di Macerata un velivolo non italiano.La città era completamente al buio. Ad un tratto, in un dato momento si scorsero dei fasci di luci, rossi e verdi intermittenti. Indubbiamente essi servivano ad indicare all'aeroplano la via da seguire e i punti ove lanciare le bombe. Immediatamente alcuni funzionari, seguiti da numerosa folla, accorsero nella località donde provenivano le segnalazioni, che nel frattempo cessarono, e il velivolo riprendeva la via del ritorno. I funzionari constatarono che autori delle segnalazioni erano certo Belluomo, capo ufficio del telegrafo, e la moglie, una tedesca.Entrambi vennero arrestati e dai carabinieri a stento salvati dall'ira della folla che voleva linciarli. Il Belluomo, accusato di tradimento, si è dichiarato innocente, e ha dato alcuni chiarimenti, ma sembra che, nella perquisizione operata in casa sua, si sieno rinvenuti oggetti e documento comprovanti in modo certo la sua colpabilità. L'arresto dei coniugi Belluomo è stato comprovato dall'autorità giudiziaria, alla quale spetterà il definitivo giudizio.

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L'ARENA 14-15 GIUGNO 1915

CHI COMANDAVA IL DIRIGIBILE CHE BOMBARDO' FIUME

Il Conte Castracane. Telegrafano da Ancona al "Corriere della Sera": "E' giunta alla famiglia Castracane di Fano notizia ufficiale dal Ministero della guerra che il comandante conte Lodovico Castruccio Castracane, che era a bordo del dirigibile incendiatosi giorni sono in prossimità dell'isola di Lussini, è prigioniero. Ilcomadante Castracane appartiene a nobile antica famiglia fanese; ha viva la vecchia madre e altri congiunti ufficiali di marina. Il Castracane fu anche a Verona come comandante del nostro dirigibile, e i lettori ricorderanno che fu appunto il valoroso ufficiale che ricevette in consegna la bandiera offerta dalla dame veronesi all'aeronave. Ecco il discorso che pronunciò nell'occasione: "Orgoglioso, altamente onorato ricevo questa vostra bandiera! A nome degli aeronauti io vi ringrazio della solenne cerimonia che avete voluto per rammentare all'Italia che come le spiaggie e le frontiere, le vie dell'aria vogliono le loro difese! Vi ringrazio del gentile slancio con quale bene augurate alla flotta dell'aria, della quale, un nucleo, è stato deoro e vanto al bel nome italiano, nei conquistati cieli della Libia. Vi ringrazio della fiducia, con la quale affidate a questo aeroscalo, il sacro simbolo della Patria. L'elemento infido il più infido nel quale muoviamo, non permette di custodire e proteggere gagliardamente a bordo di questa fragile nave il tricolore, che a mezzo vostro Verona ci affida. Il simbolo della Patria non deve cimentarsi in lotte inequali contro elementi superiori alla forza e alla volontà degli uomini. La bandiera che voi elette ci offrite, sarà devotamente custodita nell'hangar di Verona, che esultante la vedrà sventolare per la prima volta fra tanti gentili sorrisi e tanta festa di popolo ed a Verona resterà a ricordo di questo giorno quando l'aeronave, logorata dagli anni e dalle lotte per le vie dell'aria, aspre e contese cederà ad altri più giovani e più forti il suo posto ai confini d'Italia. I dirigibili non hanno bandiera di combattimento, ma se saremo nuovamente chiamati alla battaglia, la vostra bandiera sarà in spirito con noi! Ed ufficiali di terra e di mare, affratellati sempre nell'unico scopo, isolati nello spazio al di fuori delle lotte che inebriano ed esultano sapremo rammentare il motto che da oggi diviene nostro: "Sursum italica fata"

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L'ARENA 17-18 GIUGNO 1915

UN AEROPLANO AUSTRIACO NASCOSTO A ROMA?

Il "Messagero" dice che verso le 12,30 della notte scorsa furono notate dell luci bianche e rosse proiettate dalla terrazza Pensione Nazionale al numero 114 della via omonima a Roma. Cinque persone trovate sulla terrazza furono invitate alla Questura centrale per fornire speiegazioni. Nulla di sospetto si è rinveuto sulla terrazza. Gli arrestati giustificarono la loro presenza sulla terrazza dicendo di essere saliti per prendere un pò di fresco. Le porte della pensione sono state piantonate. Lo stesso "Messaggero" pubblica il seguente brano di lettera che dice direttagli da persona autorevole e per solito bene informata: "Posso assicurarvi, dice la lettera, che i nostri nemici non hanno soltanto lasciato a Roma spioni destinati ad accendere fiammelle convenzionali di notte onde fare utili segnalazioni in caso di bombardamento aereo della città, ma sono riusciti in tempo in cui non erano ancora sospetti, a far giungere a Roma ed a nascondere in una villa o in un istituto che si ritiene nei pressi di via Ostiene un aeroplano. Posso assicurarvi che, di nottetempo, questo aeroplano nemico ha fatto fugaci e sfortunate prove di sopraelevazione su Roma; chi lo ha visto non ha mancato, credo, di darne doveroso avviso alle autorità cittadine".

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L'ARENA 5-6 GIUGNO 1915

PER LA DIFESA AEREA DI VERONA

La benemerita Presidenza del Tiro a Segno ha diramato ai soci la seguente circolare: "Conoscendo la di lei ben nota valentia nel tiro, credo opportuno richiamare la sua attenzione sulla favorevole accoglienza che ebbe l'iniziativa di questa Presidenza presso il locale Comando Militare e l'entusiasmo col quale tutti i nostri provetti tiratori risposero all'appello nostro, firmando l'obbligazione di sacrificarsi volontariamente ad un servizio di vigilanza notturna contro gli eventuali attentati di dirigibili ed aeroplani nemici. So bene che molti cittadini, abilissimi nel maneggio di un fucile, sarebbero orgogliosi di far parte di questa squadra, pronta a dedicare le ore di svago e di riposo per concorrere al servizio di difesa della Città nostra, i quali ancor non figurano nel ruolo, o perchè non fanno ancora parte di questo Sodalizio, o perchè, pur essendo soci, non ricevettero avviso. Con la presente, mi pregio quindi rivolgerLe, invito personale di voler passare quanto prima a questi uffici (Via Garibaldi, 19) aperti dalle 9 alle 15, per le pratiche, semplici e brevi, onde la squadra possa annoverare un nuovo e prezioso acquisto. Con perfetta Osservanza ...

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L'ARENA 18-19 GIUGNO 1915

FERROVIE AUSTRIACHE BOMBARDATE DA UN NOSTRO DIRIGIBILE

Roma 17 (Stefani) Ufficiale. Il capo di Stato Maggiore della marina comunica: Un nostro dirigibile sorpassando i campi trincerati nemici ha ieri notte lanciato delle bombe di grande potenza sull'importante nodo ferroviario di Divacccia producendo gravi danni. L'aeronave è tornata incolume non ostante il vivo fuoco di fucileria e di mitragliere del nemico.

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L'ARENA 19-20 GIUGNO 1915

COMUNICATO DEL GENERALE CADORNA

18. Nella notte del 17, mentre un'aeronave della regia marina compieva la distruzione della stazione di Divaccia, i nostri dirigibili eseguivano incursioni in territorio nemico, bombardando, pare con efficacia, le posizioni di monte Santo e i trinceramemti di fronte a Gradisca, recando gravissimi danni alla stazione di Ovcia-Draga, sulla ferrovia Gorizia-Dornberg. Rientrarono incolumi.

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L'ARENA 20-21 GIUGNO 1915

COMUNICATO DELL'AMMIRAGLIO THAON DI REVEL

19. ... Un nostro dirigibile ha invece bombardato nella notte scorsa con accertati risultati, una fabbrica di munizioni e materiale da guerra presso Trieste, limitando l'attacco esclusivamente a quella fabbrica.

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L'ARENA 20-21 GIUGNO 1915

UN AEROPLANO AUSTRIACO GETTA UNA BOMBA SU UN NOSTRO TRENO SANITARIO

Dal comunicato del Gen. Cadorna. 20. La sera del 18 un aeroplano nemico lasciò cadere una bomba su un treno sanitario in partenza dalla stazione di Cormons. Il macchinista fu ferito e si ebbero lievi danni al materiale.

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L'ARENA 23-24 GIUGNO 1915

INNOCUE BOMBE DA AEROPLANI NEMICI

Dal comunicato del Gen. Cadorna. 22. Aeroplani nemici lanciarono qualche bomba. Non si ebbero danni.

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L'ARENA 29-30 GIUGNO 1915

UN AEROPLANO AUSTRIACO ABBATTUTO A CORMONS?

Il caporale Pietro Lucchesi scrive da Cormons al marchese Guglielmo Kaj: "Alcune sere or sono, verso le otto, un aeroplano austriaco fu scorto dai soldati che presiedono questa città. Naturalmente tutti lo presero come bersaglio. Furono esplosi parecchi colpi di fucile e di cannone. Due colpi bene aggiustati del cannone lo fecero cadere nelle nostre mani, con soddisfazione generale.

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L'ARENA 29-30 GIUGNO 1915

SCARSI RISULTATI DELL'ATTIVITA DEGLI AEROPLANI NEMICI

Dal comunicato del Gen. Cadorna. 28. Nel teatro delle operazioni imperversa il maltempo. Si viene manifestando una certa attività da parte degli aeroplani nemici, che bombardano alcune posizioni da noi recentemente conquistate, generalmente però con scarso risultato.

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L'ARENA 30-31 GIUGNO 1915

UN TAUBE SOPRA CIVIDALE

Togliamo dal Carlino di Bologna: X... 10 - Il dirigibile italiano distrutto da un incendio nei pressi dell'isola di Lessin in Dalmazia, era partito dall'"hager" per destinazione ignota la sera del 7 corr. alle ore 11,30. Appena uscito dall'"hangar" si era innalzato a grande altezza e....

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L'ARENA 5-6 GIUGNO 1915

PER LA DIFESA AEREA DI VERONA

La benemerita Presidenza del Tiro a Segno ha diramato ai soci la seguente circolare: "Conoscendo la di lei ben nota valentia nel tiro, credo opportuno richiamare la sua attenzione sulla favorevole accoglienza che ebbe l'iniziativa di questa Presidenza presso il locale Comando Militare e l'entusiasmo col quale tutti i nostri provetti tiratori risposero all'appello nostro, firmando l'obbligazione di sacrificarsi volontariamente ad un servizio di vigilanza notturna contro gli eventuali attentati di dirigibili ed aeroplani nemici. So bene che molti cittadini, abilissimi nel maneggio di un fucile, sarebbero orgogliosi di far parte di questa squadra, pronta a dedicare le ore di svago e di riposo per concorrere al servizio di difesa della Città nostra, i quali ancor non figurano nel ruolo, o perchè non fanno ancora parte di questo Sodalizio, o perchè, pur essendo soci, non ricevettero avviso. Con la presente, mi pregio quindi rivolgerLe, invito personale di voler passare quanto prima a questi uffici (Via Garibaldi, 19) aperti dalle 9 alle 15, per le pratiche, semplici e brevi, onde la squadra possa annoverare un nuovo e prezioso acquisto. Con perfetta Osservanza ...

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