Il Fronte del Cielo - Emeroteca - Il Corriere della Sera

 

 
   

     
2 luglio Comunicato del Comando Supremo
     
4 luglio L’aviatore francese Andreè vuol partecipare alla nostra guerra
     
5 luglio Idroplano austriaco messo in fuga dagli Alberoni
     
6 luglio Lo stabilimento Tecnico Triestino, accampamenti e ferrovie ...
     
8 luglio Ferrovie e campi d’aviazione bombardati dall’aria
     
10 luglio Il sedicente aviatore Andreè arrestato ...
     
14 luglio Un grande accampamento austriaco nei dintorni di Gorizia ...
     
18 luglio Opere campi austriaci bombardati dai dirigibili
     
20 luglio Comunicato del Comando Supremo
     
23 luglio Comunicato del Comando Supremo
     
26 luglio La stazione di Riva di Trento bombardata da idroplani
     
28 luglio Un nuovo “raid” sulla costa dell’Adriatico
     
30 luglio La barbarie del nemico. Gli aviatori austriaci sparano ...
     
     
  Attenzione, le pagine di questa sezione contengono solo la stampa del 1915, cioè L'Arena, Il Corriere della Sera e La Lettura; per visitare le altre pagine mostrate in indice entrare dalla sezione "La Memoria" dal menù principale.  


 

 

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IL CORRIERE DELLA SERA 2 LUGLIO 1915

COMUNICATO DEL COMANDO SUPREMO

Dal comunicato del Comando Supremo, 1 luglio. Continuano le molestie degli aviatori nemici che fanno qualche vittima anche fra le popolazioni. I nostri aviatori bombardano con efficacia una colonna di truppe e carriaggi presso Oppacchiesella e la stazione ferroviaria di San Daniele. Firmato Generale Cadorna

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IL CORRIERE DELLA SERA 4 LUGLIO 1915

L'AVIATORE FRANCESE ANDREè VUOL PARTECIPARE ALLA NOSTRA GUERRA

Roma, 3 luglio notte. Si trova a Roma da qualche giorno l’aviatore francese Andreè, il quale ha chiesto alle nostre autorità militari di poter partecipare alla nostra guerra. Riconosciuto ieri sera al Quirino, dove si trovava in palco con alcuni amici, venne fatto segno ad un’entusiastica dimostrazione da parte di tutto il pubblico.

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IL CORRIERE DELLA SERA 5 LUGLIO 1915

IDROPLANO AUSTRIACO MESSO IN FUGA DAGLI ALBERONI

Roma, 4 luglio, notte. Il Capo di Stato Maggiore della Marina comunica: Questa mattina un idroplano austriaco comparve sopra gli Alberoni (Venezia), ma bersagliato dalla artiglieria antiaerea ed inseguito da aeroplani francesi ed italiani fuggì rapidamente verso Levante, lanciando alcune bombe che caddero innocuamente in mare.

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IL CORRIERE DELLA SERA 6 LUGLIO 1915

LO STABILIMENTO TECNICO TRIESTINO, ACCAMPAMENTI E FERROVIE NEMICI BOMBARDATI DA DIRIGIBILI

La situazione. Un’aeronave della marina s’è recata a bombardare lo Stabilimento Tecnico triestino, cantiere di navi, fucina di materiale d’artiglieria, e vi ha recato gravi danni. Dirigibili dell’esercito hanno bombardato efficacemente degli accampamenti nei dintorni di Doberdò che, per la sua posizione centrale rispetto a Monfalcone e a Gradisca e per le strade che vi convergono, rappresenta la base d’operazioni austriaca su questa punta del Carso. Gli stessi dirigibili hanno danneggiato la stazione di Prebacina o Prvacina-Dornberg e il bivio omonimo, dove la ferrovia per Aidussina si stacca dalla linea Gorizia-Trieste. Il bombardamento mirava alla distruzione (distruzione temporanea, s’intende, perché le interruzioni ferroviarie sono quasi sempre riparabili abbastanza facilmente) dell’unica ferrovia per la quale Gorizia possa rifornirsi, cioè appunto la linea Gorizia-Trieste-Lubiana. Il bombardamento dello Stabilimento Tecnico Triestino Roma, 5 luglio, notte: Il Capo di Stato Maggiore della Marina comunica: Un nostro dirigibile ha la scorsa notte bombardato e gravemente danneggiato lo Stabilimento tecnico Triestino. L’aeronave è ritornata incolume. Firmato: Thaon di Revel.

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IL CORRIERE DELLA SERA 8 LUGLIO 1915

FERROVIE E CAMPI DI AVIAZIONE BOMBARDATI DALL'ARIA

Dal comunicato del Comando Supremo, 7 luglio. Nella notte sul 6 un nostro dirigibile bombardava efficacemente l’importante incrocio ferroviario a nord di Opcina. Nel mattino del 6 una squadriglia di nostri aeroplani riusciva a lanciare numerose bombe sul campo di aviazione austriaco presso Aisovizza ad est di Gorizia provocandone incendi. Un altro aeroplano gettava bombe sulla stazione di Nabresina. Fatti segno al fuoco di artiglieria e delle mitragliatrici gli aviatori rientravano incolumi. Firmato Generale Cadorna. La situazione. Un dirigibile ha bombardato l’importante nodo ferroviario di Opcina al nord di Trieste dove convergono le linee di Monfalcone, di Gorizia e di Lubiana e il raccordo tra le linee istriane e quella di Lubiana; una squadriglia d’aeroplani ha bombardato il campo di aviazione di Aisovizza a est di Gorizia e la stazione di Nabresina.

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IL CORRIERE DELLA SERA 10 LUGLIO 1915

IL SEDICENTE AVIATORE ANDREEE' FESTEGGIATO A ROMA ARRESTATO COME TRUFFATORE

Dal comunicato del Comando Supremo, 9 luglio. La stazione di Nabresina bombardata da 100 metri di altezza. Un nostro aeroplano ha bombardato da 100 metri di altezza la stazione di Nabresina colpendo in pieno il bersaglio. Firmato Generale Cadorna Il sedicente aviatore Andreè festeggiato a Roma arrestato come truffatore. Roma, 10 luglio, mattina: Da una dozzina di giorni si vedeva girare per Roma un bel giovanotto sulla trentina, bruno, diritto in uniforme da ufficiale aviatore dell’esercito francese. Aveva il grado di tenente e al petto una lunga teoria di fascette multicolori a documentazione dei servizi resi al suo paese. L’aviatore si chiamava Andreè, nome che in realtà corrisponde a quello di un noto e valoroso aviatore francese. I giornali intanto pubblicavano fotografie dell’ospite, interviste, elogi, ecc. E l’ospite, per suo conto, accettava con entusiasmo tutte le cortesie di cui era fatto oggetto da parte della cittadinanza. L’Andreè si faceva vedere nei luoghi più frequentati di Roma in compagnia di persone romane: Al teatro Quirino ieri l’altro l’Andreè, che vestiva sempre la divisa di ufficiale francese, veniva acclamato e applaudito dal pubblico, che in onore dell’aviatore faceva eseguire dall’orchestra la Marsigliese. Ieri sera, all’Hotel Continentale dove alloggiava, l’Andreè veniva arrestato come truffatore dal commissario cav. Angelucci. Ecco la storia di questo truffatore. Giunto a Roma, l’Andreè fece pratiche ad Ministero della Guerra per essere arruolato come aviatore. Con una lettera di raccomandazione si recò poi a Torino dove si trattenne alcuni giorni, abboccandosi coll’on. Montù, presidente del’Aero Club, e facendo anche qualche esperimento al campo di aviazione di Mirafiori. A Torino ebbe modo di consumare parecchie truffe, sorprendendo la buona fede di albergatori e di privati. Ritornato a Roma, prese alloggio alla pensione Cargili. Conobbe nel frattempo il collega Ugo Marocchi Bonghi del Giornale d’Italia, il quale gli usò, con molti altri, una infinità di cortesie e di gentilezze. Alla pensione Cargili l’Andrè non pagò il conto, e prima di andarsene rilasciò al proprietario signor De Gasparis un effetto di 107 lire. Pochi giorni prima egli aveva ordinato alla sartoria Sauvage in piazza Nicosia una divisa militare francese, divisa che ebbe e non pagò, truffando il sarto di 130 lire. Il 1 luglio si presentò all’Hotel Continental e chiese e ottenne una stanza, firmando sul registro: “Andreè, aviatore militare”. La mancanza del bagaglio non fece buona impressione. Alla sera un impiegato dell’albergo chiese se aveva regolato il suo conto, giacchè aveva preso nella giornata due pasti. L’Andreè rispose di essersi già accordato colla direzione e non se ne parlò più. Senonchè il De Gasparis, proprietario della pensione Cargili, aveva già presentato alla Questura una denunzia in piena regola a carico del sedicente aviatore. La Questura fece subito le sue indagini; chiese notizie in Francia, ma le autorità francesi non confermarono l’identità dell’Andreè. Il console di Nizza telegrafò poi avvertendo che colui che si stava festeggiando in Italia era un mistificatore. Lo stesso individuo era già passato per Nizza qualificandosi per il tenente aviatore Andrè ed aveva potuto commettere varie truffe. La Questura decise allora di arrestarlo e si mise a ricercarlo. L’Andrè, intanto, ignorando che la polizia lo cercava, aveva espresso al collega Bonghi il desiderio di visitare la campagna romana ed i paesi più interessanti del Lazio. Il Bonghi si mise a sua disposizione un’automobile e ieri mattina alle 5 l’Andrè, accompagnato dal collega del Giornale d’Italia e dal pittore Ielmoni, un artista che ha vissuto parecchio tempo a Parigi, partì alla volta di Soriano nel Cimino dove il Circolo sorianese offrì un banchetto. Egli visitò Bassano nel Cimino, Vignanello e Civita Castellana. A Bagnaia il collega Bonghi lo presentò alla famiglia del duca Lante e nella villa si stappò dello champagne e si brindò alla fratellanza delle armi latine. Il signor Quadroni e vari consiglieri si recarono ad ossequiare il sedicente aviatore . A Viterbo fu ricevuto dal conte Savini e dal sottoprefetto cav. Rossi. Venne immediatamente organizzato un banchetto e la riunione dei commensali ebbe luogo alla sala del ristorante Schenardi, tutta scintillante e profumata di fiori. Alzarono le coppe di champagne, brindando con elevate parole di patriottismo, il sottoprefetto, il giornalista Bonghi, l’aviatore signor D’Argenti, attualmente soldato di fanteria, il comm. Ludovisi, vicepresidente del Consiglio provinciale: A tutti rispose l’Andrè mentre la musica suonava la Marsigliese e l’inno di Mameli. Festeggiatissimo ovunque, l’Andrè con i suoi compagni di viaggio prese la via del ritorno. L’Andrè si recò all’Hotel Continetal, dove come abbiamo detto, è stato arrestato. Il pseudo aviatore Andrè conosciuto a Nizza per uno squilibratoi. Ventimiglia, 11 luglio, notte. Il falso aviatore Andrè, arrestato a Roma, ha un passato in materia di truffe aviatorie. I giornali di Nizza lo dipingono più come uno squilibrato, ossessionato dall’idea della aviazione, il quale pretendeva d’avere inventato un motore meraviglioso, che come delinquente. Nel suo fervore pazzesco riuscì a sorprendere la buona fede di cittadini e di ufficiali aviatori francesi. Qualche anno fa, dicendo che si preparava alla traversata del’Atlantico, voleva esercitarsi con voli sul Mediterraneo. Smascherato, tacque fino allo scoppio della guerra, allorchè, esibendo documenti d’ogni genere, si ignora come procurati (?) comparve, narrando mirabili gesta d’aviazione in guerra. Venne arrestato e in seguito rilasciato: qualche tempo dopo veniva in Italia.

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IL CORRIERE DELLA SERA 14 LUGLIO 1915

UN GRANDE ACCAMPAMENTO AUSTRIACO NEI DINTORNI DI GORIZIA BOMBARDATO CON EFFICACIA DA UNA SQUADRIGLIA D'AEROPLANI

Dal comunicato del Comando Supremo, 13 luglio. Ieri all’alba una squadriglia dei nostri aeroplani bombardò con efficacia, dall’altezza di circa 600 metri, un grande accampamento nemico nei dintorni di Gorizia. Firmato Generale Cadorna La situazione. L’unico fatto nuovo che il bollettino del generale Cadorna annunci è il bombardamento, da parte d’una squadriglia d’aeroplani, d’un grande accampamento nemico presso Gorizia. Gli aviatori son calati arditamente a 600 metri, un’altezza alla quale si esponevano anche a un fuoco micidiale di fucileria, per lanciare con maggior precisione le loro bombe. Il Bombardamento è stato efficace.

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IL CORRIERE DELLA SERA 18 LUGLIO 1915

OPERE CAMPI AUSTRIACI BOMBARDATI DA DIRIGIBILI

Dal comunicato del Comando Supremo, 17 luglio. La stazione di Nabresina bombardata da 100 metri di altezza. Nella notte sul 17 due nostri dirigibili hanno bombardato le opere nemiche intorno a Gorizia e accampamenti nemici sulle pendici settentrionali del monte San Michele nel Carso con risultati giudicati soddisfacenti. I dirigibili, che durante la loro azione furono costantemente illuminati dal nemico con razzi e fatti segno a vivo fuoco d’artiglieria, all’alba rientrarono incolumi nelle nostre linee. Firmato Generale Cadorna La situazione. Due dirigibili hanno bombardato le opere nemiche a Gorizia e accampamenti nemici sulle pendici settentrionali del monte San Michele che forma come un gradino (altezza massima m. 275) sul tavolato del Carso, nella zona settentrionale dell’estremità dell’altopiano, a oriente di Gradisca e a sud di Gorizia. E’ una posizione alla quale gli austriaci debbono tener molto … Misure di rigore a Trieste per paura degli aeroplani italiani. Tre aeroplani austriaci su Bari. Sei morti e vari feriti. Roma, 17 luglio, matt. (Ufficiale). Stamane tre aeroplani austriaci hanno volato su Bari lanciando complessivamente otto bombe, le quali non hanno causato danni materiali. Vi sono stati 6 morti e vari feriti. La popolazione si è mantenuta in perfetta calma. (Stefani). La cattura d’uno degli aeroplani austriaci che ieri lanciarono bombe su Bari. L’apparecchio colpito da fucilate. Due ufficiali aviatori prigionieri. Roma 18 luglio, mattino. (Ufficiale) Uno degli aeroplani che ieri gettarono bombe su Bari, fu colpito nel viaggio di ritorno dal fuoco di fucileria e cadde in mare all’altezza di Barletta. L’apparecchio, raggiunto da una barca di pescatori, nella quale avevano preso posto due soldati di fanteria, una guardia di finanza e una guardia campestre, venne catturato insieme con i due ufficiali austriaci che lo montavano. (Stefani)

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IL CORRIERE DELLA SERA 20 LUGLIO 1915

CHI COMANDAVA IL DIRIGIBILE CHE BOMBARDO' FIUME

Il comunicato ufficiale. Roma 19 luglio. Il capo di Stato Maggiore della Marina comunica: Dalla data dell’ultimo comunicato, 7 corrente, la Marina ha dovuto svolgere un intensa azione – talvolta molto ravvicinata – con navi e mezzi aerei contro le coste de nemico nel basso e alto Adriatico. (…) Sono da annoverarsi fra le azioni aeree più notevoli: Bombardamento compiuto (7 corrente) da un nostro dirigibile contro lo Stabilimento Tecnico Triestino, già gravemente danneggiato nella precedente incursione del giorno 4. Questa volta le bombe gettate in quell’importante cantiere hanno fatto divampare un incendio così esteso da essere ancora visibile a 40 chilometri di distanza; Getto di bombe compiuto da un nostro idrovolante su cacciatorpediniere austriaci raccolti nel canale di Fasana, presso Pola (14 corr.); Bombardamento eseguito da due nostri idrovolanti contro una batteria in vicinanza del faro di Salvore (14 corr.); intenso bombardamento compiuto con ottimo risultato da un nostro dirigibile della stazione di Grignano e degli impianti attigui della linea ferroviaria Trieste-Monfalcone (16 corr.); Il 17 corrente un idrovolante nemico facente parte di una squadriglia che aveva volato su Bari e Barletta, è stato catturato e con esso i due ufficiali che lo montavano. Firmato: Thaon di Revel

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IL CORRIERE DELLA SERA 23 LUGLIO 1915

COMUNICATO DEL COMANDO SUPREMO

22 luglio. Esplorazioni aeree e dichiarazioni di prigionieri segnalano l’arrivo al nemico di rinforzi che, secondo i prigionieri, verrebbero inviati frettolosamente e alla spicciolata sul fronte per riparare alle grandissime perdite subite dal nemico. Firmato Generale Cadorna

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IL CORRIERE DELLA SERA 26 LUGLIO 1915

LA STAZIONE DI RIVA DI TRENTO BOMBARDATA DA IDROPLANI

Dal comunicato del Comando Supremo, 25 luglio. Nel pomeriggio del 23 due nostri idroplani volarono su Riva lanciando 18 granate sulla stazione ferroviaria con ottimi risultati. L’artiglieria nemica fece fuoco sui nostri velivoli senza arrecare loro alcun danno. Firmato Generale Cadorna La situazione. La stazione di Riva del Garda è stata colpita da 18 granate lasciate cadere da due idroplani che vi erano arrivati dal lago di Garda. Il bombardamento ha avuto ottimi risultati, mentre i due idroplani sono sfuggiti incolumi al cannoneggiamento dell’artiglieria antiaerea dei forti di Riva.

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IL CORRIERE DELLA SERA 28 LUGLIO 1915

UN NUOVO "RAID" SULLA COSTA ADRIATICA

Nessuna vittima – Danni trascurabili Roma, 17 luglio, matt. (…) due idrovolanti hanno lanciato bombe sopra Ancona. Ma i bombardamenti tanto dal mare quanto dall’aria non hanno offeso persone, e i danni al materiale sono di così lieve entità da risultare trascurabili. (Stefani)

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IL CORRIERE DELLA SERA 30 LUGLIO 1915

LA BARBARIE DEL NEMICO. GLI AVIATORI AUSTRIACI SPARANO DELIBERATAMENTE SUI FERITI

Roma 29 luglio, notte I metodi di guerra austriaci risultano anche da questo episodio: Mentre verso la fine dell’azione in una delle giornate di battaglia sulla linea dell’Isonzo una colonna di nostri feriti discendeva la collina per prendere posto nei camions della Sanità, un aeroplano si abbassò a circa 300 metri sopra i feriti aprendo sopra di essi un vivo fuoco di mitragliatrici. Gli aviatori austriaci si indugiarono a lungo nella cavalleresca bisogna volteggiando sui nostri feriti e continuando a sparare. Fortunatamente i danni alle persone furono irrilevanti: Dai feriti e dai nostri sanitari si levò un coro di proteste contro l’atto inumano e sleale. E’ da escludere che gli aviatori austriaci non avessero visto che si trattava di feriti perché da 300 metri di altezza erano indubbiamente visibili le barelle, le fasciature ed i segnali della Croce Rossa.

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