La Grande Guerra Aerea - Aviazione Navale - 15.7 Scuole di Volo della Regia Marina
La prima scuola di volo della Regia Marina fu istituita all'Arsenale di
Venezia nel 1913, in località Le Vergini. Aveva un solo capannone acquistato
con una sottoscrizione nazionale e due idrovolanti Albatros. Tre piloti
istruttori e una decina di allievi. Nel marzo del 1915 si trasferì all'isola
di S. Andrea. Quando la stazione di S. Andrea divenne un impianto operativo
la scuola fu trasferita a Taranto. Qui gli allievi acquisivano il brevetto
su idro Curtiss addestrati da tre istruttori americani e uno italiano. Dopo
un periodo di stasi che andò dai primi del 1916 al marzo del 1917, nel
frattempo fu realizzata una nuova scuola a Sesto calenda, Taranto fu
riorganizzata e potenziata con l'appoggio della Regia Nave Liguriae nuove
struttore al Pizzone. Il primo corso iniziò nell’estate del 1916, il secondo a metà dicembre,
ma entrambi con una limitazione, perché l’ammiraglio
Casanova, ispettore dei sommergibili e dell’aviazione, aveva stabilito
che i piloti andassero forniti solo dall’Esercito e la Marina
potesse creare solo osservatori, corso del quale fu messo a capo
il tenente di vascello Calderara, allievo di Wilbur Wright a
Centocelle e titolare del famoso brevetto di volo numero 1.
La scuola dipendeva dal Comandante dell’Aeronautica per il Basso
Adriatico, capitano di fregata Denti Amari di Pirajno, noto dirigibilista,
ed era comandata dal tenente di vascello Ugo de Rossi
del Lion Nero, pilota veterano della Libia e futuro diplomatico. Gli
istruttori erano tanto civili che militari, sia ufficiali che sottufficiali,
e l’attività di volo si faceva in Mar Piccolo, a Punta Pizzone.
Le materie erano: segnalazioni con bandiere, segnalazioni con
lampada Donath, radiotelegrafia, rotta e orientamento, motori,
lancio bombe, tiro con mitragliatrice contro palloncini, voli esplorazione;
i voti, come al solito, erano in ventesimi.
Chi non passava, veniva rispedito al reparto o alla nave di provenienza.
Alcuni, spaventati dagli incidenti, rinunciarono in fretta.
Le infrastrutture erano minime, tant’è vero che i 16 ufficiali frequentatori
vennero alloggiati sulla Regia Nave Sicilia, il cui secondo,
capitano di corvetta Tornielli di Crestvolant, profittò subito
della presenza di tanti ufficiali a bordo per inserirli nei servizi
d’ispezione, che fossero previsti o no.
La sostituzione del Duca degli Abruzzi coll’ammiraglio Thaon
de Revel nel gennaio del 1917 portò a un drastico cambio e la
Marina poté cominciare a formare i suoi piloti, ragion per cui
metà dei frequentatori della Scuola fu passata d’ufficio al pilotaggio.
L’attività di volo coi doppi comandi iniziò il 1° maggio del
1917. Il brevetto venne concesso agli allievi dopo quattro voli
da soli, con un quinto volo, sempre da soli ai comandi.
Il terzo corso, iniziato ai primi di luglio del 1917, fu quindi il primo
ad avere dei piloti formati come tali fin dal principio e da
esso sarebbero usciti De Pinedo, Casagrande e Filippo Zappi,
l’ufficiale di rotta di Nobile sull’Italia. La Scuola fu potenziata,
per preparare 120 piloti contemporaneamente, costruendo due
hangar per il ricovero di 20 aerei, depositi, magazzini, aule e gli
alloggi per 50 ufficiali, altrettanti sottufficiali e 300 sottocapi e
comuni. La costruzione non fu velocissima e, quando il corso
cominciò, i 30 ufficiali e i 50 sottufficiali vennero alloggiati insieme
a 300 marinai sulla R.N. Etruria, su cui furono sistemati pure il
comando, gli uffici, la stazione radio e l’infermeria. La Regia
Nave inoltre serviva pure da pompa antincendio e semaforo.
L’attività di volo era adesso di sette ore giornaliere, un turno la
mattina e uno il pomeriggio, con dei voli notturni nei periodi di
luna. La prima fase di circa venti lezioni prevedeva decolli e
ammaraggi, mentre le dieci della seconda fase si concentravano
sul volo curvo e sulle salite e discese in spirali larghe e
strette, adoperando l’idrovolante L 1, che sostanzialmente era
il Lohner austriaco riprodotto dalla Macchi.
Al termine, chi aveva superato le prime due fasi – vigeva sempre
la regola della dismissione e restituzione al reparto o nave
d’origine dei non sufficienti – passava sull’F.B.A. soprannominato
dagli allievi “Fate Bene Attenzione”, per una serie di voli senza
istruttore della durata complessiva di cinque ore, culminanti
in una missione di oltre un’ora, al compimento della quale si ottenevano
il brevetto di “allievo pilota” e l’invio ai reparti di volo. La
scuola di Sesto Calende ebbe sede sul lago Maggiore, nella località S. Anna,
dove il lago diventa il fiume Ticino, accanto ad una fabbrica di idrovolanti
FBA. Nel vicino lago di Varese era presente un'altra azienda che
produceva gli idro tipo Lohner e quindi era comodo trasferire gli allievi
dall'una all'altra sede per l'addestramento. A Sesto Calende, oltre a piloti
della Marina c'erano anche istruttori francese e uno spagnolo. Nel
febbraio del 1917 la scuola passò al Regio Esercito e gli istruttori furono
sostituiti da piloti militari. Il Regio Esercito realizzò, nel 1916,
altre due scuole di pilotaggio per idrovolanti, rispettivamente a Passignano
sul lago Trasimeno e a Orbetello, mentre la Regia Marina creava un'altra
scuola a Bolsena. Quest'ultima fu diretta
dal
Comandante Mario Calderara, e fu la base di addestramento dei futuri piloti
della US NAVY, l’aviazione navale statunitense.Passignano, anch'essa
costituita presso una fabbrica di idrovolanti, la SAI, iniziò l'attività il
7 gennaio 1917.
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