Il Fronte del Cielo - 9.3 - Dirigibili e Draken - Cantieri di Manovra

Il documento del Battaglione Specialisti del febbraio 1915 a firma del colonnello Motta esordisce passando in rassegna i cantieri e le aeronavi. Punti di forza dell’organizzazione erano i due cantieri già pienamente operativi di Campalto e Boscomantico. Il cantiere veneziano poteva contare su due hangar di ferro di tipo permanente, dei quali quello grande, con una lunghezza di 110 metri, una larghezza di 27 ed un’altezza di circa 32, poteva ricoverare un tipo M, mentre quello piccolo, con una lunghezza di 80 metri, una larghezza di 18 metri ed un’altezza di 21, era adatto ad ospitare un tipo P. Per quanto il terreno fosse intersecato da numerosi canali di scolo e spesso parzialmente inondato, pure si trattava di un buon campo di manovra, attrezzato con tutto l’occorrente per il servizio delle aeronavi e dotato di una casermetta in muratura per il personale di terra. Vi erano al momento dislocato il dirigibile M1, in corso di collaudo dopo essere stato oggetto di significativi interventi di revisione e modifica nel corso del 1914, ed il più piccolo P4 che, rimasto ininterrottamente in servizio dall’aprile 1913, aveva bisogno di alcuni interventi di manutenzione che ne avrebbero comportato il temporaneo sgonfiamento. Si riteneva però di poter contare su entrambe le aeronavi a partire dalla fine di marzo, anche se in caso di mobilitazione il P4, secondo le disposizioni impartite dall’Ispettorato Aeronautico, sarebbe dovuto passare alle dipendenze del Comando in Capo della Piazza di Venezia e quindi a disposizione della Regia Marina. Boscomantico era anch’esso attrezzato con tutti i servizi accessori, nonché fornito di alloggi in muratura per il personale, e disponeva di un ottimo campo di manovra che si prestava, a differenza di quello di Campalto, anche al decollo ed all’atterraggio di velivoli. Il cantiere era dotato di un hangar metallico permanente lungo 90 metri, largo 21,80 ed alto 24 che poteva ricevere un dirigibile tipo P o Parseval ma che, a patto di abbandonarne il piano scavandone la fossa interna, sarebbe stato in grado di alloggiare anche un tipo M. Dal maggio 1913 vi operava il dirigibile P5, anch’esso come il P4 bisognoso di riparazioni che ne richiedevano lo sgonfiamento e che sarebbero state presumibilmente ultimate entro marzo. Lontano dalla zona di radunata era il terzo cantiere su cui il Regio esercito poteva al momento contare, quello di Mirafiori, presso Torino, dotato di un hangar di ferro inizialmente smontabile ma ormai trasformato in fisso, in grado di accogliere un aeronave tipo M e con un campo di manovra che era ancora un ottimo campo di aviazione. I servizi accessori, con baracche in legno per l’accasermamento della truppa, erano ritenuti adeguati e tutto era pronto per accogliervi il dirigibile M4, ancora in costruzione ma atteso per la fine di aprile. Certamente meno attrezzato era il cantiere milanese di Baggio, dotato di hangar in legno idoneo per un P, un Parseval od un Forlanini e dei servizi accessori, ma privo di alloggi per il personale. Era stabilito che vi sarebbe stato armato il dirigibile tipo Forlanini in costruzione presso lo stabilimento della società Leonardo Da Vinci. Impostata sulla base di una commessa britannica, dopo lo scoppio della guerra questa aeronave era stata oggetto di intense trattative a livello governativo che l’avevano alla fine lasciata all’Italia ed ora se ne prevedeva l’approntamento nel mese di maggio, valutandone le capacità operative analoghe a quelle di un tipo M. Del tutto particolare era infine la situazione del cantiere di Vigna di Valle, con due hangar in legno, uno in grado di ospitare un tipo M, l’altro adatto solo per i dirigibili di piccola cubatura. Si trattava quindi di una infrastruttura perfettamente attrezzata, fornita di officine e laboratori, che veniva utilizzata per il montaggio ed il collaudo delle aeronavi prima del loro ingresso in servizio e della loro assegnazione ai cantieri “di manovra”. Nel febbraio 1915 vi era in collaudo il dirigibile della Regia Marina V1, che nelle prime prove aveva dato ottimi risultati raggiugendo la velocità di 70 km/h. Dal momento che si trattava di un modello del tutto nuovo non era ancora chiaro quale affidamento si sarebbe potuto fare su questa aeronave, ma si stimava che, a fronte di una velocità di progetto di 90 km/h, avrebbe avuto una forza ascensionale di poco superiore a quella del tipo M. Il quadro dei cantieri dirigibili immediatamente disponibili era completato da quelli di Ferrara e Jesi, entrambi utilizzati dalla Regia Marina. Ferrara aveva un hangar permanente in ferro, affacciato sulla Piazza d’Armi della città ed identico al più grande dei due di Campalto. Dotato di tutti i servizi accessori e di baracche in muratura per il personale di guardia, il cantiere, il cui terreno di manovra si prestava ottimamente al decollo e all’atterraggio di velivoli, ospitava il dirigibile Città di Ferrara (M2). Le stesse caratteristiche, con la sola variante di un campo di manovra meno ampio, aveva l’aeroscalo di Jesi dove operava l’aeronave M3. Per quanto riguardava le infrastrutture in costruzione, la relazione precisava che il cantiere fiorentino di Campi Bisenzio, con un hangar in ferro adatto per un dirigibile tipo M, sarebbe stato pronto per la fine di aprile e che un mese dopo lo sarebbe stato quello in corso di realizzazione sulla piazza d’armi di Alessandria, dotato anch’esso di un hangar in ferro ma privo della maggior parte dei servizi di supporto in quanto concepito soltanto come punto di appoggio per aeronavi tipo P. Più lontano nel tempo era il momento in cui si sarebbe potuto contare sui nuovi hangar di Ciampino e Pontedera: nella prima località stavano per iniziare i lavori di sbancamento, per cui si prevedeva che il grande hangar in ferro capace di ospitare due dirigibili G, ciascuno con una lunghezza di 200 metri ed una larghezza di 60, sarebbe stato disponibile nel giugno 1916, mentre nella seconda, dove per conto della Regia Marina si sarebbe impiantato un hangar per dirigibili M, i lavori erano stati appena avviati e non si poteva fare alcuna previsione sul loro completamento. Rimaneva l’hangar metallico smontabile per un tipo M, ordinato il 24 ottobre alle Officine Savigliano ed in fase di avanzata costruzione, di cui di prevedeva la disponibilità per il mese di maggio. In proposito il Battaglione Specialisti riteneva che la decisione dell’Ispettorato Aeronautico di installarlo nei dintorni di Castelfranco Veneto non fosse coerente con la possibilità di impiego dei dirigibili ed in particolare con il loro raggio d’azione. Il nuovo cantiere avrebbe dovuto essere allestito in una posizione tale da permettere ad un aeronave di raggiungere il meridiano di Laibach (Lubiana), navigando ad alta quota per sfuggire all’offesa nemica, ed in una località che fosse al tempo stesso protetta, per quanto possibile, da eventuali attacchi aerei. La zona di Castelfranco era da un lato troppo arretrata, dall’altro troppo poco difesa, inconvenienti ai quali si sarebbe potuto ovviare impiantando l’hangar in posizione più avanzata verso la frontiera ed in una regione in cui esistessero delle opere di fortificazione. A tali criteri sembrava rispondere la zona a ridosso della linea difensiva del basso Tagliamento, dove la testa di ponte di Codroipo e Latisana erano saldamente attrezzate a difesa. Il Battaglione Specialisti suggeriva perciò di scegliere una delle località nei pressi di Cordovado, tra il corso del fiume e la ferrovia Casarza-Portogruaro, che avrebbe potuto essere utilizzata per far affluire rapidamente i materiali necessari per la costruzione dell’hangar e per sostenere l’operatività del cantiere poi.

 


Da: "I Dirigibili Italiani nella Grande Guerra. Basilio Di Martino. Ufficio Storico Aeronautica Militare 2005

L'Impiego Lo scenario

WWW.IL FRONTE DEL CIELO.IT

DIRIGIBILE M1

Tipo semirigido, progettato da Crocco e Rinaldoni nel 1912; fu assegnato al Regio Esercito e poi alla Regia Marina. Rimase in attività fino al 1920. Lunghezza: 83 m, Diametro: 17 m, Volume: 12500 mcubi, Motori: 2 Fiat S76-A da 250 CV, Velocità: 55 km/h (Da: Palloni, Dirigibili ed Aerei del Regio Esercito 1884-1923. Chiusano - Saporiti. SME 1998)




×

DIRIGIBILE P4 - P5

Realizzati a Vigna di Valle nel 1912, erano simili nelle caratteristiche tecniche. Il P.5 venne ritirato dalle operazioni belliche alla fine del 1915, mentre il P.4, assegnato alla Regia Marina, fu messo in disarmo nel luglio del 1918. Lunghezza: 60 m, Diametro: 18 m, Volume 4400 mcubi, Motore: 2 Fiat S 54-A da 180 CV, Velocità: 60 km/h (Da: Palloni, Dirigibili ed Aerei del Regio Esercito 1884-1923. Chiusano - Saporiti. SME 1998).Immagine tratta dal sito www.delcampe.it




×

AEROSCALO DI CAMPALTO (VE)

Costruito tra il 1909 e il 1911, Campalto fu denominato “1° Cantiere “, aveva originariamente un hangar lungo 110 metri, largo 27 e alto 32, per ospitare dirigibili tipo M. Di proprietà del Regio Esercito, fu dotato di un secondo hangar che ospitò dirigibili della Regia Marina




×

DIRIGIBILE M2 "CITTA'DI FERRARA"

Tipo semirigido, secondo il sistema Crocco e Rinaldoni fu costruito assegnato alla Regia Marina nel 1913. Basato a Jesi andò perduto il 7 giugno 1915 mentre tentava di bombardare il silurifio Whitehead di Trieste. Lunghezza: 83 m, Diametro: 17 m, Volume: 12100 mcubi, Motori: 4 Morseley 125 CV, Velocità max: 85 km/h (Da: Palloni, Dirigibili ed Aerei del Regio Esercito 1884-1923. Chiusano - Saporiti. SME 1998)




×

DIRIGIBILE V1 "CITTA'DI JESI"

Tipo semirigido, dove "V" stà per Veloce, progettato da Rodolfo Verduzio fu costruito assegnato alla Regia Marina nel 1914-15. Basato a Ferrara andò perduto il 6 agosto 1915 mentre tentava di bombardare la piazzaforte di Pola. Lunghezza: 88 m, Diametro: 17 m, Volume: 15000 mcubi, Motori: 4 Maybach 220 CV, Velocità max: 85 km/h (Da: Palloni, Dirigibili ed Aerei del Regio Esercito 1884-1923. Chiusano - Saporiti. SME 1998. immagine da: glaukonautes.xoom.it )




×

DIRIGIBILE F3 "CITTA'DI MILANO II"

Progettato e costruito a Baggio dalla società Leonardo Da Vinci per conto della Gran Bretagna, fu requisito allo scoppio delle ostilità dal Regio Esercito. Portato a Jesi e poi a Ciampino, fu disarmato nel 1916. Lunghezza: 90 m, Diametro: 18 m, Volume: 13790 mcubi, Motori: 4 FIAT S.54-A da 80 C.V., Velocità max: 74 km/h (Da: Palloni, Dirigibili ed Aerei del Regio Esercito 1884-1923. Chiusano - Saporiti. SME 1998. immagine da: glaukonautes.xoom.it )

×

AEROPORTO DI MIRAFIORI - TORINO

La necessità, affermata fin dal 1090, di dotare Torino di un campo di volo, in prossimità della zona abitata, si accentua dopo le gare aviatorie, svoltesi sul terreno dell’ippodromo. Nell’inverno 1910-11 nasce, su un area di circa 300.000 mq, l’aerodromo d Mirafiori, e fin dai primi mesi dell’anno alcuni capannoni, iniziano ad ospitare i velivoli dei costruttori torinesi Faccioli e Chiribiri. Sul campo il 1 luglio 1912, si costituisce il Battaglione Aviatori e l’attività sul campo va progressivamente aumentando. Accanto alla scuola Chiribiri, si costituisce la Scuola Asteria e arrivano i primi reparti militari. Nel 1915, con la Grande Guerra, Mirafiori divenne sede del Comando Aviatori e si costituisce la scuola aviatori della SIT, dedicata ai piloti volontari.




×

AEROSCALO DI BAGGIO (MI)

Era intitolato a Remo La Valle, comandante dei dirigibili, morto per l' abbattimento della sua aeronave nel 1917. Si chiamava allora Piazza d' armi di Baggio ed era stato teatro delle imprese dei pionieri dell' aviazione. A infervorare i milanesi sul volo aveva provveduto Gabriele d' Annunzio fin dal febbraio del 1910 con una conferenza al Lirico intitolata «Il dominio dei cieli». Ma accanto a biplani e monoplani, il Remo La Valle sarebbe divenuto famoso per i dirigibili. Fu di qui che all' 1.55 del 15 aprile 1928 decollò l' Italia, l' aeronave con cui, dopo il successo della spedizione del Norge, condotta a termine due anni prima assieme all' esploratore norvegese Roald Amundsen, Umberto Nobile si apprestava a raggiungere per la seconda volta il Polo Nord. Nel 1906 nella zona dell' aeroporto, collegato alla città da un tram a vapore, il mitico Gamba de legno, erano sorte le Officine Leonardo da Vinci, fondate da uno dei pionieri dell' aeronautica, Enrico Forlanini, l' inventore del tipo semirigido, che si contrapponeva agli Zeppelin tedeschi. Sotto le campate dell' hangar venne montato un dirigibile che Forlanini costruì con il contributo spontaneo dei cittadini di Milano e che per questo venne chiamato con il nome della città. Il 17 agosto 1913 fece il primo giro proprio sulla metropoli, incrociando per un' ora intorno al Duomo.(Da: Milano Sparita)




×

AEROSCALO DI VIGNA DI VALLE

L’aeroporto di Vigna di Valle è il più antico insediamento aeronautico italiano. Nei primi anni del novecento il Maggiore del Genio Mario Maurizio Moris impiantò il primo cantiere sperimentale per le costruzioni aeronautiche. Nell’ottobre del 1908 volò da qui il primo dirigibile militare italiano N.1, opera degli ingegneri Gaetano Arturo Crocco e Ottavio Ricaldoni. Nel 1911, ad opera del Tenente Cristoforo Ferrari, venne installato un Osservatorio Aerologico per l’esplorazione dell’alta atmosfera: era la Regia Stazione Aerologica Principale di Vigna di Valle, la prima base costruita in Italia per questo tipo di ricerche. Nel 1912 fu portato in volo, per la prima volta, un idrovolante che sarà, qui a Vigna di Valle, l’indiscusso protagonista per oltre mezzo secolo. Durante la prima guerra mondiale sono stati collaudati e revisionati tutti i dirigibili militari di tipo “P” ed “M” in dotazione all’esercito.




×

AEROSCALO DI BOSCOMANTICO

L'Aeroporto di Boscomantico "Angelo Berardi", è situato sulla riva destra dell'Adige, a 7 km da Verona (Lat. 45° 28' N, Long. 10° 56' E, Alt. 98 m, dimensioni 1000 x 200). Il 28 ottobre 1910 si costituì presso il Battaglione Specialisti del Genio una sezione Aviazione. La sezione aveva tre basi o cantieri per dirigibili: Vigna di Valle, Campalto e Boscomantico. Nel gennaio del 1911, da Boscomantico, si sollevò il primo mezzo aereo, si trattava del dirigibile Ausonia bis progettato e costruito da Nino Piccoli. a fine gennaio il pallone fu smontato e spedito a Schio per lasciare posto al primo dirigibile militare in arrivo, il P3 che giunse in città il 25 marzo. Nel mese di maggio il P3 partì da Boscomantico per Tripoli, destinato alle operazioni in Libia durante il conflitto italo-turco. Nel 1913, dopo lavori di ristrutturazione fu sede dell'aeronave Parseval, cui si aggiunse il 20 aprile il nuovo P5, giunto da Vigna di Valle dopo un volo di 9 ore portato a termine senza inconvenienti, un impresa che ebbe una grande risonanza sulla stampa dell'epoca. Il 25 giugno il dirigibile P5 stabilì il primato mondiale di durata con un volo di 15 ore e il 31 luglio quello di velocità con 68,4 km/h lungo il percorso Verona-Bologna-Ancona-Venezia-Verona. All'inizio del conflitto il P5 era presente a Boscomantico. Il cantiere Dirigibili di Boscomantico era attrezzato con tutti i servizi accessori, nonchè fornito di alloggi in muratura per il personale, e disponeva di un ottimo campo di manovra che si prestava anche al decollo e all'atterraggio di velivoli. (In figura il dirigibile M3) continua: http://www.quellidel72.it/storie/aeroporti/bosco.htm




×

DIRIGIBILE M3

Il terzo dirigibile "medio" fu completato a Roma nell'ottobre del 1913. Lunghezza: 83 m, Diametro: , Volume 12100 mcubi, Motore: 4 Clement-Bayard da 230 CV (Da: I Dirigibili Italiani nella Grande Guerra. Basilio Di Martino. Ufficio Storico Aeronautica Militare 2005)




×

AEROSCALO DI FERRARA

Il 14 marzo 1911 venne deciso di acquistare dal marchese Pietro Revedin, un’area in località Sammartina, da cedere in uso gratuito all’Amministrazione militare per la costruzione di una nuova piazza d’armi con relativo hangar per dirigibili. A metà agosto 1912 i lavori per la costruzione dell’hangar sono praticamente finiti. La lunghezza raggiunge i 110 metri con una larghezza di circa 33 metri ed un’altezza di 36 metri. L’enorme porta, formata da due battenti che scorrono su rotaie, pesa 50 tonnellate. A Ferrara era stato destinato l’ultimo nato dei dirigibili della “classe M” (Media), costruito per conto del Ministero della Marina, l’ “M.2”. Il 16 aprile 1913 migliaia di persone si precipitano verso l’hangar per ammirare il famoso “M.2”. Invece era il dirigibile “P.2” (Piccolo), noto per aver svolto voli durante la campagna di Libia. Il 28 agosto 1913 l’immensa sagoma del dirigibile “M.2”, dopo aver sorvolato Ferrara entrò con manovra perfetta nel suo hangar. Passando sopra la piazza d’Armi, il Com. Ponzio aveva lanciato un messaggio augurale alla città. Le donne ferraresi consegnano la bandiera di combattimento al dirigibile che il 21 maggio 1914 muta il nome in “Città di Ferrara”. Col tempo l’aeroscalo diventò una vera e propria cittadella. Oltre a 2 hangar per dirigibili e due campi di atterraggio nel 1916 si ultimò un terzo hangar per potervi ospitare una squadriglia di aeroplani. Inoltre vennero costruiti edifici vari ad uso logistico e operativo. (Da: Da: I Dirigibili Italiani nella Grande Guerra, Basilio Di Martino, Ufficio storico Aeronautica Militare)




×

AEROSCALO DI JESI

L’aeroscalo di Jesi è già pronto nel marzo del 1914 quando vi fa scalo il primo dirigibile in transito nei cieli della Regione; si tratta del P 5 impegnato nel raid Verona Roma. Invece la prima aeronave destinata alla base è l’M 3 che vi giunge nell’agosto seguente. La struttura inizialmente dipende dal Regio Esercito mentre in seguito passa sotto il controllo della Regia Marina. Dopo l’M 3 altri dodici dirigibili vengono basati a Jesi durante il periodo bellico per periodi più o meno lunghi; il loro compito principale è la ricognizione sul mare per l’ avvistamento della flotta avversaria. Tra le azioni particolari ve ne sono alcune di bombardamento della costa nemica. Nei quattro anni di guerra lo scalo subisce notevoli danni in tre distinte incursioni da parte di velivoli nemici. Terminato il conflitto perde di importanza e viene completamente smobilitato dall’ottobre 1919.




×

DIRIGIBILE M4

Costruito a Mirafiori alla fine del 1914, il 29 novembre 1915 si trasferì a Casarza. La prima azione bellica avvenne il 4 maggio con il bombardamento del campo di Aisovizza. Scoperto dai proiettori fu preso di mira da diverse batterie. Immobile nel cielo per avaria fu un facile bersaglio. attaccato anche da velivoli nemici precipitò in fiamme con l'interop equipaggio.




×

DIRIGIBILE PARSEVAL




×