La Grande Guerra Aerea - 3.5 - 1916 - Autunno

  L'11 novembre 1916 fu uno dei giorni più neri dell'intera guerra aerea sui cieli del Veneto. Si verificò infatti il più tragico bombardamento che abbia colpito una città italiana durante la Grande Guerra. Questa volta l'obiettivo degli aerei asburgici fu Padova. Non si trattò di un attacco particolarmente pesante o violento perché sulla città del Santo caddero solo 12 bombe. Quei pochi ordigni si rivelarono però sufficienti a provocare ben 93 morti e 20 feriti. Fu una strage di civili che ebbe enorme eco sulla stampa italiana e straniera, provocando sdegno unanime presso ambo le parti. Si chiese a gran voce di impedire che gli inermi potessero rimanere ancora vittime di simili massacri. In particolare l'8 dicembre il nuovo imperatore Carlo I ordinò la sospensione di questo tipo azioni contro gli obiettivi civili, a meno che queste non fossero giustificate da motivi particolari. Il Papa invitò anche l'Italia a fare altrettanto. Per un paio di mesi sembrò che le nazioni belligeranti venissero a più miti consigli. Il 28 marzo del 1917 il capo del governo italiano Paolo Boselli decise per la soluzione pacifista. Purtroppo fu subito smentito dalla Marina che proprio in quei giorni attaccò Trieste. Le azioni contro gli obiettivi civili ripresero esattamente come prima della strage di Padova. Le tre offensive autunnali del Regio Esercito furono tutte di breve durata e caratterizzate dal tentativo di sfruttare al massimo la potenza di fuoco delle artiglierie, secondo la logica della battaglia dei materiali. Il mezzo aereo dimostrò ancora una volta di poter incidere sull'andamento delle operazioni, sopratutto attraverso l'impiego dell'aeroplano d'artiglieria. Le offensive autunnali videro sopratutto l'intervento dei velivoli del V Gruppo, che dopo il passaggio dai corpi d'Armata VI e VIII alla 2^ Armata, aveva ceduto al VI Gruppo la 41^ Squadriglia ed era rimasto con le squadriglie 42^, 43^ e 44^, temporaneamente affiancate dalla 47^. La loro azione, fortemente ostacolata dalle condizioni atmosferiche, si sviluppò secondo modalità ormai consuete: nel periodo di preparazione e nelle pause tra una ripresa offensiva e l'altra venne identificata l'organizzazione difensiva dell'avversario, con largo uso della fotografia aerea, e fu curato l'inquadramento del tiro, avendo come obiettivi primari le posizioni dell'artiglieria e i più importanti centri di vita e di movimento. Si sperimentarono forme di controllo delle emissioni elettromagnetiche variando quanto più possibile il segnale di chiamata, per evitare che gli austriaci, intercettando la trasmissione e riconoscendone il significato, potesse adottare le contromisure per mitigare l'efficacia del bombardamento. Procedure di dettaglio furono anche stabilite per assicurare la protezione dei ricognitori con i velivoli delle squadriglie da caccia 76^ e 77^. Nel 1916 le squadriglie del II Gruppo totalizzarono 811 sortite di ricognizione e 654 per servizio di crociera e allarme, un terzo delle quali tra ottobre e dicembre, dopo l'assegnazione al gruppo della 76^ Squadriglia Nieuport, sostenendo in tutto 154 combattimenti aerei, non a caso per oltre la metà tra ottobre e dicembre. In ottobre i cacciatori della 76^ rivendicarono quattro vittorie aeree senza subire perdite. Anche l'organizzazione dei rifornimenti si mise in luce per il buon funzionamento facendo arrivare al II Gruppo 59 macchine nuover, più che sufficienti a sostituire quelle fuori uso. Predominavano ancora i modelli a trave di coda: 35 Farman, 18 Voisin, 6 Nieuport Bebè. L'aviazione italiana consolidava la propria organizzazione in un contesto di sempre più marcata superiorità. L'ultimo giorno della Settima battaglia dell'Isonzo, l'intervento diretto del mezzo aereo si concretizzò nel bombardamento della stazione ferroviaria di Dottogliano-Skopo, uno dei punti cardine dell'organizzazione logistica dell'avversario. Furono impiegati 15 trimotori Caproni scortati da Nieuport delle squadriglie 70^ Squadriglia, 76^ e 77^. Il 15 settembre, furono i Voisin e i Farman del I Gruppo, scortati dai caccia della 76^, a colpire per due volte la stazione di Comen. Dopo oltre un mese di inattività imposta dalle pioggie e dalle nebbie autunnali, il IV Gruppo tornò in azione durante la Nona Battaglia. Il pomeriggio del 31 ottobre, 13 Caproni attacarono gli impianti ferroviari e i magazzini di Dottogliano-Skopo, e il mattino dopo fu la volta dei baraccamenti di Ovcia Draga, Vogersko, Schonpass e Cernizza, raggiunti da 14 Caproni. Nel mese di ottobre la 70^ Squadriglia ricevette alcuni esemplari del nuovo Nieuport 17, che aveva il pregio, tra le altre innovazioni, di essere armato con una mitragliatrice Vickers  sincronizzata con i giri dell'elica. La guerra aerea era ormai decisamente entrata in una fase matura. Il 18 ottobre Pier Ruggero Piccio riuscì ad incendiare il primo Draken austro-ungarico  con un velivolo Nieuport dotati di razzi Le Prieur, mentre il 25 novembre la caccia italiana riuscì ad abbattere quattro velivoli Brandenburg e un Fokker nel corso di un combattimento .

 Sul fronte trentino i Caproni del III Gruppo entrarono in azione per tutto il mese di agosto. L'offensiva della 44^ divisione sul Pasubio doveva essere appoggiata da missioni d'interdizione del campo di battaglia per ostacolare l'afflusso dei rincalzi. Per dare a questa azione la continuità necessaria le squadriglie Caproni 5^ e 9^ e la 31^ Farman dovevano alternarsi in zona in modo da coprire tutto l'arco della giornata sotto la protezione indiretta dei Nieuport delle squadriglie 71^ e 75^, chiamati anche ad impedire il passo ai ricognitori austro-ungarici. Una complessa organizzazione che fu messa in crisi dal cielo coperto e dalla fitta nebbia che caratterizzarono la giornata del 10 settembre e quelle successive, condizionando l'intera operazione. La mattina del 10 soltanto un velivolo della 9^ Squadriglia riuscì a lanciare le sue bombe su Malga Cheserle. Nelle settimane a venire il tempo rimase cattivo. Le operazioni sul Pasubio ripresero l'8 ottobre e nel pomeriggio del 9, il III Gruppo inviò dapprima 4 Farman e 1 Savoia-Pomilio SP2 della 31^, poi 2 F.B.A. della 1^ Squadriglia a bombardare i ricoveri e le batterie dell'Alpe di Pozza, infine 2 Caproni della 5^ Squadriglia e due della 9^ a battere il rovescio del Col Santo. Le operazioni continuarono per alcuni giorni. A contrastare i velivoli italiani intervenne più volte l'aviazione austro-ungarica e a farne le spese fu un Farman della 31^ Squadriglia abbattuto il 14 ottobre da un Brandenburg della Flik 24. L'ultima azione di bombardamento dell'anno fu compiuta il 30 novembre da due Caproni della 5^ Squadriglia e da due della 9^ sulla stazione di Volano, in Val Lagarina. La 48^ Squadriglia di Belluno fu resa autonoma e fu la prima squadriglia a ricevere il bimotore Caudron G.4 e anche l'unica interamente equipaggiata con questa macchina entrata in linea nel giugno del 1916.


Testo tratto da: L'Aviazione Italiana nella Grande Guerra, di Basilio Di Martino, Mursia 2011. Illustrazione: Da: La Domenica del Corriere, del dicembre 1916
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VENEZIA SANT'ANDREA

La disponibilità di un primo nucleo di piloti addestrati portò alla creazione di una scuola di pilotaggio a Venezia (1 febbraio 1913) che nel marzo seguente fu presa in carico dalla Regia Marina ed inaugurata il 25 aprile. (Direzione Generale di Artiglieria e Armamenti); battezzata “Squadriglia San Marco” l’unità disponeva di otto idro (un idro Ginocchio, tre Borel 100Hp, un Borel 80 Hp, due Curtiss Paulham 1912 e un Bréguet), sui quali si brevettarono per primi Brivonesi, Mendozza, Viotti e Cavalieri. In un primo tempo l’attività della scuola si svolge in Canale delle Vergini, presso l’Arsenale, ma poco dopo viene trasferita sul nuovo idroscalo realizzato nel canale del forte di S. Andrea, sull’isola delle Vignole, situato presso la bocca di porto del Lido. In quei primi anni d’attività è utilizzato anche l’adiacente idroscalo di Punta Sabbioni che, è ancora in uso quando l’Italia entra in guerra nel maggio 1915 ma poi viene abbandonato.




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F.B.A (FRANCO-BRITISH AVIATION)




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CARLO I D'AUSTRIA 1887 -1922




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PAOLO BOSELLI 1838 - 1932




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41^ SQUADRIGLIA


La 1^ Squadriglia Artiglieria, il 15 aprile 1916, diventa 41^ Squadriglia. Equipaggiata con i Caudron G.3 è di stanza a Risano. L'8 agosto va a Bolzano del Friuli. Nel corso del 1916 esegue 468 voli di guerra. Il 1 gennaio 1917 è a Oleis. Nel corso del 1917, per la crisi dei materiali, compie solo 129 voli di guerra. Praticamente si scioglie nell'ottobre 1917 al Centro di formazione di Ghedi.

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42^ SQUADRIGLIA

La 42^ squadriglia su Caudron G.3, già 2^ squadriglia Artiglieria, cambia numerazione il 15 aprile 1916 basata sul campo di Risano, presso Udine. Il 12 giugno 1916 viene improvvisamente spostata a Trissino, sul fronte trentino per rispondere all'offensiva nemica. Torna a Risano-Chiasottis il 23 luglio sul fronte della 3^ armata per la conquista di Gorizia. Nel corso del 1916 compie 370 voli di guerra, con 48 osservazioni di tiro e 322 ricognizioni. Al 1 gennaio 1917 è a Medeuzza e riceve una sezione di G.4. La 42^ viene sciolta il 15 ottobre 1917 dopo aver effettuato 850 voli di guerra. (Da "I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, Ufficio Storico AM)

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43^ SQUADRIGLIA


La 3^ Squadriglia Artiglieria diventa il 15 aprile 1916 la 43^ Squadriglia sulla base di Medeuzza. Il 12 giugno si trasferisce improvvisamente dal fronte carsico al Trentino e si stanzia a Castel di Godego. Il 12 luglio si sposta al campo di Feltre. Ritorna in Friuli il 23 luglio al campo di Sammarderchia sul fronte isontino della 3^ armata. In dicembre si trasferisce al campo di Bolzano del Friuli. Nel corso del 1916 esegue 254 voli di guerra. Il 23 settembre 1917 la squadriglia si trasferisce a Medeuzza, dove viene sciolta il 15 otobre 1917. Aveva volato con i Caudron G.3 e successivamente G.4. (immagine: Un Caudron della 43^ squadriglia con l'equipaggio di cui fa parte il caporale Vincenzo Contratti, da: I reparti dell'aviazione italiana nella grande guerra, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare)

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44^ SQUADRIGLIA

La 4^ Squadriglia Artiglieria diventa il 15 aprile 1916 la 44^ Squadriglia sulla base di Gonars. Nel corso del 1916 esegue 402 voli di guerra di cui 106 osservazioni del tiro. Verso la metà del 1917 riceve alcuni bimotori G.4. Il reparto viene sciolto il 10 novembre 1917. Nel corso del suo ultimo anno compiva 125 voli di guerra. da: I reparti dell'aviazione italiana nella grande guerra, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare)

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47^ SQUADRIGLIA


La 7^ Squadriglia Artiglieria diventa il 15 aprile 1916 la 44^ Squadriglia sulla base di Oleis. Il 15 novembre 1916 si trasferisce a Taliedo per prepararsi a partire per la Macedonia dove giunge con 5 velivoli Farman nel gennaio 1917. da: I reparti dell'aviazione italiana nella grande guerra, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare)

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76^ SQUADRIGLIA

La squadriglia viene formata sul campo della Comina il 25 maggio 1916 con i velivoli Nieuport e il 29 maggio si trasferisce sul campo di Santa Maria La Longa. Il primo contatto con l'aviazione austroungarica avviene il 1 giugno durante un vlo di scorta a due Voisin su Vogersko.Nel corso del suo primo anno di guerra compie 624 voli sostenendo 39 combattimenti. Il 25 febbraio 1917 viene trasferita sul campo di Borgnano, detto anche di Langoris. Il 27 ottobre è a Campoformido ma il giorno dopo arretra alla Comina e il 1 novembre si porta a Arcade. Il 10 novembre si trasferisce sul più arretrato campo di Istrana. Il 2 febbraio 1918 si porta a Isola di Carturo e il 10 a Casoni. Nell'ultimo anno di guerra la squadriglia aveva compiuto 2464 voli di guerra sostenendo 101 combattimenti. (Da "I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, Ufficio Storico AM)




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77^ SQUADRIGLIA


La 77^ Squadriglia Nieuport è formata il 31 maggio 1916 al campo della Comina. Assegnata al Comando Supremo e basata a Istrana, si mobilita il 18 giugno 1916 armata con Nieuport 10. In agosto la 77^ si trasferisce al campo di Cascina Farello, Aquileia. Nel marzo del 1917 l'unità si trasferisce al campo di Aiello e riceve i primi SPAD. Dopo Caporetto,la 77^ si ritira ordinatamentealla Comina, quindi ad Arcade e infine si assesta a Marcon. Dal 1 novembre 1917 al 4 novembre 1918 la 77^ fece 372 voli di caccia, 667 scorte, 1466 crociere e 44 ricognizioni fotografiche.

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FARMAN 1914

Costruito dal 1914 come MF11, fu abbandonato nel 1916. Era propulso da un motore da 80 CV e fu impiegato come ricognitore, bombardiere e velivolo di appoggio per l’artiglieria. Biplano biposto in grado di sviluppare una velocità massima di 106 km/h e di raggiungere una quota di 4000 metri. Pesava 1188 kg a pieno carico ed aveva una autonomia di volo di 3 ore e 30’.


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VOISIN


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NIEUPORT NI.11




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CAPRONI CA.300




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70^ SQUADRIGLIA CACCIA

L'Unità nasce il 15 aprile 1916 sul campo di Santa Caterina di Udine. La linea di volo è composta da otto biplani Nieuport. All'alba del 16 maggio la squadriglia intercetta una dozzina di velivoli austriaci reduci da un incursione su Udine. I piloti erano Tacchini, Baracca, Olivati e Bolognesi. ...




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5^ SQUADRIGLIA CAPRONI



Viene costituita il 22 novembre 1915 ad Aviano e il 16 dicembre si trasferisce sul campo di Verona inquadrata nel III Gruppo. Inizia le operazioni il 10 gennaio 1916 bombardando il campo di aviazione di Gardolo. Nel 1916 esegue 45 bombardamenti, 50 voli di crociera e 6 ricognizioni sostenendo 12 combattimenti. Il 23 maggio 1917 la %^ si trasferisce sul campo della Comina per appoggiare le operazioni della dcima battaglia dell'Isonzo. Torna a Verona il 1 giugno. Il 3 ottobre 1917 la squadriglia si trasferisce ad Aviano. L'ultimo giorno di ottobre si rischiera a Padova con quattro velivoli Caproni. L'8 dicembre raggiunge Ghedi e torna a Padova nel gennaio 191 prima di essere spostata a San Pelagio.L'ultima missione di guerra avviene il 31 ottobre con con il bombardamento della rotabile Sacile-Pordenone. (Da "I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, Ufficio Storico AM)

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9^ SQUADRIGLIA CAPRONI



Unità mobilitata il 22 maggio 1916 sul campo di Verona al comando del capitano Reggio. Partecipa al contrasto della Strafexpedition con azioni di bombardamento su Calliano, Campolungo e Monte Erio. Fino alla fine dell'anno viene impegnata in azioni di sostegno alle truppe italiane nel settore degli Altipiani compiendo 62 voli bellici. Il 23 maggio 1917 viene trasferita a Campoformido per la decima battaglia dell'Isonzo. Il 29 settembre partecipa al raid su Pola. Il 2 novembre il reparto si trasferisce ad Arcade. Nel 1917 compie 50 voli di guerra. Il 21 luglio 1918 è trasferita sul campo di Arquà Petrarca. Per tutta l'estate la squadriglia effettua ricognizioni nel settore del Piave e bombardamenti sui campi di aviazione austriaci. Il 15 settembre passa a Marcon. La squadriglia viene sciolta il 5 dicembre 1918 dopo aver compiuto un totale di 197 voli di guerra durantre il conflitto. (Da "I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, Ufficio Storico AM)

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31^ SQUADRIGLIA


Operante nel difficile settore trentino, la 31^ fu uno dei reparti al vertice della nostra aviazione. Già 1 squadriglia Ricognizione e Combattimento, assunse la nuova denominazione il 15 aprile 1916 e assegnata al III sul campo di Verona. E' equipaggiata con velivoli Farman. Nel 1916 eseguiva ben 354 voli di guerra sostenendo 23 combattimenti. Nel 1917 effettuava 193 voli di guerra con 9 combattimenti. Il 10 dicembre 1917 viene dislocata a Sovizzo e il 31 aprile 1918 va a Castelgomberto. Alla data dell'armistizio ha sostenuto in totale 832 voli di guerra con 34 combattimenti e 10 caduti in azione. Viene sciolta nel novembre del 19120. (Da "I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, Ufficio Storico AM)

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71^ SQUADRIGLIA CACCIA

Il reparto nasce il 15 aprile 1916 dalla 2^ squadriglia caccia sul campo di Cascina Farello, nei pressi di Aquileia. Al comando del capitano Chiaperotti ha in dotazione Nieuport monoposto e biposto. Il 23 maggio viene trasferita a Villaverla per operare nel settore settentrionale. Nel 1916 aveva compiuto 523 voli di guerra sostenendo 74 combattimenti. . Dopo Caporetto una sezione della squadriglia viene distaccata a Campoformido e il 23 novembre 1917 la squadriglia si ritira a Sovizzo. Il 16 dicembre riceve 12 nuovi velivoli SPAD e passa alle dipendenze del XVI Gruppo. Nel 1917 sostenne 1288 voli di guerra e 89 combattimenti. Il 10 maggio 1918 la squadriglia si sposta a Castelgomberto e il 16 ottobre sul campo di Gazzo. Dal 24 ottobre a 4 novembre 1918 compie 143 voli di guerra, principalmente mitragliamenti. Nel 1918 totalizzò 1183 voli bellici e 46 combattimenti. (Da "I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, Ufficio Storico AM)

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75^ SQUADRIGLIA


La squadriglia viene formata sul campo di Tombetta il 1° maggio 1916 al comando del capitano Maffeo Scarpis ed assegnata al III Gruppo col compito della difesa aerea di Verona, sede di alti comandi e depositi militari. Alla nascita il reparto dispone dei piloti sottotenente Alessandro Buzio, sottotenente Mario De Bernardi e caporale Elia Liut, cui si aggiungeranno entro la fine del mese il capitano Ettore Croce, il sottotenente Paolo Mi­chetti, il caporale Guido Consonni ed il volontario soldato Guido Nardini. In carico al reparto sono i Nieuport 1455, 1456, 1457, 1458 ed 1459. Il 3 maggio la squadriglia distacca una sezione, composta da Michetti, Croce e Liut, sul campo di Villaverla. La prima attività bellica del reparto ha luogo il 10 maggio, quando De Bernardi e Buzio compio­no tre voli su allarme, senza pero incontrare il nemico... vedi scheda

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SAVOIA POMILIO SP.2




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NIEUPORT 17




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1^ SQUADRIGLIA IDROVOLANTI

Il 26 maggio 1915 il reparto si trasferisce da San Feliciano, sul lago Trasimeno, a Desenzano del garda con un solo velivolo Farman idrovolante. Formalmente l'unità nasce come Sezione Idro di desenzano il 13 luglio 1915 ed opera come squadriglia senza denominazione precisa. Il 25 agosto gli austriaci vanno a bombardare Brescia e gli FBA cercano inutilmente di intercettarli, e poi per rappresaglia vanno a bombardare Riva. Diviene 1^ squadriglia Idrovolanti il 26 gennaio 1916. Il 15 ottobre 1917 il reparto viene trasferito alla Marina e viene inviato a costituire la difesa antisommergibile nel Mediterraneo. Una sezione è destinata a Catania, la seconda a Siracusa. Al 4 novembre 1918 è presente a Desenzano una nuova 1^ sezione FBA del III Gruppo. Viene sciolta il 18 gennaio 1919.

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HANSA BRANDENBURG C




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FLIEGERKOMPANIE 24 (FLIK 24)

Attiva sul fronte isontino dal 23 giugno 1916. Nel marzo del 1916 fu inviata nel Trentino sul campo di Pergine, per la preparazion dell'offensiva di maggio e posta sotto il comando della 11^ armata. Fu la squadriglia dell'asso Josef Kiss che arrivò al reparto nell'aprile 1916. La prima vittoria giunse il 20 giugno 1916, quuando Kiss e Georg von Kenzian Kenzianhausen a bordo di un velivolo Hansa-Brandenburg CI abbatterono un Farman italiano. Dal luglio 1917 fu ridenominata Flik 24D.

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48^ SQUADRIGLIA RICOGNIZIONE




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CAMPO DI AVIAZIONE DI BELLUNO

L'aviosuperficie di Belluno fu realizzata a San Pietro al Campo dove si trova tuttora, tra la città e Ponte nelle Alpi e tra la strada regionale 50 ed il Piave. Essa ospitò le squadriglie 48a e 83a e dopo Caporetto diventò una base austriaca con le Flik 2D, 8D, 11D, 30J, 39D, e 53D.




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CAUDRON G.4




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PIER RUGGERO PICCIO 1880 - 1965

Pier Ruggero Piccio nasce a Roma il 27 settembre 1880; il 29 ottobre 1898 entra alla Scuola Militare di Modena, da dove esce l’8 settembre del 1900 con il grado di sottotenente del 43° Reggimento fanteria. Nel 1903 viene inviato al Ministero degli Affari Esteri: da novembre 1903 fino a febbraio 1907 è in missione a Kalambari (Africa). Rientrato in Italia, da marzo 1908 a luglio 1909 viene assegnato alla 2^ Compagnia mista di Creta; dal 14 novembre 1911 al 2 dicembre 1912 viene assegnato al 37° fanteria durante la Guerra di Libia; come capo di una sezione di artiglieria ottiene una medaglia di bronzo al valor militare; il 31 marzo 1913 viene assegnato al 19° fanteria con il grado di capitano. Nel luglio del 1913 consegue il brevetto di volo su monoplano Nieuport, mentre nell’ottobre consegue il brevetto di pilota militare, venendo assegnato alla 5^ Squadriglia. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale viene assegnato al Corpo Aeronautico Militare. Consegue una seconda medaglia di bronzo al valor militare per le azioni di ricognizione effettuate dal maggio all’agosto del 1915. Inviato alla Malpensa per conversione su bombardieri Caproni, diviene comandante della 3^ Squadriglia su Caproni 300. Nella primavera del 1916 viene inviato a Parigi per conversione su Nieuport biplano e nel giugno dello stesso anno assume il comando ad Istrana della 77^ Squadriglia Nieuport. Nell’ottobre del 1916 viene decorato di medaglia d’argento al valor militare per l’abbattimento di un pallone Draken. Promosso maggiore nel dicembre del 1916, nell’aprile del 1917 viene assegnato in qualità di comandante al 10° Gruppo Squadriglie (vola con la 77^ e con la 91^ Squadriglia); promosso tenente colonnello per meriti in servizio nell'ottobre del 1917, diviene in seguito Ispettore delle squadriglie da caccia e nell’estate del 1918 viene decorato di medaglia d’oro e di medaglia d’argento al valor militare; con le sue 24 vittorie è uno dei principali Assi dell’aviazione italiana. Dal 1921 al 1923, nel 1925 e dal 1928 al 1935 è addetto aeronautico a Parigi; nel 1923 è nominato anche aiutante da campo onorario del re. Da ottobre 1923 a marzo 1925 è stato Comandante Generale dell'Aeronautica.( Da:http://www.aeronautica.difesa.it/Organizzazione/CSMA/PassatiCSMA/Pagine/GenSAPiccio.aspx)


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PALLONI FRENATI

Palloni frenati per la difesa di Venezia (da: Ufficio Storico stato Maggiore della Marina Militare)




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RAZZI LE PRIEUR




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MITRAGLIATRICE VICKERS MAXIM 7.62




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