Il Fronte del Cielo -
Personale Navigante - Regione Emilia Romagna
Grado
Nome e Cognome
Reparto
Luogo di Nascita, Distretto o Residenza
Cad.
S. Tenente pilota
Agnini Rino
268^ Squadriglia
Modena
Soldato mitragl.
Aldovrandi Guido
13^ Squadriglia
Granarolo
Serg. maggiore pilota
Allasia Michele
77^ Squadriglia
Ferrara
Tenente Osservatore
Ambrosini Pietro
22^ Squadriglia
Bologna
Guardiam. Osserv.
Anfossi Augusto
259^ Squadriglia
Piacenza
S.tenente Osservatore
Aristeo Giovanni
Aerostiere
Bologna
S. tenente pilota
Avogli Trotti Alberto
101^ Squadriglia
Ferrara
Tenente Osservatore
Babini Antonio
47^ Squadriglia
Lugo di Romagna
Sergente pilota
Baccilli Cesare
6^ Squadriglia
Bologna
Tenente Osservatore
Badalotti Aldo
46^ Squadriglia
Bologna
STV Osservatore
Baggioni Primo
264^ Squadriglia
Rimini
Brigadiere pilota
Balandi Roberto
76^ Squadriglia
San Bartolomeo in B.
Soldato pilota
Balbi Alberigo
85^ Squadriglia
Alfonsine
Tenente Osservatore
Baldassari Carlo
Aerostiere
Ferrara
Vice Brig. pilota
Baldazzi Edgardo
118^ Squadriglia
Cesena
Tenente pilota
Ballerini Michele
25^ Squadriglia
Granaglione
Tenente Osservatore
Bambini Raul
113^ Squadriglia
Rimini
Maggiore pilota
Baracca Francesco
91^ Squadriglia
Lugo di Romagna
S.Tenente pilota
Barattini Giuseppe
71^ Squadriglia
Montese
S. Tenente pilota
Baratozzi Giacinto
263^ Squadriglia
Reggio Emilia
Capitano Osservatore
Baroni Enzo
5^ Caproni
Reggio Emilia
Tenente pilota
Battaglini Cesare
56^ Squadriglia
Castelnuovo dei Monti
Tenente Osservatore
Bazzocchi Aldo
Aerostiere
Forlì
Capitano pilota
Bellei Lorenzo
72^ Squadriglia
Modena
Sergente pilota
Benini Manfredo
1^ Squadriglia
Ferrara
Tenente pilota
Bianchi Vittorio
5^ Squadriglia
Savignano
Tenente Osservatore
Bissi Massimo
255^ Squadriglia
San Zaccaria
Caporale pilota
Bocconi Giuseppe
115^ Squadriglia
Rimini
Capitano pilota
Bolla Gaspare
2^ Squadriglia Bleriot
Pieveottoville
Tenente pilota
Bolognesi Domenico
78^ Squadriglia
Forlì
Sergente pilota
Bonacini Romolo
10^ Squadriglia Caproni
Modena
Capitano pilota
Bonazzi Fernando
31^ Squadriglia
Reggio Emilia
Soldato mitragliere
Bonora Emidio
1^ Squadriglia
Poggio Renatico
Tenente pilota
Bonucci Arturo
91^ Squadriglia
Bologna
Sergente pilota
Bonzagni Vincenzo
181^ Squadriglia
Ferrara
Sergente mitragliere
Borghi Alcibiade
6^ Squadriglia Caproni
Bologna
Capitano Osserv.
Borsetti Angelo
3^ Squadr. Aviaz.
Portomaggiore
Tenente Osservatore
Bortolotti Giuseppe
132^ Squadriglia
Bologna
Carabiniere pilota
Botteghi Celso
31^ Squadriglia
Verucchio
Soldato pilota
Bubani Ceccardo
283^ Squadriglia
San Zaccaria
Sergente pilota
Bullini Ugo
31^ Squadriglia
Medicina
Soldato mitrag.
Cabrini Arturo
7^ Squadriglia
Ferrara
Tenente pilota
Calzoni Adriano
182^ Squadriglia
Bologna
Tenente Osservatore
Caneva Federico
5^ Squadriglia
Ferrara
Sergente pilota
Cattani Cesare
115^ Squadriglia
Faenza
Sergente pilota
Cattivelli Cesare
266^ Squadriglia
Fiorenzuola d'Arda
Capitano Osservatore
Cavalieri Pico Deodato
2^ Squadriglia C.
Ferrara
Sergente pilota
Ceredi Ruggero
113^ Squadriglia
Cesena
Sergente pilota
Ciotti Riccardo
81^ Squadriglia
Saludecio
Serg. maggiore pilota
Colli Guido
2^ Squadriglia
Modena
Tenente pilota
Comellini Alberto
42^ Squadriglia
Bologna
Capo Tim. Osserv.
Conti Giacomo
Squadriglia
Idrovolanti
Imola
Caporale pilota
Conti Salvatore
107^ Squadriglia
Rimini
Soldato pilota
Corà Antonio
6^ Artiglieria
Bologna
Serg. pilota
Dall'Aglio Davide
6^ Sezione SVA
Gualtieri
Tenente Osservatore
Davoli Corrado
181^ Squadriglia
Carpi
Capitano Osservatore
De Bratti Andrea
26^ Squadriglia
Bologna
S. tenente pilota
Degli Esposti Amleto
77^ Squadriglia
Vignola
Soldato pilota
Della Biancia Giacomo
Campo Scuola Foggia
Cattolica
Tenente pilota
Della Cella Ettore
5^ Squadriglia
Bobbio
Sergente pilota
Donati Renato
76^ Squadriglia
Forlì
Soldato mitragl.
Fantoni Alfredo
15^ Squadriglia
Vigarano Mainarda
Soldato mitragliere
Farnetti Alberto
3^ Squadriglia
Ravenna
S.tenente pilota
Federici Giuseppe
13^ Squadriglia
Ferrara
Soldato mitragliere
Ferri Medardo
181^ Squadriglia
Casalecchio sul Reno
Sergente pilota
Fornagiari Guglielmo
78^ Squadriglia
Lizzano in Belvedere
Soldato mitragl.
Foschi Aldo
139^ Squadriglia
Cesena
Tenente pilota
Frabboni Mario
56^ Squadriglia
Bologna
Tenente Osservatore
Fronzi Carlo
257^ Squadriglia
Forlì
Tenente Osservatore
Fusconi Luigi
115^ Squadriglia
Conselice
S. ten. Osservatore
Gattini Giuseppe
136^ Squadriglia
Ferrara
S.tenente pilota
Giampietro Renato
255^ Squadriglia
Bologna
2° Nocchiere pilota
Giannelli Aldo
255^ Squadriglia
Modigliana
Caporale pilota
Gilberti Adelmo
204^ Squadriglia
Carpineti
Caporale pilota
Giovanardi Vasco
76^ Squadriglia
Bondeno
Sergente mitragl.
Girotti Alfonso
203^ Squadriglia
Calderara sul Reno
Tenente Osservatore
Giuliani Attilio
2^ Squadriglia
Bologna
Sergente pilota
Gostoli Giuseppe
31^ Squadriglia
Ferrara
Capitano pilota
Govi Luigi
8^ Squadriglia
Carpi
Maggiore Aerostiere
Grassi Giovanni
Aerostati
Ravenna
2° Nocchiere
Graziani Manlio
254^ Squadriglia
Cotignola
GM pilota
Guazzetti Federico
251^ Squadriglia
Montecolombo
Sergente pilota
Guicciardi Romani
Ferruccio
70^ Squadriglia
Modena
Tenente
Ilari Eraldo
Dirigibile PV2
Rimini
Sergente pilota
Imolesi Attilio
79^ Squadriglia
Cesena
Caporale pilota
Lazzari Mario
117^ Squadriglia
Mondaino
Sergente pilota
Leggiadri Mario
41^ Squadriglia
Reggio Emilia
Tenente
Osservatore
Livi Camillo
114^ Squadriglia
Bologna
Tenente
pilota
Lodesani
Emilio
5^
Squadriglia
Albinea
Tenente
pilota
Lodi Marcello
202^
Squadriglia
Ferrara
Lucchi
Giuseppe
Rimini
Tenente pilota
Lusardi
Alessandro
117^ Squadriglia
Piacenza
Soldato
mitragl.
Manfredi
Brenno
10^
Squadriglia
Reggio Emilia
Sergente pilota
Manicardi Armando
11^ Squadriglia
Parma
S. Tenente
pilota
Marazzani
Alberto
29 ^
Squadriglia
Piacenza
Tenente pilota
Marazzi Ettore
1^ Squadriglia
Parma
Tenente
Osservatore
Martinelli
Silvestro
111^
Squadriglia
Modena
Capitano
pilota
Mazzucco
Renato
81^ Squadriglia
Sassuolo
Maresciallo
Melandri
Carlo
Dirigibili
Forlì
Tenente V.
pilota
Miraglia
Giuseppe
Squadriglia
Idro
Lugo di Romagna
Serg.
pilota
Mongardi
Ermete
25^
Squadriglia
Bologna
Tenente
pilota
Mongardini
Umberto
6^
Squadriglia
Reggio Emilia
Soldato
mitragl.
Montanini
Mario
257^
Squadriglia
Reggio Emilia
Sergente
pilota
Monti
Serafino
72^
Squadriglia
Ravenna
Cap.
Osservatore
Morigi
Giorgio
3^
Squadriglia
Forlì
S.tenente
pilota
Moruzzi
Vittorio
1^
Squadriglia
Ferrara
Sergente
pilota
Oliveti
Alessandro
81^ squadriglia
Savignano di Romagna
Tenente
pilota
Oliveti Ivo
11^ Squadriglia
Borghi
Tenente
pilota
Olivieri
Mario
79^ Squadriglia
Forlì
Tenente
pilota
Oppi Mario
46^
Squadriglia
Bologna
Tenente
pilota
Orsini
Giorgio
131^ Squadriglia
Imola
Tenente
pilota
Pallavicino
Francesco
33^
Squadriglia
Parma
Tenente
Osservatore
Pallotti
Guido
49^ Squadriglia
Ferrara
S. tenente
pilota
Panigadi Aldo
36^
Squadriglia
Savignano di
Tenente
Osservatore
Pansa Mario
5^ Squadriglia
Reggio Emilia
Tenente
Osservatore
Paolucci
Francesco
48^ Squadriglia
Bologna
Tenente
Osservatore
Pasquali
Arnaldo
22^ Squadriglia
Ravarino
Tenente Osservatore
Pedrazzi Pietro
182^ Squadriglia
Maranello
Tenente Vascello pilota
Pellegrini Aldo
264^ Squadriglia
Bologna
S.Tenente pilota
Penazzi Pietro
2^ Squadriglia
Bagnacavallo
Caporale pilota
Piselli Aristide
89^ Squadriglia
Bologna
Capitano
Pizzuti Vincenzo
Dirigibili
Bologna
Capo Timon. Oss.
Pocco Giuseppe
Bologna
Tenente Osservatore
Profumi Giuseppe
Aerostiere
Piacenza
Soldato motorista
Raccagni Paolo
6^ Squadriglia Caproni
Ravenna
Capitano pilota
Ranza Ferruccio
91^ Squadriglia
Fiorenzuola d'Arda
Tenente Osservatore
Reggiani Giulio Cesare
47^ Squadriglia
Bologna
Soldato mitragliere
Resca Aldo
15^ Squadriglia C.
Ferrara
Tenente Osservatore
Ricci Luigi
13^ Squadriglia C.
Bologna
Tenente pilota
Ridolfi Luigi
4^ Squadriglia C.
Pievequinta
Sottocapo pilota
Righini Ivo
259^ Squadriglia
Forlimpopoli
Tenente pilota
Roccari Carlo
89^ Squadriglia
Bologna
Caporale pilota
Roncuzzi Guido
74^ Squadriglia
Ravenna
Tenente Osservatore
Roppa Sassoli Guido
35^ Squadriglia
Bologna
Tenente Osservatore
Rosa Filippo
22^ Squadriglia
Bologna
Soldato mitragliere
Ruzzi Andrea
14^ Squadriglia C.
Parma
Tenente pilota
Salvoni Catolfi Ippolito
273^ Squadriglia
Coriano
Tenente pilota
Santerni Nino
32^ Squadriglia
Reggio Emilia
Soldato pilota
Sbernadori Paolo
132^
Piacenza
Capitano Osservatore
Schiller Giulio
6^ Squadriglia C.
Modena
Tenente Osservatore
Sega Mario
118^ Squadriglia
Bologna
Tenente pilota
Silvagni Raul
15^ Squadriglia C.
Ferrara
Tenente Osservatore
Soldati Catullo
114^ Squadriglia
Ferrara
Tenente pilota
Soliani Ariboldo
6^ Squadriglia C.
Gualtieri
Sergente pilota
Soliani Umberto
79^ Squadriglia
Brescello
Marinaio motorista
Spada Renato
252^ Squadriglia I.
Carpinello
Capitano
pilota
Stanzani
Mario
25^
squadriglia
Castel S. Pietro Terme
Soldato
mitragliere
Tanzi
Marlotti Mario
10^ Squadrglia
C.
Parma
Tenente
pilota
Tedeschi
Gastone
24^
Squadriglia
Ferrara
Soldato mitragliere
Tognetti Demetrio
8^ Squadriglia C.
Modena
Tenente
Osservatore
Tubertini
Giuseppe
1^
Squadriglia C.
Bologna
Sergente
pilota
Vassura
Giannetto
6^
Squadriglia C.
Cotignola
2° Capo
Osservatore
Venturini
Gastone
255^
Squadriglia I.
Ferrara
Capitano
Osservatore
Venturini
Mario
1^
Squadriglia
Rimini
Caporale
Mitragliere
Vernizzi
Cesare
3^
Squadriglia
Parma
Tenente
Osservatore
Veronesi
Giuseppe
31^
Squadriglia
Bologna
Sergente
pilota
Violi Guido
11^
Squadriglia
Guastalla
Serg, Magg.
pilota
Zecchi Arturo
10^
Squadriglia
Copparo
Tenente
pilota
Zerbinati
Manillo
81^
Squadriglia
Ferrara
Sergente
pilota
Zerbini
Attilio Raul
47^
Squadriglia
Migliarino
Capitano
pilota
Zoboli
Mario
81^
Squadriglia
Reggio Emilia
Tenente
pilota
Zoli
Giorgio
89^
Squadriglia
Bologna
2° Capo
pilota
Zoni Luigi
253^
Squadriglia I.
S. Antonio a Trebbia
ELENCO NON COMPLETO. CLICCANDO SUI GONFALONI
CITTADINI SI APRE UNA BREVE BIOGRAFIA
WWW.QUELLIDEL72.IT
GUIDO ALDOVRANDI
Aldovrandi è con la 13^ Squadriglia Caproni sul campo di S. Pelagio alla metà del 1918 come soldato mitragliere. Era giunto al
reparto il 17 novembre 1917 dopo essere nstato con la 117^ fin dal luglio del 1917. Il 27 dicembre aveva compiuto il primo volo di guerra con un bombardamento nella Valle dei Ronchi. In totale compie 15 missioni, l'ultima il 29 ottobre 1918. Termina
il conflitto con questa squadriglia.
Nato a Ferrara il 20 giugno 1895 già a 18 anni fece domanda per prestare servizio nel Battaglione Squadriglie
Aviatori. N. 26341 matricola, ottenne il brevetto il 22 maggio del 1916 e fu subito assegnato alla 37^ Squadriglia su aerei Farman.
Successivamente Allasia fu scelto per l’addestramento su Nieuport e poi assegnato all’80^ Squadriglia. La
Squadriglia aveva come insegna il Fortunello, un personaggio dei fumetti allora in voga, Allasia comunicherà alla
famiglia: “Ho fatto dipingere sul mio apparecchio il figlio di Fortunello che ride. Spero mi porterà fortuna”. Il 10
maggio del 1917, nonostante il Fortunello, Allasia fu ferito da una scheggia di un colpo di artiglieria contraerea e
costretto ad atterrare nei pressi di Doberdò. La ferità gli causò un ricovero di due mesi ma al ritorno alla
Squadriglia, il 10 di agosto, segnò la sua prima vittoria in coppia al tenente Sabelli ed al sergente Arone,
abbattendo un Br. C.I. nei pressi del Monte Stol. Trasferito, dopo la ritirata di Caporetto, alla 77^ Squadriglia di Marcon, prese i comandi di uno Spad VII e fu
promosso sottotenente.
L’11 marzo del 1918 mentre effettuava una ricognizione oltre il Piave in zona Pordenone, fu attaccato da una
pattuglia austro-ungarica. Colpito diciotto volte dall’asso Fiala Von Fernbrugg riuscì a riattraversare le linee
nemiche.Nel giugno del 1918 fu assegnato alla 5a Sezione SVA ma solo dopo un mese, il 20 luglio, precipitò
insieme al capitano Giuseppe Graglia nei pressi di Marcon, l’aereo prese fuoco prima che Allasia e Graglia
potessero abbandonare i resti del velivolo. Allasia fu decorato di tre medaglie d’argento ed una di bronzo al valor
militare.
MBVM:
Pilota ardito e valoroso, sostenne brillanti combattimenti aerei, riuscendo sempre ad aver
ragione dell'avversario. Scortando un apparecchio da ricognizione, affrontava coraggiosamente due velivoli nemici, e, benchè fatto segno a violento tiro di mitragliatrici, li metteva in fuga.
– Cielo del Carso, 25 aprile 1917.
Tenente Lo troviamo dal maggio 1918 sul campo di Istrana con la 22^ Squadriglia montata sui velivoli
SIA 7b. La prima missione di guerra di cui abbiamo notizia è del 19 giugno con un bombardamento sulle pendici nord est del Montello. L'ultima il 26 ottobre 1918. Decorato con Medaglia di bronzo al Valor Militare.
Guardiamarina osservatore della 259^ Squadriglia Idrovolanti di Venezia dal gennaio 1918. Il 1 febbraio la squadriglia attacca con sette velivoli
Passerella e il Macchi di Baldini e Anfossi viene colpito. Nel tentativo di ammarare si capovolge e Anfossi perde la vita. Medaglia d'Argento al Valor Militare: Ardito osservatore
d'idrovolante in numerose e profique missioni di esoplorazioni, bombardamenti diurni e notturni, dimostrò sempre calma e sangue freddo mirabile nell'affrontare il
fuoco nemico, da cui ebbe più volte colèito l'apparecchio. Alto Adriatico, 16 settembre 1917 e 15 gennaio 1918.
Tenente Osservatore del 6° Reggimento Artiglieria da Fortezza, è a Oleis con la 47^
Squadriglia fin dalla costituzione il 16 aprile 1916. Vola su apparecchi Farman MF1914. Classe 1893. Il 25 aprile 1916 viene proposto per una Medaglia di Bronzo al Valor Miliatre per una ricognizione
fotografica eseguita in alta montagna a bassa quota sulle posizioni nemiche. Il suo velivolo fu colpito dalla fucileria avversaria. Il 4 ottobre dello stesso anno
durante una osservazione del tiro su Skrbina sebbene avesse avuto il velivolo gravemente colpito da uno shrapnel, che attraversò il piano di coda
tagliando i cavi interni di crociera e rovinato un longherone, continuò l'osservazione segnalando con calma i risultati del tiro. In seguito attaccato da due
apparecchi nemici radiotelegrafava alla batteria avvertendo che era stato attaccato. Una volta respinto l'attacco dei velivoli riprese l'osservazione del tiro
e portava a termine il suo compito con ottimi risultati. Pe questo episodio fu proposto per la Medaglia d'Argento al Valor Militare, che ottenne. Nel 1917 è in Macedonia
sul campo di Dudular dove giunge il 5 aprile in volo da Salonicco. Babini è l'ufficiale subalterno più anziano della squadriglia. A settembre del 1917 è a Torino per frequentare il corso di pilotaggio. Nel luglio
del 1918 assume il comando della 2^ Sezione SVA sul campo di Poianella Medaglia d'Argento al Valor Militare: Osservatore di aeroplano, durante una osservazione del tiro d'artiglieria su Skrbina, sebbene avesse avuto
il velivolo gravemente danneggiato dal fuoco antiaereo, continuava l'osservazione. Assalito da due apparecchi nemici che colpirono
in più punti il velivolo, li respingeva col fuoco della mitragliatrice: e, ripresa l'osservazione
del tiro, la portava a compimento con ottimo risultato. – Cielo di Skroina, 4 ottobre 1916.
Il sergente pilota Cesare Baccilli esordisce con la 6^ Squadriglia Caproni nel bombardamento di Fiume il 1 agosto 1916. Era nato a Bologna il
20 giugno 1890 ed era giunto in squadriglia l'11 luglio precedente. Il Caproni di Baccilli, il Ca4062 viene abbattuto da un caccia austriaco il 26 ottobre 1917 nei pressi di S. Lucia. Decorato con
Medaglia d'Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: "Ottimo e valoroso pilota d'aeroplano, calmo e sereno nelm pericolo, dotato di nobile
spirito di sacrificio, eseguì in poco più di un anno di servizio alla fronte, numerosi e lontani bombardamenti sia di giorno che di notte. rientrando
assai spesso coll'apparecchio colpito. In ciascuno di essi dimostrò in massimo grado entusiasmo, intelligenza e splendide qualità di soldato."Fronte Giulia Carsica
Trentina 11 luglio 1916 - 10 agosto 1917.
Il tenente osservatore Badalotti Aldo, al 1 luglio 1916, è con la 46^ Squadriglia. Nel luglio si trasferisce
a Nove e transita nella neo costituita 49^. Subito dopo Caporetto è con la 33^ sul campo di S. Pietro in Gù. Per le operazioni del 1917 viene decorato con la Medaglia d'Argento al Valor Militare.
Una seconda decorazione dello stesso tipo gli verrà attribuita nel 1918, anche se a partire dalla fine di dicembre 1917 non abbiamo più notizie della sua attività in squadriglia.
STV Osservatore è con la 253^ Squadriglia Idrovolanti a Grado nella primavera del 1917. La notte del 31 maggio una coppia di
idro si reca a bombardare Trieste. L'idro di Baggioni pilotato dal guardiamarina Baglietto è attaccato ma rientra tranquillamente alla base. Il 12 giugno Baggioni in volo con Zoli rivendica l'abbattimento davanti a Grado, ma
di tale fatto non vi è traccia nella documentazione austriaca. Il 13 giugno attaccano un idro verso Trieste e lo costringono ad ammarare. Nella metà del 1918 passa alla 254^ Squadriglia Idro di Varano. Decorato con due Medaglie
d'Argento al Valor Militare e una Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
Brigadiere dei Reali Carabinieri nato a San Bartolomeo Bosco (Ferrara) il 30 aprile 1892. Partecipò a voli di ricognizione,
missioni di scorta, ripetuti voli oltre la linea del fronte in territorio occupato dal nemico sostenendo combattimenti e abbattendo un aereo austriaco. La sua determinazione, il suo coraggio e l’abilità di pilota
da caccia gli valsero la concessione della medaglia di Bronzo al Valor Militare: Pilota da caccia ardito, coscenzioso nei voli di crociera, e in servizio di scorta dette continue prove di coraggio e di ardire,
e può vantare una vittoria su velivoli nemici.
Il 15 ottobre 1915 è a Oleis con la 5^ Squadriglia di artiglieria appena coastituita come soldato pilota di apparecchio Caudron G.3.
Diventato sottotenente il 1 gennaio 1917 è con la 48^ Squadriglia a Belluno, e il 10 maggio sostiene un combattimento con un velivolo austriaco. Il 1 gennaio 1918 è in Albania con la 85^ Squadriglia equipaggiata con
Nieuport 17. MBVM: Pilota d'aeroplano in una squadriglia per artiglieria, incaricato di portare in volo un ufficiale osservatore per regolare tiro a grande distanza, particolarmente difficile per il terreno e per le
difese nemiche, costretto una volta ad atterrare per guasto al motore, spontaneamente ripartiva con un altro apparecchio. Attaccato da un apparecchio da caccia nemico, netteva l'osservatore nelle migliori condizioni
per volgerlo in fuga e con pletare le osservazioni, dando prova di fermezza d'animo, alto sentimento del dovere, coraggio e perizia. – Cielo di Reifenberg, 10 maggio 1917.
Da Ferrara, tenente addetto sezione aerostatica autocampale. Medaglia di Bronzo al Valor Militare: Ufficiale osservatore di un pallone frenato, in più occasioni
ha dimostrato grande ardimento e fermezza, compiendo ascensioni nonostante condizioni atmosferiche avverse e raggiungendo alte quote, malgrado la presenza di velivoli nemici. Mitragliato da un apparecchio avversario che colpiva il pallone,
con calma procedeva ad assicurare il salvataggio degli strumenti, e, con singolare coraggio, saliva sul bordo della navicella e rispondeva al fuoco del nemico con la pistola di bordo.
Allontanatosi l'apparecchio nemico, continuava con calma l'osservazione. – Carso-Piave, 1916-1917.
Nato a Cesena (Forlì) il 9 dicembre
1890. Brigadiere dei Reali carabinieri combatté con la 118^
squadriglia aeroplani da ricognizione
SAML. Contribuì significativamente
all’acquisizione di essenziali informazioni sullo schieramento difensivo austriaco attraverso numerose
e rischiose missioni di ricognizione sulle postazioni più interne austriache
nell’imminenza dell’ultima vittoriosa battaglia che segnò
la vittoria dell’Esercito Italiano.
La motivazione della sua medaglia d’Argento al Valor Militare
gli riconosce i meriti della sua azione di aviatore intrepido:
Pilota di aeroplano abilissimo, nelle innumerevoli azioni di guerra compiute,
portò sempre a termine i compiti affidatigli, attraverso l’intenso tiro
antiaereo che spesso danneggiò gravemente l’apparecchio, e nonostante
la minaccia di più velivoli nemici, di cui sostenne audacemente l’offesa,
impegnando combattimento. In ogni occasione, dette costanti, mirabili
prove di audacia, fermezza e sprezzo del pericolo.
Cielo di Santa Lucia, Cielo del Piave,
ottobre 1917 - Ottobre 1918.
Il sergente maggiore pilota Michele Ballerini, dal 10 luglio 1915 è a Aviano con la nuova 5^ Squadriglia Voisin e il giorno 13 si stabilisce
a Campoformido. Il 25 agosto prende parte al bombardamento di Sesana e per tale occasione ebbe uno speciale encomio dal comandante della Armata: "Per la brillante riuscita del bombardamento di Sesana
compiuto il 25 c. tanto più che esso rappresenta il record dei bombardamenti lontani". Il 12 ottobre sostiene un combattimento aereo insieme al capitano Pesci. L'11 novembre partì con tempo orribile navigando a bassa
quota per riconoscere alcune batterie nemiche. Il 12 novembre gli venne tributato uno speciale elogio per la missione eseguita. Il 12 gennaio l'apparecchio è colpito da schegge nemiche. Il 10 marzo è trasferito alla 7^ Squadriglia che il 16 aprile 1916 diventa 26^ Squadriglia a Santa
Maria La Longa. Subito dopo transita alla 25^ e il 18 maggio 1916 ha il velivolo colpito nel corso di una ricognizione.
MAVM: Pilota d'aeroplano abile, esperto e
coraggioso, da dieci mesi in servizio nelle squadriglie alla fronte,
offertosi per una ricognizione urgente in cattive condizioni atmosferiche, si inoltrava a bassa quota
su territorio nemico. Avuto il serbatoio colpito da una pallottola
di fucile, evitava l'incendio ed atterrava a motore spento sotto il
fuoco dell'artiglieria, riuscendo a
mettere in salvo l'apparecchio. Esempio di carattere fermo e di
profondo sentimento del dovere, Altipiano Carsico, 18 maggio
1916.
Nato a Cesena (Forlì) il 9 dicembre
1890. Brigadiere dei Reali carabinieri combatté con la 118^
squadriglia aeroplani da ricognizione
SAML. Contribuì significativamente
all’acquisizione di essenziali informazioni sullo schieramento difensivo austriaco attraverso numerose
e rischiose missioni di ricognizione sulle postazioni più interne austriache
nell’imminenza dell’ultima vittoriosa battaglia che segnò
la vittoria dell’Esercito Italiano.
La motivazione della sua medaglia d’Argento al Valor Militare
gli riconosce i meriti della sua azione di aviatore intrepido:
Pilota di aeroplano abilissimo, nelle innumerevoli azioni di guerra compiute,
portò sempre a termine i compiti affidatigli, attraverso l’intenso tiro
antiaereo che spesso danneggiò gravemente l’apparecchio, e nonostante
la minaccia di più velivoli nemici, di cui sostenne audacemente l’offesa,
impegnando combattimento. In ogni occasione, dette costanti, mirabili
prove di audacia, fermezza e sprezzo del pericolo.
Cielo di Santa Lucia, Cielo del Piave,
ottobre 1917 - Ottobre 1918.
Medaglia di Bronzo al V.M.: Osservatore d'aeroplano, sempre pronto ad eseguire pericolose ricognizioni, disimpegnava
con successo le missioni affidategli, respingendo brillantemente gli attacchi dei velivoli
nemici, e riportando sempre utili informazioni sulle posizioni e sui movimenti dell'avversario. – Cielo dell'Alto e del medio Isonzo, maggio-settembre 1917,
Nato a Lugo di Romagna il 9 maggio 1888, da Enrico e da Paola dei conti Bianchi, uscì dalla Scuola militare di Modena, nel sett. 1909, col grado di sottotenente di cavalleria. Passato a sua richiesta nelle file dell'aviazione militare, il 28 apr. 1912 fu assegnato al battaglione "Specialisti d'aviazione" e inviato a seguire i corsi della scuola di pilotaggio dell'aviazione militare francese a Reims, dove il 9 luglio 1912 conseguì il brevetto di pilota. Nel 1913, partecipando alle manovre dell'arma di cavalleria, dimostrò le grandi possibilità militari che l'impiego del mezzo aereo apriva sul piano tattico, e gli fu affidato il compito d'istruire gli allievi piloti. Già completamente padrone della tecnica acrobatica, perfezionò continuamente le sue conoscenze e il suo addestramento tattico, abituandosi a pilotare apparecchi di tipi diversi. Con l'entrata in guerra dell'Italia a fianco dell'Intesa, il 24 maggio 1915, il B. accelerò la sua preparazione sugli aerei tipo "Nieuport", dotati di una velocità eccezionale per l'epoca, presso l'aeroporto parigino di Le Bourget. Rientrato nel luglio 1915 in Italia, fu subito mandato al fronte per collaborare all'organizzazione di una difesa contro i già operanti velivoli austriaci. Compì diverse missioni con vari compiti e ottenne la sua prima vittoria in un duello aereo il 7 apr. 1916, costringendo ad atterrare, ancora quasi intatto, all'interno delle linee italiane un velivolo austriaco tipo "Aviatik" : questa azione, che poneva in mano italiana un apparecchio di uno dei modelli più recenti da ricognizione e da combattimento, gli valse la prima medaglia di argento al V. M. Seguirono numerose altre vittorie: nel 1917, all'ottavo aereo nemico abbattuto, gli fu conferita la croce dell'Ordine Militare di Savoia. Dopo aver combattuto con la 70ª squadriglia, di base al campo di S. Caterina (Udine), passò nella primavera del 1917 alla 91ª squadriglia, una unità di nuova costituzione, nella quale confluirono i migliori piloti della 70a e che fu poi chiamata "la squadriglia degli assi".
La nuova formazione ebbe in dotazione apparecchi tipo Spad, superiori ai Nieuport, con i quali collezionò una serie straordinaria di vittorie: dopo avere svolto attività assai intensa con base prima a Istrana (Treviso) e poi a S. Caterina, i piloti della 91ª squadriglia potevano vantare alla fine del settembre 1917 diciannove velivoli abbattuti dal B., comandante della squadriglia, tredici da Fulco Ruffo di Calabria, dodici ciascuno da P. R. Riccio e L. Olivari, sette da F. Ranza. La 91ª divenne in breve la squadriglia più famosa del fronte; i suoi piloti s'impegnavano anche in azioni di bombardamento con apparecchi "Caproni", ma la specialità, nella quale il B. e i suoi aviatori eccellevano, era la caccia: la tattica preferita dal B. consisteva nell'attaccare dall'alto il nemico, sfruttando soprattutto la propria eccezionale abilità nella manovra dell'aereo e delle armi di bordo.
Altre due medaglie d'argento vennero a premiare l'audacia del B., che durante la battaglia di Caporetto e la ritirata s'impegnò a fondo per ostacolare il nemico con azioni rischiosissime di mitragliamento a bassa quota, anche nelle strade di Udine, che le colonne austro-tedesche stavano attraversando. Trasferitasi la gia squadriglia a Pordenone, e poi a Padova, la stretta collaborazione con la lotta delle truppe di terra continuò, sia nel campo dell'intervento tattico, sia in quello della ricognizione strategica e dei bombardamento. Il 7 dic. 1917 il B. abbatteva il suo trentesimo aereo nemico, un "Albatros" austriaco, sull'altopiano di Asiago. Per questa vittoria, il B. ebbe la croce di ufficiale della Corona belga, dal re Alberto in persona, il 6 febbr. 1918, sul campo di aviazione di Padova, e la medaglia d'oro al valor militare: seguì la promozione a maggiore per merito straordinario di guerra.
Il cavallo rampante e il motto "ad maiora", che il B. aveva dipinto sulla carlinga, contribuivano a creare attorno all'aviatore un'atmosfera romantica, come del resto era accaduto ad altri famosi cacciatori di quella guerra, come il tedesco von Richtofen sul fronte francese e l'austriaco Brumowscky sul fronte italiano. La sua figura diveniva estremamente popolare tra i soldati e contribuiva notevolmente all'affermazione della nuova aviazione italiana.
La offensiva austriaca e il contrattacco italiano nel giugno 1918 impegnarono a fondo la gia squadriglia. Il 15 giugno il B. abbatté il suo trentaquattresimo apparecchio nemico. Il 19 giugno, uscito al tramonto con altri due aerei della squadriglia per
un'azione di mitragliamento a volo radente sul Montello, l'apparecchio del B. fu colpito da due pallottole incendiarie di fucile, che perforarono il serbatoio, e una delle quali raggiunse alla testa l'asso dell'aviazione italiana.
(www.treccani.it)
Nato a Montese, allo scoppio della guerra è con la 7^ Squadriglia Nieuport a Campoformido, con il grado di ser4gente maggtiore.
Nel volo di trasferimento a Campoformido, il 20 maggio 1915, ha un incidente con l'aereo e ritorno in servizio il 19 giugno e il 4 agosto sostiene, insieme a Martinelli un duello aereo. Nel gennaio del 1016 è a Mirafiori per la
costituzione della 2^ squadriglia caccia che si trasferisce al campo della Comina il 1 febbraio. Il 18 febbraio Barattini con il mitragliere Infante va in scorta ai bombardieri Caproni di ritorno dal bombardamento di Lubiana. Sostengono
un combattimento aereo con tre Aviatik. Il 2 aprile 1916 attacca un velivolo nemico e lo obbliga aprender terra nei pressi di Monastero a Cascina Bianca. Il 15 aprile la 2^ diviene la 71^ Squadriglia Caccia e già il 28 ha un duello aereo.
Il 29 insieme ad altri piloti della squadriglia attacca un biposto presso Ruda. Il 23 maggio 1916 si trasferisce a Villaverla e il 15 maggio 1917 la squadriglia riceve il primo SPAD che viene affidato a Barattini. Il 2 giugno esegue
una lunga ricognizione fotografica sul tratto Bolzano-Trento-Merano rientrando con il serbatoio praticamente vuoto e meritandosi l'encomio del comandante l'aeronautica d'armata. Il 23 novembre 1917 si trasferisce a Sovizzo e il 10 maggio 1918
a Castelgomberto. Decorato con una Medaglia d'Argento al Valor Militare e una di Bronzo. MBVM: Quale pilota in numerose ricognizioni ed azioni offensive, delle quali alcune su terreno mountuoso ed altre eseguite in condizioni
atmosferiche sfavorevoli dava prova di calma e coraggio. Pure essendo fatto segno a tiri d'artiglieria nemica, volle adempiere il suo mandato, scendendo anche a quote basse. Partito dal campo quando era ancora notte, scendeva
a 600 metri, partecipando al bombardamento di un accampamento avversario. In altra circostanza, incontrato un apparecchio nemico, che gli faceva fuoco contro con mitragliatrice, proseguiva il viaggio di ricognizione, dando modo
all'osservatore di controbattere l'apparecchio suddetto. Alto Isonzo 25 giugno - 15 agosto 1915.
Sottotenente fanteria, nei primi mesi del 1917 è a Grado con la 2^ Squadriglia Idrovolanti.
Dopo Caporetto la 2^ diviene 263^ e si trasferisce a Porto Corsini. Il 5 febbraio 1918 cappotta in mare al ritorno da una missione ma esce illeso dall'incidente. MBVM:
Pilota d'idrovolante, incaricato di condurre osservatori di artiglieria, in molte occasioni dava prova di grande valore, rimanendo spesso esposto al fuoco di batterie
antiaeree e sotto la minaccia di aerei avversari. – Cielo dell'Hermada e della Carsia
Giulia, agosto 1917.
MAVM: Osservatore di aeroplano, dava costante prova di calmo ardimento e di sereno sprezzo del pericolo, primo sempre ad accorrere là dove
era un'arrischiata azione da compiere. Il 9 aprile, attaccato da due velivoli nemici che tentavano un'incursione sul territorio nazionale, li contrattaccava animosamente, respingendoli entro le loro linee. Il 29 aprile,
incaricato di una riccgnizione a volo, avendo intuito importanti movimenti avversari, si spingeva, di propria iniziativa, molto più addentro sul territorio del nemico, nonostante l'intenso e ben aggiustato tiro delle sue
artiglierie, riuscendo a procurare preziose informazioni al comando. – Trentino, dal settembre 1915 al 30 aprile 1916. Medaglia di bronzo al V.M.: Pilota
comandante di un gruppo di aeroplani, fu di guida e di esempio ai dipendenti per
ardire ed entusiasmo. Volontariamente, in condizioni di volo spesso difficili, per la
reazione nemica, noncurante del pericolo, condusse a termine numerose, brillanti ricognizioni. Primo soldato del gruppo, stimolò, con la personale azione, le più belle
virtù di valore di sacrificio nei dipendenti. Bello esempio di fermezza e di coraggio.
– Cielo del Piave, giugno-ottobre 1918.
Osservatore della 32^ Squadriglia dal 1916. 35° Reggimento Fanteria brevettato pilota il 1 maggio 1918. Il 20 agosto durante una ricognizione viene ferito alle gambe da una scheggia di shrapnel nel cielo di Campiluzzi.
Lo ritroviamo con la squadriglia sul campo di Villaverla dal 1 gennaio 1917. Il 22 febbraio Bellei con a bordo il comandante Zoboli in ricognizione, viene dapprima colpito dalla contraerea poi attaccato da un caccia nemico che
viene respinto. Tra aprile e giugno del 1917 vola come osservatore nella 112^ Squadriglia. Nel luglio del 1917 è con la 73^ Squadriglia caccia sul campo di Villaverla e compie il primo volo di guerra (3 agosto) come osservatore su velivolo SAML. L'ultima missione con la 73^ è del 28 agosto, durante la quale
su Folgaria avvistano un velivolo nemico e impegnano combattimento. Il SALM ebbe un elica forata da pallottola. Nel 1918 è presso la scuola di pilotaggio e dopo il brevetto viene assegnato alla 72^ Squadriglia Caccia di Castenedolo.
Medaglia d'Argento al Valor Militare: Ardito osservatore, in numerosi voli dava prova di intelligente audacia e di abnegazione. Il 20 agosto 1916, benchè ferito alla gamba destra da una palletta di
shrapnel, portava a termine la serie fotografica iniziata. Il 22 febbraio 1917, nonostante l'attacco di un velivolo nemico, il preciso tiro delle artiglierie e i rigori della
stagione invernale, eseguiva, da bassa quota, una importante ricognizione e fotografie di alto interesse. In varie circostanze sosteneva brillantemente combattimenti
con apparecchi avversari, continuando a rimanere sulla zona assegnata fino al conipimento del mandato ricevuto. – Cielo di Monte Toraro; Trento; Mezocorona e
Mattarello, 2o agosto 1916 - 28 agosto 1917.
Sergente pilota della 1^ Squadriglia Caproni. Classe 1894 di Francesco. Vi arriva nel giugno del 1918 e compie la prima missione di guerra il 30 dello stesso mese.
Durante l'XI offensiva dell'Isonzo la squadriglia si spende molto e Benini compie 12 missioni di guerra nel suo ultimo mese. Cade il 24 agosto durante il bombardamento delle posizioni austriache di
Hudajuzna con il Ca 2389, probabilmente colpito dalla contraerea.
Sottotenente pilota della 5^ Squadriglia Caproni sul campo di Verona. Nativo di Savignano di
Romagna era arrivato presso il reparto il 9 marzo 1916. Prese parte a tutte le azioni della squadriglia. Solo nel luglio compì 9 missioni. Perì in un incidente aereo avvenuto al decollo con il
Caproni 1173 il 23 luglio 1916. Medaglia di Bronzo al Valor Militare conseguita per una azione su Rovereto l'8 giugno 1916.
Tenente del commissariato. Osservatore della 255^ Squadriglia decorato con 2 Medaglie di Bronzo al Valor Militare. Proveniente dal commissariato
lo troviamo a Brindisi dal 1 gennaio 1918 su velivolo FBA. MBVM: Compì 47 ricognizioni al largo ed antisommergibili e prese parte a 3 azioni di bombardamento di basi nemiche durante le quali venne fatto segno a violento fuoco di artiglierie, mostrando in
ogni occasione slancio e coraggio. Adriatico, 28 aprile 1917 - 2 febbraio 1918-
Nato a Pieveottoville il 24 luglio 1874, frazione di Zibello, da Gaspare diventa ufficiale di cavalleria nel 1896. Istruttore di cavalleria nel Reggimento Nizza Cavalleria e alle scuole di Pinerolo e di Tor di Quinto.
Da capitano del Reggimento "Lancieri di Vittorio Emanuele II" (10º), il 18 gennaio 1912 a Pau nei Pirenei, dopo solo dodici giorni di corso, ottenne il brevetto francese nr. 718 di aviatore civile e quello da aviatore militare in
Italia, nr. 89, il 1º maggio dello stesso anno.
Sempre nel 1912 partì per la guerra di Libia. Il 13 marzo arrivò al fronte in Cirenaica e gli fu assegnato il comando della III Squadriglia di Derna che aveva in organico due soli velivoli: un Blériot XI e un Deperdussin.
Compì 52 missioni e meritò una medaglia d'argento al valor militare.
Prima comandante del campo aeronautico di Mirafiori (ove ebbe ai suoi ordini l'asso dell'aviazione Lelio Gaviglio) e, successivamente, della 2ª Squadriglia Blériot (poi 2ª Squadriglia da ricognizione e combattimento) con base a
Chiasiellis e nel Basso Isonzo, nel maggio del 1915,
fotografò e bombardò con un Blériot l'arsenale di Monfalcone.
Il 18 luglio 1915 tentò di decollare da Gris per un volo di ricognizione, nonostante le pessime condizioni meteorologiche e la sua condizione fisica compromessa perché rientrato da una ricognizione sul nemico con tre ferite
d'arma da fuoco sul corpo. Forse svenne o comunque gli mancarono le forze per controllare l'aereo nella situazione di forte vento in cui si trovò, il velivolo si capovolse facendolo precipitare e causandone la morte.
Venne decorato con una medaglia d'argento al valor militare alla memoria.
Gabriele D'Annunzio gli dedicò un'epigrafe ancora oggi esposta sul monumento ai caduti eretto nel 1922 in piazza Cesare Battisti nel centro del suo paese natale di Pieveottoville:
«Questo campo di Cascina Costa la giovane Italia alata dedica al nome e all'esempio di Gaspare Bolla cavaliere perdutissimo che parve coll'impennata estrema del suo cavallo raggiungere negli astri della Patria i più alti eroi dell'ala
sanguinosa» Medaglia d'Argento al Valor Militare: «Con voli di ricognizione e di bombardamento, compiuti a bassa quota e spesso in difficili condizioni atmosferiche, assolveva brillantemente il suo compito di aviatore.
Costante esempio ai suoi dipendenti di alto sentimento del dovere. Perdeva la vita in una giornata di combattimento, travolto dal volo di un turbine di vento.»
— 18 luglio 1915
Il 1 settembre 1915 Bolognesi raggiunge la 2^ Squadriglia a Chiasiellis. Fa parte della Sezione Nieuport. Entra poi a far parte della nuova 8^ Squadriglia
Nieuport sul campo di Trevignano equipaggiata con il modello X. Il 9 settembre si trasferisce sul campo di Udine s. Caterina e lo stesso giorno Bolognesi, insieme a Baracca, intercetta un velivolo nemico in incursione dìsu Udine. Il 19 novembre intercetta
insieme ad altri velivoli del reparto, sei velivoli austriaci diretti su Udine. Un velivolo austriaco viene abbattuto. Il 1 dicembre 1915, sempre a S. Catrina, è con la nuova 1^ Squadriglia Caccia, ridenominazione della 8^. Il 7 aprile
attacca e abbatte un velivolo della Flik 2. Con la nuova numerazione la 1^ diventa 70^ Squadriglia Caccia. A fine giugno del 1916 è trasferito presso la 78^ Squadriglia sul campo della Comina. Il 1 gennaio 1917 è a Istrana. L'8 gennaio durante
una scorta a bombardieri Caproni il capitano Bolognesi si ritrova con l'arma inceppata sotto l'attacco di due caccia, ma riesce a disimpegnarsi. Il 19 maggio abbatte un Brandemburg nel cielo di Feltre e una nuova vittoria arriva il 3 giugno
su Monte Zebio. Il 10 agosto 1917 si trasferisce a Borgnano (Cormons) e vi rimarrà fino al 28 ottobre successivo. Nel frattempo, l'11 ottobre Bolognesi cede il comando della squadriglia al tenente Riva. Decorato com Medaglia d'Argento al Valor
Militare e due Medaglie di Bronzo al Valor Militare.
MBVM: Ardito e valente pilota d'aeroplano, in numerosi voli di guerra, durante i quali rifulsero le sue belle doti di cacciatore audace, animato da alto sentimento del dovere e da forte entusiasmo, tra le
difficoltà dell'aspra zona montana, noncurante delle efficacissime difese avversarie,
anche in condizioni di inferiorità, sostenne brillanti combattimenti aerei, abbattendo
un aeroplano davanti le linee di Monte Zebio, e costringendo alla fuga gli altri apparecchi nemici, impedendo sempre loro l'assolvimento dei loro compiti. – Cielo del Trentino - Cielo dell'Isonzo, maggio-ottobre 1917.
Sergente pilota della 10^ Squadriglia Caproni dove è effettivo fin dalla costituzione sul campo di Villaverla il 25 maggio 1916. Bonacini è tra coloro che i
inaugurano i voli di guerra del reparto il 10 giugno con un bobardamento su Forno e Soglio. Il 30 giugno la squadriglia è trasferita a Campoformido. Sfugge alla morte in un incidente di volo nella notte tra il 27 e il 28
luglio in cui perdono la vita Gianolio e Del Signore sul Ca. 2313. Il 6 agosto il reparto bombarda la base di Pola. Bonacini, ricoverato in ospedale, per partecipare alla missione fugge e il gesto gli merita la promozione sul campo
ad aiutante di battaglia. Decorato con Medaglia d'Argento al Valor Militare. MAVM: Abile pilota, eseguiva con successo numerose incursioni e bombardamenti sfidando impavido, le avverse condizioni atmosferiche e l'intenso tiro delle artiglierie
nemiche, che colpiva ripetutamente l'apparecchio, affrontando arditamente i velivoli nemici e dando costante prova di eccezionale coraggio e perizia. Cielo del Trentino, del Carso e dell'Istria, 10 giugno 1916. 16 agosto 1917.
Assegnato all'Arma di fanteria venne inviato in Libia dove prese parte alla battaglia di Ettangi, uno degli episodi bellici della
guerra italo-turca. Al termine del conflitto venne rimpatriato e chiese di conseguire il brevetto di pilota per andare a far parte del primo nucleo di piloti dell'aviazione italiana, il Corpo Aeronautico Militare. Nel 1914 fu promosso
tenente, assegnato alla 12ª Squadriglia da ricognizione e combattimento con sede a Verona che poi si mobilita il 6 giugno 1915 spostandosi ad Asiago. Il 15 luglio comanda la 12^ e da dicembre la 1ª Squadriglia da ricognizione e
combattimento.
Nel 1916 in aprile comanda la 31ª Squadriglia (nuova denominazione della ex 1ª Squadriglia da ricognizione e combattimento che comandava dal 19 dicembre 1915) ed in ottobre Bonazzi venne promosso maggiore assumendo il comando del
IV Gruppo (da bombardamento) Caproni operando sul fronte italiano e volando per tutto il mese di novembre 1917 con la 1ª Squadriglia guidando ogni missione. Durante il conflitto si distinse per alcune azioni sui cieli del monte Grappa
e per un'impresa che gli varrà una decorazione conferitagli da Leopoldo III del Belgio. In occasione della ritirata italiana causata dalla battaglia di Caporetto, il maggiore Bonazzi riuscì con il suo gruppo di volo a spostare tutti
i velivoli basati sul campo d'aviazione di Pordenone raggiungendo Padova. Ciò gli valse una medaglia d'oro assegnatagli dall'allora Re del Belgio.
In seguito fu assegnato alla neo-costituita 87ª Squadriglia Aeroplani che proprio il maggiore Bonazzi ottenne di essere spostata su un nuovo campo di aviazione creato a San Pelagio,
Sopravvissuto alle vicende belliche, Bonazzi morì a conflitto terminato nel 1919 durante un volo di collaudo nei dintorni del campo di aviazione di San Pelagio.
Medaglia d'Argento al Valor Militare: Pilota aviatore militare e comandante di squadriglia, fu costante,
mirabile esempio di slancio, fermezza e coraggio. Sempre primo
ovunque fosse un'impresa ardita
da compiere, eseguì numerose, rischiose ricognizioni sul nemico e
bombardamenti, dando prova di
indomito valore, sopratutto in combattimenti aerei, sostenuti in con
dizioni di inferiorità, ovunque e
sempre trascinando i propri dipendenti e sfidando impavido ogni
maggiore pericolo. – Trentino,gennaio-maggio 1916.
Medaglia d'Argento al Valor Militare: Pilota d'aeroplano, di
tempra eccezionale, e comandante di squadriglia, compiva numerose ricognizioni, bombardamenti e caccie in aspre e difficili zone, dando mirabile, costante prova di ardimento e spirito di sacrificio. Sorvolando ben munite
posizioni nemiche, sprezzante dell'intenso e ben aggiustato tiro nemico, da cui l'apparecchio venne molto spesso colpito, e sostenendo numerosi attacchi di velivoli nemici, assolse sempre brillantemente il compito affidatogli.
– Cielo del Trentino, maggio 1916 settembre 1917.
Medaglia d'Argento al Valor Militare: Valoroso pilota ed ottimo comandante di
gruppo di aeroplani da bombardamento, durante l'offensiva austro-germanica, colla
sua serena audacia e con la severa disciplina, trascinò sempre il suo gruppo contro
il nemico, nonostante la neve, il vento e la pioggia, attraverso gli sbarramenti di fuoco d'artiglieria e vincendo la resistenza degli aerei avversari. Partecipò personalmente
alle più ardite azioni offensive, dando costante mirabile esempio di fede e di abnegazione. – Cielo di Tolmino, di Caporetto, del Piave e Brenta ed Altipiano di Asiago,
25 ottobre 1917, gennaio 1918.
Cavaliere del Regno d'Italia: Sagace ed
energico comandante di gruppo aeroplani da bombardamento, organizzatore intelligente e fattivo, preparava moralmente e tecnicamente il suo gruppo ad affrontare i più gravi e difficili cimenti. Esempio costante di coraggio,
di disciplina, di
perizia, trasfuse nei suoi dipendenti il suo entusiasmo e la sua fede animatrice di
energie, conducendoli alla vittoria. Nelle azioni di bombardamento dei giorni 16 e
17 giugno 1918, una volta con a bordo il proprio osservatore ucciso, ed una seconda
volta con due uomini dell'equipaggio feriti e l'apparecchio gravemente danneggiato
da colpi di artiglieria nemica, rientrava al campo dopo aver eseguito imperterrito
ed in modo brillante la sua missione, dando nuova luminosa prova delle sue elevate
qualità di mente e di cuore. – Cielo di S. Donà di Piave, 16-17 giugno 1918. -
Nato nel 1896, di Petronio, effettivo al Battaglionbe Aviatori di Torino. Soldato mitragliere della 1^ Squadriglia Caproni nativo di Poggio Renatico (Fe).
Lo troviamo sul campo della Comina a partire dall'agosto 1917. Bonora perisce in un incidente di volo accaduto il 16 marzo 1918 presso Carrara S. Giorgio, a causa di una manovra errata. Medaglia d'Argento al Valor Militare: Mitragliere temprato ai più grandi ardimenti, con fede e ardore
partecipò a numerose azioni di bombardamento, sostenendo e respingendo brillantemente i violenti attacchi dei velivoli nemici. Durante importanti e riuscite azioni offensive, si distinse per calma e bravura esemplari, mitragliando da
bassa quota le truppe avversarie. Cielo della Fronte Giulia e del Trentino, marzo 1916 - 22 agosto 1917.
Capitano degli alpini, il 1 giugno 1917 è a Valona con la 257^ Squadriglia Idrovolanti. Termina il conflitto con la 91^ Squadriglia
a Quinto. MAVM: Ardito pilota d'idrovolante, comandante di squadriglia, ha dato
costante prova di alte qualità miltari ed aviatorie di grande audacia, portando parecchie volte la sua squadriglia a bombardare importanti obbiettivi militari nemici,
nonostante il violento ed aggiustato fuoco antiaereo. Ha eseguito inoltre ricognizioni e fotografie di alto interesse inilitare, talvolta a bassa quota, incurante sempre
del concentrato tiro avversario, compiendo anche delicate e pericolose missioni
speciali, ed, in una occasione, mitragliando a corta distanza una nave da guerra nemica, e gli idrovolanti che la scortavano. - Basso Adriatico, gennaio luglio 1918.
Sergente pilota di Ferrara. Nell'ottobre del 1918 partecipa con la 182^ Squadriglia triplani Caproni all'offensiva finale, bombardando
Conegliano. Qualche giorno prima della fine delle ostilità transita alla 181^ Squadriglia, sempre sul campo di Poggio Renatico.
Sergente mitragliere effettivo con la 4^ e 6^ Squadriglia Caproni. E' con la quarta fin dal 25 ottobre 1917. Nel gennaio 1918 l'unità si trasferisce
a Verona. Con questo reparto è decorato con Medaglia d'Argento al Valor Militare. Transita alla 6^ squadriglia nell'ottobre 1918. Quando fu proposto per la Medaglia d'Argento aveva al'attivo 20 bombardamenti e 3 missioni di lancio di manifestini.
Il suo apparecchio fu colpito 5 volte. Il 26 ottobre 1917 si portava sull'ala dell'aeroplano per tentare di rimediare ad alcuni inconvenienti. Il 20 febbraio 1918 in procinto di partire
per un'azione di bombardamento, reagiva all'attacco portato da alcuni apparecchi austriaci sul campo di Padova, impedendo loro di scendere a quota più bassa. Rimaneva ferito al pollice per una scheggia
di granata. Decorato con Medaglia d'Argento al Valor Militare
Capitano dei Lancieri, Osservatore della 3^ Squadriglia Aviatik. Opera dal campo di Brescia, dove, a partire
dal gennaio 1916, lo troviamo. Nell'aprile quando l'unità assume il numero 72, Borsetti non fa più parte del reparto. Decorato con Medaglia d'Argetto al Valor Militare: Osservatore d'aeroplano,
compì numerose, ardite e
molto importanti ricognizioni, corredate sempre da fotografie, e compì pure azioni
offensive, spingendosi più volte molto addentro in territorio nemico, dando prova
di fermezza, coraggio e valore, sia in voli compiuti in zona di aspra montagna,
sia tra i pericoli del fuoco avversario, che una volta ferì lui stesso e contuse alla spalla il
pilota, e gli danneggiò l'apparecchio Nonostante le condizioni atmosferiche avverse, il 20
giugno 1916, fece parte esso pure della schiera di arditi che compì il bombardamento del
campo di Pergine. – Zona del Trentino, 10 febbraio-20 settembre 1916.
Tenente Osservatore della 35^ Squadriglia che nel maggio 1916 è a Chiasiellis. Il 2 luglio il velivolo di Bortolotti è duramente colpito dalla
contrarea ma continua a volare per circa 4 ore. Il 14 novembre l'apparecchi oviene di nuovo colpito ai radiatori. Bortolotti riesce a tamponare la perdita e proseguire il volo. All'inizio del 1917 è a Campoformido. L'11 marzo il reparto
viene sciolto e Bortolotti passa alla 40^ Squadriglia. Bortolotti vola nel frattempo anche con gli apparecchi della 113^ squadriglia e con uno di questi il 4 aprile, dopo aver sostenuto un combattimento aereo, si schianta sul
letto di un fiume uscendone illeso. Il 3 maggio sostiene un combattimento aereo e un'altro è sostenuto il 12 agosto quando viene attaccato sulla valle del Baca rientrando gravemente danneggiato. Il 10 maggio 1917 è con la 11^ Sqaudriglia e
nel corso di una ricognizione sostiene un lungo combattimento riuscendo a mettere in fuga l'avversario. Nel luglio del 1917 è con la 132^ Squadriglia sewmpre a Campoformido. Il 26 ottobre durante un volo di ricognizione Bortolotti viene ferito
dal fuoco di terra e muore nella notte all'ospedale di Udine. Decorato con tre Medaglie d'Argento al Valor Militare.
Monte Cengio - Arsiero ore 11,40
Impegnato in combattimento aereo insieme al Tenente
Ettore Bernardo KIA, in ottemperanza ad un ordine
del Comando del 5° Corpo d’Armata, l’aeroplano
SP 4518 della 31a Squadriglia sorvolò Castelgomberto
e si diresse su Villaverla ad attendere due caccia della
71a. Dopo aver lanciato le fumate di richiamo, mentre
la scorta faceva quota, il biposto, anziché mantenersi
nelle vicinanze del campo, si spingeva verso l’altopiano
di Asiago, ove fu attaccato da una pattuglia avversaria.
Il cappellano e l’aiutante maggiore del 141° Fanteria raccontarono
di aver visto l’aeroplano ancora sul territorio
italiano, soccombere all’attacco di una pattuglia avversaria
prendendo fuoco e rompendosi in aria.
Botteghi frequentò il corso piloti presso il campo
d’aviazione di Torino Mirafiori subito dopo aver frequentato
la scuola allievi Carabinieri di Roma.
Dopo il brevetto, iniziò i voli di guerra il 24 aprile
1917 con la 31a Squadriglia con aeroplani da ricognizione
SP.3.
La motivazione della medaglia d’Argento lo definisce "Pilota d’aeroplano, costante esempio ai compagni di
devozione al dovere e di serena audacia. Durante una
difficile missione di guerra, nei cieli di Arsero, venne attaccato
contestualmente da quattro caccia avversari.
Come era nel costume dell’aviatore, non ponderò il pericolo
e con mirabile ardimento sostenne accanitamente
gli assalti avversari che infine lo abbatterono.
Al 1 giugno 1917 il soldato pilota Bubani è in forza alla 1^ squadriglia Idrovolanti di Desenzano. Il 15 ottobre è a Siracusa con velivolo FBA,
Questa sezione diventerà la 283^ Squadriglia Idro.
Soldato mitragliere della 7^ Squadriglia Caproni dove giunge il 31 maggio 1918. Esordisce in missione di guerra l'11 agosto con una azione di bombardamento
del campo di aviazione di Feltre. Proveniva dalla Sezione difesa di Rimini
Tenente pilota della 182^ Squadriglia Caproni con la quale è efettivo fin dalla mobilitazione, il 5 luglio 1918. E' sul campo di aviazione di Ghedi
e a settembre si porta a Poggio Renatico. Il 26 settembre partecipa ad una azione su Conegliano. Figlio di Alessandro, classe 1896
Di Tobia, Tenente osservatore della 5^ e poi della 31^ Squadriglia, caduto il 10 giugno 1917. Aveva condotto 20 voli di guerra tra
bombardamenti e ricognizioni. Nell'ultimo di essi colpito da tiro nemico precipitava con l'apparecchio in fiamme.
Con la 5^ aveva prestato servizio dal 27 luglio 1916 al 10 febbraio 1917. Durante il bombardamento dell'11 ottobre 1916 su Malga Cheserle ebbe il velivolo colpito e rimase ferito al braccio destro da una pallottola.
Il 10 giugno 1917 si offrì volontario per una missione su apparecchio Caproni della 5^ Squadriglia, dopo un bombardamento su Portule si schianta sulle rocce forse a causa del maltempo.
Sergente pilota reggimento artiglieria fortezza, n. 40599 matricola. Nel marzo del 1916 è con la 111^ Squadriglia SAML ad Arcade e in aprile
diventa operativa alla Comina. Transita subito alla 114^ a Campoformido. Dopo Caporetto si sposta a San Pietro in Gù e poi transita alla 115^ Squadriglia di Fossalunga. Medaglia di Bronzo al Valor Militare: Pilota d'aeroplano, con sereno ardire
e mirabile tenacia, ha compiuto numerosi voli sul nemico, sfidando più volte condizioni
atmosferiche avverse e il fuoco violento delle artiglierie avversarie. Animato da profondo
sentimento del dovere, ha portato sempre a termine, lodevolmente, i compiti assegnatigli.
- Zona di guerra, maggio-dicembre 1917-gennaio 1918.
Sergente artiglieria, n. 20158
di matricola. Nell'estate del 1917 è a San Remo con la 1^ Sezione FBA che poi diverrà la 266^ Squadriglia Idrovolanti. MBVM: Ottimo pilota d'idrovolante, dimostrò, in numerose azioni di bombardamento su basi e territorio nemico,
notevole audacia e molto sangue freddo, attraversando intensi fuochi di sbarramento, – Basso Adriatico, giugno-ottobre 1918,
Nasce a Ferrara il 10 novembre 1873 e fin da giovane mostra interesse per la vita militare, per gli sport equestri,
per la scherma e la ginnastica, fondando a Ferrara l’associazione dei Boys Scout.
Nel suo palazzo realizza un laboratorio di chimica, un laboratorio di fotografia, ed un laboratorio di polizia
scientifica, per la quale materia, egli manifestò un grande interesse fino a diventarne un apprezzato studioso, ed
autore di importanti testi.
Prende parte alle grandi manovre del 1903, come ufficiale presso il reggimento di cavalleria di Vicenza, ed a
quelle del 1906, 1909, 1910, come ufficiale di ordinanza del generale Sartirana. Nell’ottobre del 1911 parte
volontario per la guerra di Libia, quale ufficiale di ordinanza del generale Capello e viene decorato con la
medaglia d’argento. Il 26 giugno 1913 è promosso capitano di milizia territoriale nell’arma di cavalleria con decreto del re d’Italia. Si
arruola volontario allo scoppio della Grande Guerra e viene assegnato al reggimento “Lancieri di Aosta”. Rinuncia
ad un posto di capitano automobilista nelle retrovie e subito si distingue in alcune ardite operazioni come quella
in cui comandò un plotone del battaglione Squadriglia Aviatori che sotto il fuoco nemico penetrò nei cantieri
navali di Monfalcone per recuperare prezioso materiale tecnico per il campo di Aviano e della Comina.
Per questa azione, il 18 settembre 1915 riceve un Encomio solenne con la seguente motivazione: “...in una
delle località maggiormente battute dal fuoco nemico , i militari del battaglione squadriglia aviatori condotti dal
capitano Cavalieri Deodato Pico nonostante l’intenso fuoco d’artiglieria avversario, riuscivano a penetrare in un
magazzino ed ha mettere in salvo grandi quantità di importanti materiali . Questo comando nel tributare caloroso
encomio a detti militari segnala il loro nome a tutti i dipendenti reparti e perché l’opera loro sia sempre
d’esempio a tutti e sprone a compiere con crescente fede ed ardire il proprio dovere col luminoso miraggio della
gloria e della grandezza del Re e della Patria”.
Come molti ufficiali di cavalleria entra nell’arma dell’aeronautica, dapprima come osservatore e mitragliere sui Caproni, poi come pilota, ottenendo nel 1916 due brevetti per pilotare aerei Farman e Caproni. Partecipa a 63
missioni aeree, abbattendo un aereo austriaco e prende parte ai principali raid di bombardamento in territorio
nemico, distinguendosi nell’azione contro il siluruficio e la fabbrica di torpedini e sottomarini Whitehead a Fiume
il 2 agosto del 1916.
Dall’agosto all’ottobre del 1915 diventa il comandante del campo dell’aviazione militare di Aviano ed ottiene
anche altri incarichi di comando presso il campo di aviazione della Comina.
Viene decorato con una seconda medaglia d’argento con la seguente motivazione: “Osservatore d’aeroplano,
durante un anno di guerra assolse tutti i mandati affidatigli, affrontando spesso violento fuoco di artiglieria,
avverse condizioni atmosferiche e basse quote. Comandante di bordo, trasfuse nell’equipaggio il suo alto
sentimento del dovere, la sua audacia, la sua abnegazione, vincendo in alcune circostanze difficoltà non
superate da altri. Calmo, sicuro di sé, respinse apparecchi nemici, abbattendone uno durante un’incursione
nelle alte valli di Nos e di Campomulo, e si segnalò particolarmente per l’efficacia del suo bombardamento
nell’azione del siluruficio di Fiume”. (Trentino – Carsia Giulia – agosto 1915, agosto 1916). L’ultimo atto della
sua avventurosa esistenza il cui motto recita “in alto nella vita in alto nella morte” si ha nel pomeriggio di venerdì
4 gennaio 1917, quando partendo dal campo di volo di Sesto Calende, mentre collauda un idrovolante presso
Arona sul Lago Maggiore assieme all’amico e pilota Mario Reynold, precipita per un guasto meccanico e perde
la vita nelle acque del lago.
Sergente pilota della 39^ Squadriglia SAML, arriva presso la 113^ Squadriglia il 1 luglio 1917. E' sul campo
di Cavazzo Carnico. Dopo Caporetto va a Santa Giustina il 28 ottobre, a Nove di Bassano il il 3 novembre e a Casoni l'11 novembre. Il 28 febbraio giunge a Medole e il 17 luglio si sposta a Cividate Camuno partecipando
all'offensiva sull'Adamello e sul Tonale. Apparteneva al 17° Reggimento Artiglieria da Montagna ed aveva iniziato i voli di guerra il 16 agosto 1917. Nominato pilota il 15 maggio 1917 era nato a Cesena nel 1892 da Luigi.
Ha compiuto 61 missioni di guerra.
Sergente pilota della 42^ Squadriglia proveniente dal 17° Reggimento Artiglieria. E' con il reparto dall'aprile 1916 sul campo di Risano e su
velivolo Caudron. Il 30 novembre viene colpito dalla contraerea durante una ricognizione su Reifenberg. Nella primavera del 1917 è assegnato alla 81^ Squadriglia Caccia. L'esordio non è dei più promettenti. Il 20 marzo durante il volo di trasferimenbto
da Arcade a Langoris, Ciotti ha un guasto al motore e tenta un atterraggio di fortuna. L'aereo urta una linea telefonica e Ciotti muore il 23 marzo. Decorato con Medaglia d'Argento al Valor Militare e con
Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
Sergente Maggiore pilota della 2^ Squadriglia Caproni dove giunge nell'estate del 1917. Proveniente dalla Fanteria
Compie il primo volo di guerra il 28 settembre, secondo pilota
del capitano Matricardi su Voicizza. Il giorno successivo partì come primo pilota per una azione su Gorianisko dove ebbe l'apparecchio colpito sulle ali e in fusoliera. La contraerea lo colpisce anche il 25 ottobre, Compie altre missioni nei giorni di Caporetto
il 14 e il 5 novembre. In quest'ultima data cade su Arsiero colpito da caccia nemico con il Ca. 4191. Decorato con Medaglia d'Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: "Ardito
pilota da bombardamento, in numerose e difficili azioni ha dato prova di perizia e grande coraggio. Sempre pieno del più ardente entusiasmo, si offriva volontario ad ogni volo sul nemico: Al ritorno da un'aspra
azione, accerchiato da numerosi caccia nemici, moriva da eroe, dopo lungo, impari combattimento. Cielo Tridentino, 15 novembre 1917.
Di Augusto, classe 1894, del 19° Cavalleggeri Guida era entrato nel Regio Esercito il 1 gennaio 1914. Tenente Osservatore della 42^ Squadriglia che nel luglio 1916 è a Risano. Nel gennaio del 1917 è a Medeuzza sempre su velivolo Caudron.
Il 10 maggio con il pilota Balbi ha un duello con un caccia nemico. Dopo lo sciolglimento della squadriglia Comellini passa alla 14^ Caproni di Campoformido. Quando il reparto viene spedito in Francia, Comellini è alla scuola di
pilotaggio, al termine della quale è assegnato alla Sezione Difesa di Bologna. Decorato con Medaglia d'Argento al Valor Militare.
Classe 1884, ferito gravemente il primo giorno di guerra nel corso dell'attacco navale del 24 maggio 1915 sulla costa ravennate, dopo tre mesi di convalescenza fu preso in carico
dalla Squadriglia Idrovolanti di POrto Corsini come osservatore. Vi rimase circa un anno e e prese parte, il 9 ottobre 1915 alla ricerca di un sommergibile austriaco a bordo del Borel n. 2 pilotato da Mendozza. Il 30 marzo e il 1 aprile 1916 prese parte
ad una ricognizione in mare alla ricerca di mine al largo di Cesenatico. A causa di un incidente di volo che riacutizzò la ferita dovette abbandonare l'aviazione.
Nell'agosto del 1918 è in forza alla 5^ Squadriglia Caproni di S. Pelagio, mentre a settembre è con la 1^ Sezione SVA di Ganfardine con la quale
effettua due ricognizioni. In precedenza era stato anche nella 6^ Sezione SVA di Castenedolo
Sergente maggiore corpo aeronautico
militare n. 11153 matricola. Alla fine del 1916 è con la 80^ Squadriglia e il 28 febbraio 1917 è trasferito a S. Maria La Longa con velivoli NIeuport 80 hp. Il 30 aprile è a Aiello. Il 10 agosto abbatte il Br. C1 69.92 del caporale
Kocher e dell'osservatore Ebner. Dopo Caporetto è a Marcon con la 77^ Squadriglia. Pilota d'aeroplano, compì numerosi voli con zelo e ardimento esemplari, sostenendo molti combattimenti e riuscendo sempre a ricacciare l'avversario. Il 10 agosto 1917, affrontava
risolutamente cinque apparecchi nemici, e, dopo lungo e brillante combattimento, riusciva ad abbatterne uno. – Cielo del Carso, 25 aprile, 15 maggio e 10 agosto 1917.
Nel dicembre del 1916 è a Verona con la 5^ Squadriglia Caproni. Il 24 maggio partito alle 15 per un bombardamento su l'Hermada (due giorni prima
la squadriglia si era tr5asferita alla Comina per partecipare alla 10^ battaglia dell'Isonzo, viene attaccato da due velivoli austriaci che uccidono il mitragliere Blesso. Il velivolo riuscì ad atterarre nei
pressi di Latisana. Il 27 settembre decolla alla volta di Pola attaccando il porto, l'arsenale e le navi alla fonda. Nel ritorno devono compiere un atterraggio di emergenza a Arcade. Il giorno successivo, 28, vengono colpiti
dalla contraerea su Vojscica ma anche quasta volta i piloti riescono a riportare il velivolo planando entro le linee italiane. Trasferito ad Aviano vengono sorpresi dall'offensiva
di Caporetto. Partiti il giorno 26 ottobre con il Caproni 4147 per bombardare S. Lucia di Tolmino, non fa ritorno. MBVM:Pilota d'apparecchio Caproni, durante un'azione di
bombardamento sulle linee nemiche, attaccato da due velivoli da caccia, sosteneva con indomito ardore la lotta. Colpito a morte il mitragliere di poppa, lasciato il governo dell'apparecchio all'altro pilota, si recava a sostituirlo. Fugato quindi il nemico, riusciva col
concorso del rimanente equipaggio a ricondurre nelle nostre linee l'apparecchio gravemente
colpito in organi vitali. – Cielo di Selo, 23 maggio 1917. (Nell'immagine: il Tenente della Cella, a sinistra)
Da Forlì, sergente squadriglia aeroplani, n. 31718 matricola. Nato il 18 gennaio 1894 conseguì il brevetto di pilota a Cameri (Novara) nel 1915,
e partecipò alla guerra contro l'Austria nella 36^ e nella 76^ squadriglia da caccia sostenendo molti combattimenti e abbattendo otto apparecchi nemici. Appunto in un combattimento sostenuto arditamente contro 16 velivoli nemici
ebbe ragione degli avversari e abbatté l'asso austriaco Cav. Carlo Schuler abbattitore di 17 apparecchi italiani (18 settembre 1918). Nell'ottobre 1916 è con la 36^ sul campo di Santa Maria La Longa su velivolo Farman. Dopo Caporetto è con
la 76^. Decorato con 4 Medaglie d'Argento al Valor Militare. MAVN: Pilota
d'aeroplano da caccia, con grande coraggio e coscienza del suo mandato, compiva numerosi voli, dimostrando sempre alto sentimento del dovere. Con sereno sprezzo del pericolo e con audacia attaccava gruppi di velivoli nemici,
obbligandoli a ritirarsi. Scortando apparecchi da ricognizione, tra il fuoco di numerose batterie, e durante voli di
crociera, sosteneva brillantemente parecchi combattimenti. – Cielo del Basso e del Medio Isonzo, 15 luglio-27 settembre 1917.
Soldato mitragliere della 15^ Squadriglia Caproni fin dalla costituzione del reparto, a Ghedi nel dicembre del 1916. Partecipa
al Distaccamento A.R. per l'azione su Cattaro. Nel gennaio del 1918 è in Francia. Decorato con Medaglia d'Argento al Valor Militare.
Di Giovanni, nato a Ravenna, soldato mitragliere della 3^ squadriglia Caproni. Effettuò 40 bombardamenti
sul fronte italiani (dei quali 38 diurni) e fu con la squadriglia sul teatro francese. Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare
Nato a Lizzano in Belvedere, poco si conosce della sua vita prima di trovarlo come pilota da caccia presso la 78^, il 3 settembre 1916. L'8 gennaio del 1917
esegue una scorta di Caproni che vanno a bombardare la zona di San Daniele al Carso. I caccia hanno una serie di scontri con i nostri che riescono a tenerli a distanza dai bombardieri. Il 27 giugno 1917 accadde la tragedia di Fossalunga.
Il 22 agosto 1917, ottenne la sua prima vittoria certificata sul cielo della Bainsizza. Dopo Caporetto passarono al campo della Comina, poi raggiunsero Istrana. Il 26 dicembre prende parte alla battaglia di Istrana. Stanziata sul campo di S. Luca
la 78^ partecipa al contrasto dell'offensiva austriaca del giugno 1918: il giorno 15 Fornagiari ottiene una vittoria nei pressi di Barche, mentre il 18 replica presso S. Salvatore ai danni di un ricognitore nemico.
In totale gli furono accreditate 6 vittorie su 9 reclamate. Decorato di 2 Medaglie d'Argento al Valor Militare e 1 di Bronzo. MAVM: Pilota addetto ad una squadriglia da caccia, sostenne, con mirabile valore e magnifica perizia, numerosi combattimenti.
Il 2 ottobre 1917, sul Pomelec attacca e in un violento combattimento abbatte un velivolo da ricognizione; il 26 dicembre 1917 durante una poderosa incursione nemica su un nostro campo d'aviazione, levatosi tra i primi in volo, attacca ed in collaborazione ad altro pilota della squadriglia, abbatte due avversari entro le nostre linee, dando
prova delle sue mirabili qualità di pilota da caccia. Cielo dell'Isonzo e del Piave, 2 ottobre - dicembre 1917.
MBVM: Pilota addetto ad una squadriglia da
caccia, fu costante esempio di ardire e di alto sentimento del dovere. Il 27 gennaio
1918 di scorta ad un nostro velivolo in ricognizione, attaccato da otto apparecchi da
caccia nemici, sostenne l'impari lotta, abbattendo uno degli assalitori e salvando
l'apparecchio scortato. Il 21 febbraio successivo pure di scorta ad un velivolo in
ricognizione, attaccato da cinque caccia nemici, col suo fulmineo e repentino intervento liberava dall'insidia il velivolo affidato alla sua protezione, facendo precipitare uno degli avversari e scompigliando la schiera assalitrice.
Cielo di Valstagna, |
27 gennaio, Cielo di Gallio, 21 febbraio 1918. (Nell'immagine: Fornagiari, Brenta e Magistrini. 1916 Archivio Ballista, tratta da "Il Fronte del Cielo")
Nato nel 1892 a Cesena di Celso. 7° Reggimento Artiglieria da Campagna. Entrato in aviazione il 15
febbraio 1915, mitragliere. Il 6 giugno 1915 è presso la 1^ Squadriglia Caccia poi 49^ a Bassano dove permane fino al 15 febbraio 1917. Viene inviato al corso mitraglieri che conclude
il 15 agosto 1917 e raggiunge la 2^ Sezione della 139^ Squadriglia a Pomilio a Cascina Farello. Il 1 ottobre 1918 è a Poggio Renatico con la 203^ Squadriglia Caproni.
2° Nocchiere pilota della 255^ Squadriglia Idrovolanti di Brindisi, dove giunge nella primavera del 1917. Il 14 maggio una pattuglia di 2 idro parte su allarme
giungendo sopra una squadra navale austriaca che aveva attaccato un convoglio italiano e tentava di menomare il dispositivo di sbarramento antisommergibile del Canale. Gli FBA attaccano uno dei due idrovolanti nemici di scorta. Il 7 giugno 1918
decolla con il Macchi L3 con a bordo Daviso. Avvistano un idro austriaco a 3 km della costa e lo attaccano riuscendo ad abbatterlo. Nelle fasi del combattimento ravvicinato l'ala superiore destra del Macchi colpisce lo scafo del K riportando la rottura
del longherone e precipitando in mare. Il corpo di Giannelli viene ritrovato con una pallottola in fronte. Era stato fulminato nelle ukltime fasi del combattimento. Medaglia d'argento al Valor Militare.
per
Tenente Osservatore, giunge alla 115^ Squadriglia di Fossalunga il 15 giugno 1918 proveniente dal campo scuola di Vigna
di Valle. La prima azione di guerra la compie l'11 agosto con una ricognizione fotografica nella zona di Bigolino, San Vito. In totale effettua 12 ricognizioni.
Caporale pilota classe 1897 di Marsilio, nato a Carpineti in provincia di Reggio Emilia. Del
Battaglione Aviatori entra in aviazione il 22 maggio 1917 ed ottiene il brevetto di pilotaggio di 1° grado il 12 dicembre successivo, il 2° il 19 marzo 1918. Dal 10 settembre 1918 è in Albania
con la 204^ Squadriglia.
Sergente mitragliere nato a Calderara del Reno nel 1897 da Gaetano. Bersagliere entrò in aviazione il 28
febbraio 1917. Dal 1 febbraio 1918 al 26 luglio fu presso la 263^ Squadriglia Idrovolanti di Porto Corsini. Il 27 luglio arriva a Poggio Renatico presso la 203^ Squadriglia Caproni.
Nato a Bologna il 6 aprile 1893, appartenente al 6° Reggimento Bersaglieri.
Al 30 maggio 1916 il tenente osservatore Giuliani è con la 2^ Squadriglia Caproni sul campo di Aviano. Il 10 giugno 1917 parte insieme ad altri due velivoli per bombardare la zona di
Caldonazzo. Il velivolo al comando di Matricardi perde contatto con il resto del gruppo a causa del maltempo e solo con difficoltà riesce ad arrivare sull'obiettivo. Attaccati da un gruppo
6 caccia nemici, hanno i serbatoi di benzina forati e il mitragliere Arlunno ferito. Il Caproni riesce a planare nella zona di Arsiero. Il velivolo si fracassa e l'equipaggio viene sbalzato fuori rimanendo
tuttavia incolumi. Nel settembre del 1918 è con la Sezione Difesa di Ravenna.
Il capitano pilota Luigi Govi è al comando della 8^ Squadriglia Caproni sul campo della
Comina alla formazione dell'unità, l'25 marzo 1916. La prima azione di guerra ha luogo il 15 maggio ma Govi è costretto a rientrare per noie ad un motore. Il 20 giugno è attaccato
da un biplano dopo aver bombardato il campo di Pergine. Il 1 dicembre il Caproni 1193 di Govi si incendia al motore destro mentre andava a bombardare la stazione
di Ovcia Draga. Riescono ad estinguere il fuoco con l'estintore e atterrano fuori campo nei pressi di Isola Vicentina. Il 25 aprile 1917 Govi è trasferito alla Direzione Tecnica del Comando Aeronautica.
Medaglia d'Argento al Valor Militare. Partecipò in totale a 10 bombardamenti nell'anno 1916.
Maggiore gruppo aerostieri. Croce di guerra al valor militare: Comandante di
una sezione aerostatica autocampale e poi di gruppo di sezioni aerostatiche, con vivo
entusiasmo ed attività instancabile, con capacità, fede ed energia veramente eccezionali seppe ottenere sempre ed ovunque il massimo rendimento dai propri reparti.
In numerose situazioni critiche, in ascensione ed in manovra, fu costante esempio
ai propri dipendenti di iniziativa e fermezza di carattere. – Alto Isonzo - Piave - Monte Grappa, 1916-1918.
2° Nocchiere pilota in servizio presso la 251^ Squadriglia sull'idroscalo di Sant'Andrea nel giugno 1917 come osservatore. Poi con la 252^. Nel gennaio del 1918
è a Varano con la 254^. 2 Medaglie di Bronzo al Valor Militare.
Guardiamarina pilota di idrovolante con la 251^ Squadriglia di Venezia S. Andrea dove lo troviamo subito dopo Caporetto. Medaglia
di Argento al Valor Militare.
Valoroso pioniere dell'aeronautica, fu tra i primi trasvolatori delle Ande ecuadoregne, e celebrato come uno dei primi piloti commerciali
della Colombia, a cui le poste di quel paese hanno dedicato un francobollo. N. 31026 di matricola, con l'entrata in guerra dell'Italia, il 24 maggio 1915, fu richiamato in servizio nel Regio Esercito, presentando poco tempo domanda per entrare in aviazione. All'inizio del 1916 venne assegnato alla 2ª Squadriglia per l'artiglieria
da osservazione, equipaggiata con velivoli Macchi Parasol, passando successivamente alla 42ª equipaggiata con i Caudron G.3. Nei primi giorni del mese di aprile dello stesso anno fu trasferito presso la neocostituita 71ª Squadriglia caccia,
dove si distinse particolarmente venendo decorato per le sue azioni con una Medaglia di bronzo al valor militare. Il 29 dello stesso mese rimase ferito in combattimento. Il 1º gennaio 1917 è nella 70ª Squadriglia caccia, la stessa ove militava
l'asso Francesco Baracca, dove rivendicò due vittorie che non gli furono riconosciute. Nel 1918 fu trasferito alla 77ª Squadriglia, dove conobbe Elia Antonio Liut, e poi alla 73ª Squadriglia, equipaggiata i caccia Hanriot HD.1, rimanendovi fino al termine
delle ostilità. Medaglia di bronzo al valor militare «Pilota d'aeroplano, abile e coraggioso, eseguiva numerose crociere e vari combattimenti a quota altissima, affrontando e respingendo arditamente velivoli nemici, malgrado le avverse condizioni atmosferiche
e le difficoltà delle zone alpestri. Cielo del Trentino e del Carso, 16 aprile-15 dicembre 1916.»
Nacque a Rimini il 29 marzo 1897, figlio di Antonino. Dopo aver frequentato il Collegio militare di Roma, si arruolò nel Regio Esercito
iniziando a frequentare la Regia Accademia Militare di Torino, al termine della quale fu assegnato all'arma del Genio in qualità di sottotenente. Prese parte alla prima guerra mondiale operando in qualità di dirigibilista.
Il 18 agosto 1918 assunse il comando del dirigibile PV.2, di stanza sull'aerobase di Corneto-Tarquinia, con il compito di effettuare crociere di scorta alla nave postale per la Sardegna. Al termine del conflitto fu assegnato
allo Stabilimento Costruzioni Aeronautiche in qualità di ufficiale addetto al montaggio e al collaudo dei dirigibili.
Meccanico di automobili cesenate si arruolò volontario allo scoppio della guerra e fu assegnato con compiti tecnici all'aeroporto di Aviano.
Numero 27580 bis di matricola, lavorò sui bombardieri Caproni e fu ammesso, a domanda, alla scuola di pilotaggio alla fine del 1915. Dopo una breve parentesi presso la Sezione Difesa di Rimini, chiese ed ottenne il trasferimento al fronte vero e proprio
e fu assegnato alla 79^ Squadriglia Caccia. Il 26 aprile 1917, appena promosso caporale, ottenne la sua prima vittoria a bordo del suo Nieuport 17 in uno scontro in cui si trovò gregario di Francesco Baracca. Un mese dopo,
il 26 maggio, perse di vista in una nube su Nabresina il biposto che stava scortando e fu colpito dalla contraerea. Una seconda vittoria fu ottenuta il 26 settembre presso Asiago, abbattendo un biposto dopo aver messo in fuga
il caccia di scorta. Diventò un asso l'11 gennaio 1918 rivendicando una vittoria in compagnia di Ciotti e Costantini, e un ultimo successo fu colto il 14 sulla Valstagna. Il 14 marzo 1918 il suo Nieuport 27 precipitò durante
un volo a bassa quota, forse per il cedimento dell'attacco della pedaliera. L'asso morì all'ospedale di Marostica. (Da: Gli Assi Italiani della Grande Guerra, di Paolo Varriale) MBVM:
Trovandosi in crociera, attaccò decisamente un velivolo nemico, e col concorso di due altri apparecchi lo costrinse ad abbattersi al suolo. – Cielo di Monte San Michele, 26 aprile 1917. -
Caporale 17° Reggimento artiglieria campagna. I
gruppo aeroplani n. 932 matricola. Mobilitato nell'ottobre del 1917 a S. Giustina con la 117^ Squadriglia SAML a seguito di Caporetto viene inviata a Padova e a dicembre a Fossalunga. Nel pomeriggio del 16 novembre
interviene in soccorso di un velivolo della squadriglia attaccato nel corso di un mitragliamento. A luglio transita nella 27^ Squadriglia. MAVM: Ardito pilota, durante un volo
di ricognizione, con mirabile senso di cameratismo accorreva in soccorso di un compagno assalito da tre velivoli nemici. Colpito gravemente al collo, desisteva dalla lotta
solo dopo aver messo in fuga gli avversari. Ponte S. Andrea sul Piave, 16 novembre 1917.
Il sergente pilota Mario Leggiadri è con la 42^ Squadriglia sul campo di Risano nell'aprile del 1916. Dal 12 giugno al 23 luglio
a Trissino per partecipare alla battaglia contro l'offensiva austriaca. A settembre è sul campo di Medeuzza. Vola con l'apparecchio Caudron G.3. Il 1 gennaio 1917 è a Gonars con la 44^ Squadriglia, mentre nel maggio è con la 41^ Squadriglia
sul campo di Gonars che vola con gli apparecchi Pomilio. Diventato sottotetente dalla metà del 1918 è pilota da caccia con la 77^ Squadriglia. Viene abbattuto il 20 agosto da un Aviatik D.I su Vižovlje
Esordisce nell'aprile del 1917 come allievo osservatore della 21^ Squadriglia di Campoformido. Il 12 maggio viene ripetutamente
attaccato su Dornberg ma rimane padrone del cielo. MAVM: Ardito ed abile osservatore d'aeroplano, con slancio ed entusiasmo ammirevoli, eseguì
numerosi voli entro le linee nemiche, sempre noncurante degli attacchi di apparecchi da caccia e del tiro antiaereo avversario, che molto spesso danneggiava l'apparecchio. Ebbe sempre saldo sentimento del dovere, di calma e
di tenacia. – Cielo dell'Isonzo-Tagliamento-Piave, settembre 1917-febbraio 1918. NOTA: Camillo Livi è considerato Bresciano. Tuttavia, nel Bollettino Ufficiale delle Promozioni, Onorificienze, ecc. è riportato come nativo di Bologna
Sottotenente milizia territoriale reggimento alpini
Pilota della 5^ Squadriglia Caproni n. 4930 matricola. A Verona dall'autunno del 1916, il 10 marzo 1917 è colpito dalla contraerea su Malga Chiserle. Muore il 10 giugno 1917 in Val d'Astico schiantandosi contro le roccie. Medaglia d'Argento al Valor Militare: Pilota d'aeroplano,
diede numerose prove di bell'ardimento e di sereno sprezzo del pericolo, compiendo
bombardamenti sul nemico, in condizioni spesso difficili, e tornando più volte con l'apparecchio colpito. Il 10 giugno 1917, partito per un'azione di bombardamento in condizioni atmosferiche avverse, nella lotta contro gli elementi
lasciava gloriosamente la vita,
precipitando con l'apparecchio sulle rocce del Trentino. Morto sul campo. – Cielo del Trentino, febbraio-giugno 1917.
Tenente pilota. Medaglia d'Argento al Valor Militare: Il 19 giugno 1918 andava volontariamente in volo, per ben cinque volte, per bombardare e mitragliare a bassissima quota
i nemici che passavano nei barconi e truppe nemiche sul Oiave, nonostante che sin dai primi voli avesse l'apparecchio colpito da 25 schegge di granata e pallottole di fucile. Attaccato da un pattugglione di caccia nemici che nello stesso momento
avevano incendiato un apparecchio compagno si difendeva eroicamente e con calma e arditezza grandissima teneva testa all'attacco e rientrava nelle nostre linee dopo aver assolto il compito, per eseguire altro volo
di guerra nella stessa zona. Cielo del Basso Piave, 16 giugno 1918.
Il sergente pilota Armando Manicardi, classe 1895 dell'8° Reggimento Artiglieria da Fortezza era arrivato alle armi il 10 gennaio 1915. Fu
pilota della 7^ Squadriglia Caproni dal 22 agosto 1916 e prese parte al primo bombardamento notturno collettivo effettuato dal reparto. Il 20 settembre 1917 passa momentaneamente alla neocostituita 15^ Squadriglia Caproni Bis per
la missione su cattaro (Distaccamento A.R.). Al 28 febbraio 1918 aveva portato a termine 33 bombardamenti ed era stato decorato con una Medaglia d'Argento al Valor Militare e una di Bronzo. Ad agosto transita nell'11^ Squadriglia
Caproni in Albania. MBVM: Su apparecchi terrestri, percorrendo un lungo tratto di mare aperto, in condizioni avverse, riusciva con altri, a raggiungere le Bocche di Cattaro
e a colpire con grande esattezza e efficacia gli obiettivi navali, ritornando con tutti gli altri alla base, nonostante le deviazioni inevitabili nelle crescenti foschie.
Bocche di Cattaro 4-5 ottobre 1917. Medaglia d'Argento al Valor Militare: Ardito pilota, eseguiva numerosi e difficili bombardamenti, sia di giorno che di notte, riuscendo sempre ad assolvere il mandato affidatogli, nonostante
l'intenso fuoco antiaereo del nemico e le avverse condizioni atmosferiche. Cielo del Trentino e del Carso. 13 settembre 1916 - 19 settembre 1917.
Il 27 novembre 1916 è assegnato come pilota alla 29^ Squadriglia di Cavazzo Carnico.
Proviene dal Battaglione Aerostieri. Nella primavera del 1917 transita alla 77^ Squadriglia Nieuport di Cascina Farello e nel maggio riesce ad abbattere un apparecchio austriaco.
Il 19 agosto partecipa ad una battaglia aerea mentre è di scorta a un SP2. Sostiene di aver abbattuto un velivolo ma la notizia non è confermata. Dopo Caporetto si trasferisce a Marcon.
In febbraio partecipa al bombardamento del campo nemico di Falzè e nel maggio assume il comando della Squadriglia. Decorato con 3 Medaglie d'Argento al Valor Militare. MAVM:
Ottimo comandante di squadriglia e arditissimo pilota fu costante esempio di zelo e di ardimento.
Compì molti servizi di caccia, di scorta e importanti ricognizioni lontane. Rientrava
molte volte con l'apparecchio colpito in brillanti combattimenti aerei in uno dei quali,
il 27 maggio 1917, riusciva a far precipitare su Sistiana un apparecchio nemico. Il 19
agosto 1917 attaccava arditamente un apparecchio da caccia nemico e dopo lunga e fierissima
lotta lo abbatteva dentro le nostre linee, a quota 146 bis. – Cielo Carsico, agosto 1917.
Tenente cavalleria, pilota, arriva alla 1^ Squadriglia Caproni di Pordenone il 19 ottobre 1915 e prende parte immediatamente
all'azione sul campo di aviazione nemico di Aisovizza cn il Ca.702. Il 29 attacca un Aviatik e lo costringe ad abbandonare il campo. Passa alla 3^ squadriglia e il 5 novembre è trsferito alla scuola di pilotaggio di Cascina Malpensa.
Medaglia di Bronzo al Valor Militare: "Pilota di velivolo da bombardamento,
si distinse in ogni azione per sereno ardimento e singolare calma. In un aspro combattimento aereo, da lui provocato, dimostrò coraggio e tenacia, riuscendo a mettere in fuga l'avversario dopo reiterati assalti
in cui ebbe il velivolo gravemente leso. – Cielo di Monte Genzina, 30 novembre 1917. Medaglia d'Argento al Valor Militare: Pilota di eccezionale perizia, fu tra i primi a portare le più grandi ossese sul nemico ed
eseguì poi, con rinnovata fede e ardimento, altre numerose azioni di bombardamento, tra l'infuriare delle artiglierie che colpirono gravemente il suo apparecchio. Impavido, riuscì sempre ad assolvere il mandato
affidatogli, respingendo brillantemente gli attacchi dei velivoli nemici ed affrontando i più grandi pericoli con ardore e serenità immutati. Cielo del Carso e di Pola, ottobre 1915, 3 settembre 1917.
3° Reggimento Bersaglieri classe 1891 di Marziano nato a Sassuolo. Il capitano pilota Renato Mazzucco è al comando della 38^ Squadriglia all'atto della formazione a Torino su SP.2 il 16 dicembre 1916. Il 30 gennaio è a Campoformido e nel
febbraio si mobilita a Risano. Il 15 novembre lascia il comando e il 25 marzo prende quello della 81^ Squadriglia caccia di Istrana. Mantiene il comando fino al termine delle ostilità.
Decorato con 3 Medaglie di Bronzo al Valor Militare. (Nell'immagine: La 81^ Squadriglia 1918. Mazzucco è l'ufficiale sulla porta, settimo da sinistra).
Maresciallo battaglione dirigibilisti, n. 296o5 matricola.
MBVM: In una ascensione del dirigibile «O5» fatta con condizioni di tempo divenute
pessime durante la navigazione, compieva, quale motorista, tutti gli sforzi per coadiuvare il comandante nel raggiungimento dell'obiettivo prefisso, finchè, trascinato
col dirigibile in mare dalla violenza del vento, perdeva la vita nel compimento del
proprio dovere. – Golfo di Taranto, 4 dicembre 1918.
Giuseppe Miraglia nasce il 21 giungo del 1883 a San Petito, piccola frazione di Lugo di Romagna. Fin dall’età giovanile Giuseppe Miraglia è fortemente attratto
dalla vita militare. Il 15 Aprile 1900, è ammesso in qualità di “allievo”, alla Regia Accademia Navale di Livorno. Sempre con lo stesso grado verrà imbarcato sulle corazzate “Andrea Doria”,
“Dandolo” ed “Eugenio Filiberto”. Nel 1906 raggiunge il grado di Sottotenente di Vascello e verrà assegnato sulla torpediniera “Dogali”. Lo vediamo poi in servizio sulla corazzata “Vittorio Emanuele”,
sull’incrociatore “Aretusa” e nave cisterna “Sterope”. Dal 1911 al 1912 Miraglia presterà servizio con imbarco sulla torpediniera “Liguria”, sul rimorchiatore d’altura “Ercole”,
sull’incerociatore “ Lombardia” ed ancora sulla “Vittorio Emanuele”, quindi sulla torpediniera “Curtatone” e parteciperà alla guerra italo-turca imbarcato sull’incrociatore “Goito”.
Viene promosso a Tenente di Vascello nel 1912 e con questo grado sarà assegnato all’incrociatore “Vettor Pisani”. Il 17 marzo 1914 il T.V. Giuseppe Miraglia è assegnato su domanda,
alla neo costituita Scuola Aviazione di Venezia. Miraglia comincerà la sua istruzione di pilota, in qualità di “osservatore”, essendogli utili ed opportune le precedenti qualificazioni e studi avvenuti presso l’Accademia Navale;
Egli sarà protagonista durante questa fase, di una nutrita serie d’incidenti, sia come aviatore che osservatore. Il 30 settembre 1914 il TV Giuseppe Miraglia consegue il Brevetto di “Pilota Aviatore Militare”.
Dopo poco Miraglia assume il comando della Squadra Idrovolanti Sant’Andrea. Nel periodo successivo Giuseppe Miraglia diventa la punta di diamante dell’ardita e rischiosa compagnia aviatoria di Gabriele D’Annunzio.
Il 24 maggio del 1915 l’Aviazione di Marina austriaca inizia i bombardamenti su Venezia.
A fare capo da tale data, la Squadriglia Idrovolanti di Sant’Andrea comandata da Miraglia, parteciperà a molteplici ed infinte serie di azioni come primo pilota del gruppo D’Annunzio.
Morì il 21 dicembre 1915 durante un volo di allenamento.
Sergente pilota della V Voisin, n. 268 matricola quando il 6 aprile 1916 è attaccato da un Fokker su Merna. Colpito ai montanti si difende con la mitragliatrice
e riesce a mettere in fuga l'avversario. Il 24 giugno 1916 Mongardi rimase ferito da un proiettile ma continuò la missione. Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare: Durante nove mesi, quale pilota d'aeroplano, compiendo
numerosi e difficili
voli sul nemico, dimostrò continuamente coraggio ed alto sentimento del dovere. Impavido sotto il fuoco degli antiaerei, riuscì sempre ad assolvere i mandati affidatigli, anche
quando fu ferito da una palletta di shrapnel. Sostenne brillantemente dei combattimenti
aerei con apparecchi nemici da caccia, attaccò palloni frenati, costringendoli ad abbassarsi, ed ebbe numerose volte l'apparecchio seriamente colpito dalle artiglierie avversarie. – Altipiano Carsico, gennaio-settembre 1916.
Nel gennaio 1918 divenne aspirante ufficiale.
Umberto Mongardini nacque ad Ascoli Piceno nel 1891. Nel febbraio del 1915 lo troviamo alla scuola pilota sul campo del Conte di Mirafiori, dove, il 2 febbraio compie il suo primo volo a 550 metri di quota con
un Bleriot 286 pilotato dal sottotenente Cattaneo. A Mirafiori permane almeno fino al maggio-giugno dello stesso anno. Nel luglio 1915 è a Cameri alla Scuola Gabardini. Il 4 novembre 1915 è protagonista di uno spettacolare incidente di
volo con un Caudron. Non sappiamo se l'incidente avvenne in volo o durante il rullaggio o in atterraggio. Tuttavia Mongardini ne uscì illeso. Le ultime immagini che lo ritraggono sul campo di Cameri sono del gennaio 1916. Fu assegnato, alla
6^ Squadriglia Caproni di stanza ad Aviano e partecipò nel maggio 1916 al bombardamento di obiettivi sull'altopiano di Folgaria e della Valle d'Assa. L'intero Gruppo, con ben 34 Ca.1, bombardò anche l'importante campo d' aviazione di Pergine
(Trento). Quindi il bombardamento di Fiume (1 agosto), diretto a colpire il silurificio Whitehead, i cantieri Danubius e un deposito di petrolio. Mongardini vi partecipò con il Ca.1219 insieme al secondo pilota sergente Baccili e il mitragliere
Riccardo Picco. Il 6 agosto partecipò al bombardamento di Opicina. Il 9 agosto, con lo stesso velivolo e lo stesso equipaggio battono Prevcina nel quadro della 6^ battaglia dell'Isonzo. Poi su Trieste, il 16 settembre 1916, per colpire
l'idroscalo, l'arsenale del Lloyd e lo Stabilimento Tecnico Triestino. Su Trieste ritornò il 29 settembre con il 1219, secondo pilota Baccili e con l'osservatore ten. Angelo D'Angelantonio. Il 18 ottobre 1916 Mongardini viene trasferito alla
4^ Squadriglia e partecipò ad operazioni tattiche sull'altopiano del Carso, al bombardamento dell'aeroporto di Pergine, della stazione di San Daniele, ecc. Il 1 novembre 1917 è promosso Tenente. Nel 1917 è probabile che Mongardini abbia partecipato
all'incursione su Cattaro il 19 aprile. Dopo la metà del 1917 è a Mondello (Pa) probabilmente impegnato come collaudatore per la produzione aeronautica della ditta Ducrot di Palermo. Nell'agosto del 1917 è in forza al 2°
Gruppo Aeroplani.
Soldato mitragliere della 257^ Squadriglia idrovolanti dqall'aprile 1917 sull'idroscalo di Brindisi. Decorato con due
Medaglie di Bronzo al Valor Militare. Motivazione: Ardito mitragliere d'idrovolante ha eseguito diverse riconizioni, bombardamenti e cacce antisommergibili; si è spinto talora
a notevole distanza dalla costa per bombardare obiettivi militari ed eseguire fotografie. Ha dimostrato in ogni occasione arditezza, iniziativa e buone qualità aviatorie e militari.
Basso Adriatico, luglio dicembre 1917.
Nato nel 1887, entrato in aviazione come allievo pilota il 31 aprile 1916. Dal marzo 1918 in servizio come sergente pilota con la 72^ Squadriglia caccia di Castenedolo, dopo essere passato
per Malpensa, Foggia Nord e Busto Arsizio. Medaglia di Bronzo. Effettuò 87 voli di guerra (55 crociere, 28 scorte e 4 mitragliamenti). Sostenne tre combattimenti aerei. Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
Tenente della cavalleria dal 1917 è con la 13^ Squadriglia Caproni con la quale compie un bombardamento notturno il 3 novembre. Transitato alla 15^
Caproni nel febbraio del 1918 è in Francia, dove nell'estate passa alla 3^ Caproni. Partecipò all'impresa di Cattaro. Medaglia di Argento al Valor Militare: Osservatore intelligente e coscienzioso, eseguiva numerosi voli, dando costante
prova di calma e di coraggio. Durante importanti azioni offensive ed in occasione di una lontana incursione sul territorio nemico, nonostante il violento ed aggiustato tiro delle
artiglierie, incitava i piloti a discendere a bassa quota per meglio individuare e colpire il bersaglio. – Cielo dell'altopiano di Bainsizza e di Pola, agosto 1917.
Di Tito, sergente del 17 Reggimento Artiglieria da Campagna, pilota della 81^ Squadriglia. In poco più di quattro mesi di servizio ha compiuto 108 voli
(35 di caccia, 36 crociere, 26 scorte e 11 mitragliamenti) ed ha abbattuto un velivolo austriaco il 15 giugno nella conca di Alano. Un altro ne abbatteva il 7 luglio in concorso con altri due apparecchi della squadriglia. Medaglia di Argento al Valor Militare.
Nacque a Borgo di Forlì il 27 ottobre 1895. Di professione avvocato, abitò per qualche tempo
nel Palazzo Morattini di Forlì. Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 24 maggio 1915, il 1 giugno dello stesso anno fu arruolato nel Regio Esercito e il 13
dello stesso mese assegnato al 57º Reggimento fanteria "Abruzzi". Appassionatosi del mondo dell'aviazione, il 2 marzo 1916 entrò nel Battaglione Scuola Aviatori e il 1º settembre
dello stesso anno conseguì brevetto di pilota su velivolo Blériot XI. Il 30 novembre, con il grado di sottotenente pilota, entrò in servizio presso la 11ª Squadriglia in Albania.
Promosso tenente il 1 marzo 1917, il 21 agosto fu trasferito alla 202ª Squadriglia "CA" della Regia Marina, e il 1º settembre alla 13ª Squadriglia da bombardamento Caproni.
Il 20 dello stesso mese andò a Taliedo in forza al Distaccamento A.R. costituito per il bombardamento della base navale austro-ungarica di Cattaro, prestando servizio
con Gabriele D'Annunzio. Decorato con una prima Medaglia di bronzo al valor militare, l'11 luglio 1918 fu trasferito alla Squadriglia navale da caccia “Serenissima”,
e il 25 agosto è promosso capitano. Alla fine della guerra risultava decorato anche con due Medaglie d'argento, una di bronzo al valor militare e con la Croce al merito
di guerra.
Medaglia d'Argento al Valor Militare:
«Pilota d'aeroplano da bombardamento, durante l'offensiva austro-tedesca, bombardava efficacemente importanti obiettivi e mitragliava le truppe nemiche dando prova di calma
e serenità ammirevoli, di entusiasmo e sprezzo del pericolo. In un aspro combattimento contro 5 apparecchi avversari ne respingeva audacemente e brillantemente l'attacco e
ne costringeva uno ad atterrare. Cielo di Tolmino-Piave-Trentino, 25 ottobre 1917.»
Medaglia d'Argento al Valor Militare:«Arditissimo pilota di battaglia, nelle numerose azioni compiute fu costrante esempio di fermezza e di fede sempre curando di superare se stesso nell'ardore e nella prodezza,
per cui ogni audace impresa lo trovò sempre tra i primi ed i migliori. Cielo di Tolmino-Piave-Trentino, 25 ottobre 1917; Cielo del Piave e del Trentino, 4 gennaio-2 luglio 1918.»
Medaglia di Bronzo al Valor Militare: «Su apparecchi terrestri, percorrendo un lungo tratto di mare aperto in condizioni avverse, riusciva con altri a raggiungere le Bocche di Cattaro ed a colpire con grande esattezza
ed efficacia gli obiettivi navali, ritornando con tutti gli altri alla base, nonostante le deviazioni inevitabili della crescente foschia. Bocche di Cattaro, 4-5 ottobre 1917.»
Aspirante osservatore con la 6^ Squadriglia Caproni di Aviano partecipa alla prima azione bellica del reparto: una ricognizione su Adelsberg. Il 30 maggio il Caproni 711
si sfascia nel corso di un tentato atterraggio di emergenza nei pressi di Godega Sant'Urbano. Il 1 agosto partecipa al bombardamentom di Fiume a bordo del Ca 1157 che respinge per ben tre volte un Fokker austriaco.
Il 29 settembre colpisce Trieste. Preso il brevetto di pilota transita con la 79^ Squadriglia caccia e il 17 giugno 1918 è ferito ad un ginocchio da un colpo di contraerea. Medaglia d'Argento al Valor Militare: Pilota da caccia di grande valore, rivelando fin dai primi combattimenti grande coraggio e vera abilità, abbatteva due velivoli avversari. Arditissimo
nei mitragliamenti, esempio mirabile di animo forte, mentre da bassa quota batteva efficacemente truppe nemiche, veniva ferito da tiro di mitragliatrice da terra. Cielo del Montello, Medio e Basso Piave, 15_16 giugno 1918.
Tenente pilota di Bologna classe 1891 di Luigi. MAVM: Pilotando un apparecchio in un volo
di ricognizione per scoprire postazioni di artiglierie avversarie, quantunque attaccato da aeroplano
nemico e fatto segno a vivo fuoco
di batterie nemiche, rimaneva sulle posizioni scendendo a bassa quota, colpito al volto dallo scoppio di uno shrapnel e quasi accecato dal sangue che scorgava
dalla ferita, con calma imperturbabile e rara perizia, riportava
l'apparecchio con l'osservatore, incolume entro le nostre linee. Calliano, 29 giugno 1916.
Al 1 gennaio 1917 è con la 25^ Squadriglia sul campo di Pozzuolo del Friuli. Pilota di apparecchio Voisin. L'11 febbraio mentre sostiene
un combattimento con apparecchio avversario viene colpito dalla contraerea e atterra senza danni. In marzo è attaccato da tre velivoli nemici che gli incendiano il velivolo. Di nuovo il 25 aprile viene attaccato da due
caccia su Castagnevizza ma viene salvato da un velivolo della 80^ accorso prontamente. Al 1 gennaio 1918 è con la 71^ Squadriglia sul campo di Villaverla. Il 20 gennaio insieme a Palli e Arrigoni bombarda la stazione di Innsbruck
con la 1^ Sezione SVA. Passa poi alla 2^ sezione della 86^ squadriglia a San Pelagio. MBVM: Arditissimo pilota d'aeroplano, ha eseguito durante dieci mesi di servizio
numerose ricognizioni, talune volontariamente, di alta importanza, e molti bombardamenti notturni e diurni. In pavido sotto il fuoco degli antiaerei, che più volte ebbero a
colpirgli l'apparecchio, riuscì sempre ad assolvere i mandati affidatigli. Sostenne combattimenti con apparecchi nemici, dando prova di calma, audacia ed alto sentimento del
dovere. Cielo Carsico, agosto 1916-maggio 1917.
Pilota della 25^ Squadriglia sul campo di Pozzuolo del Friuli a partire dalla fine del 1916.
Il 1 novembre 1918 assume il comando della 33^ Squadriglai sul campo di S. Pietro in Gù. MAVM: Arditissimo pilota d'areoplano, durante una ricognizione fotografica, quantunque l'apparecchio fosse stato colpito
gravemente dall'artiglieria, riuscì
ad eseguire il mandato. Attaccato da due velivoli nemici che danneggiarono l'apparecchio in parti vitali, tenne loro fronte. Essendo stata colpita ed inutilizzata la
mitragliatrice, e trovandosi quindi privo di difesa, riuscì con ardite manovre a raggiungere le nostre linee, offrendo bellissimo esempio di calma, di audacia, di alto sentimento del dovere. –
Cielo Carsico, 18 maggio 1917.
E' con la sezione di castenedolo della 46^ Squadriglia come Sottotenente osservatore. Transita poi
nella 49^ Squadriglia. MBVM: Osservatore d'aeroplano, dopo una serie ininterrotta di voli sul
nemico, per più di un anno, durante la nostra offensiva dul Pasubio, nonostante le difficili condizioni atmosferiche, sotto l'intenso fuoco nemico, si manteneva sulle posizioni
per più ore ogni giorno, chiamando tiri sulle truppe e batterie nemiche, ed ottenendo che le nostre artiglierie le battessero efficacemente. Monte Pasubio, 9-14 ottobre 1916.
Tenente del 66° Reggimento Fanteria nato a Reggio Emilia nel 1894 da Alberto. Fu come osservatore della 5^ Squadriglia Caproni dal 27 maggio 1918 al termine delle ostilità. Era stato a Venaria Reale dal 27 luglio al
7 novembre 1917 per la frequenza del corso di pilotaggio, ma era stato esonerato. Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
Classe 1896 del 7° Reggimento artiglieria da Campagna, sottotenente osservatore della 48^ Squadriglia dal giugno 1918 su Pomilio PE ed operante dal campo di Castel di Godego.
Caproni dove era arrivato il 30 giugno 1918 come allievo osservatore.
Tenente osservatore della 22^ Squadriglia proveniente dall'Arma di Artiglieria. Con la squadriglia inizia l'attività di volo
il 25 giugno 1917 e termina il 28 febbraio 1918, quando il velivolo venne colpito da artiglieria e mitragliatrici e Pasquali rimane ferito.Il 19 settembre 1917, nel corso di una missione incontra due velivoli nemici e Pasquali li attacca risolutamente.
Il 25 gennaio 1918 l'aereo di Pasquali colpisce e incendia un deposito di munizioni nemico. Decorato di due Medaglie di Argento al Valor Militare: Osservatore d'aeroplano, in quattro mesi eseguì lunghe e difficili ricognizioni
e osservazioni di tiri d'artiglieria, sfidando gli antiaerei e gli apparecchi nemici da caccia, che spesso danneggiarono gravemente il suo apparecchio. Insistendo con accdimento sull'obiettivo indicatogli e scendendo a bassa quota,
raccolse precise informazioni, e, con rara perizia, aggiustò molte volte il tiro contro le batterie dell'avversario. Cielo del Medio Isonzo, giugno-agosto 1917.
MAVM: Osservatore d'aeroplano meraviglioso, durante l'azione svolta per la conquista del Monte Valbella e Col del Rosso, quale comandante interinale della squadriglia, coordinava sapientemente l'impiego dei mezzi,
si che il reparto meritò l'elogio del comando di artiglieria del IX Corpo d'Armata. Quale osservatore, nobilmente sprezzando tutti i pericoli, compiva voli arditissimi abbassandosi a mitragliare truppe e batterie
avversarie, lanciando bombe ed incendiando un deposito di munizioni, riportando sempre notizie di eccezionale importanza. Mirabile esempio di coraggio straordinario e di rara audacia. Cielo di Val Frenzela, 28-29 gennaio 1918.
Sottotenente osservatore della 182^ Squadriglia Caproni dove era arrivato il 30 giugno 1918 come allievo osservatore. Croce di Guerra: (Cielo del Trentino, 18 luglio, cielo del Piave,
2 novembre 1918).
Tenente di Vascello pilota di idrovolante, nella primavera 1917 era al comando della 258ª Squadriglia dotata di FBA Type H imbarcata sulla nave
appoggio idrovolanti Europa, passando nel giugno dello stesso anno alla 253ª Squadriglia di cui, dal 5 agosto successivo, assunse il comando. Dal 19 gennaio 1918 comandò la 264ª Squadriglia di stanza ad Ancona dotata di FBA. Il 3 giugno dello stesso anno
due matrosen (marò) austroungarici di origine italiana, decisero di disertare e trafugarono un idrovolante Lohner L con cui attraversarono in volo il Mare Adriatico ammarando nelle vicinanze di Fano. Avvistato dal personale del 2° Treno Armato, l'aereo
fu identificato e catturato insieme all'equipaggio. Dalla Stazione Idrovolanti di Ancona egli venne celermente inviato sul posto, a mezzo idrovolante FBA, insieme al sottotenente di vascello Alberto Briganti, con il compito di recuperare il velivolo.
Il 27 giugno compie una ricognizione nel canale di Zara. Al termine del conflitto risultava decorato con due Medaglie d'argento e una di bronzo al valor militare
Sottotenente pilota della 2^ Squadriglia Caproni, classe 1889 entrò nel Corpo Aeronautico il 1 marzo 1916. E' sul campo di Aviano. Nel 1917 non figura più nell'organico del reparto.
Capitano del genio Aeronautico di complemento. Dirigibili. Decorato con Medaglia d'Argento al Valor
Militare: Nella qualità di ufficiale di bordo di un dirigibile, ha preso parte a nove azioni di bombardamento, dimostrando mirabile ardimento ed alto spirito militare, si da
concorrere efficacemente alla buona riuscita delle operazioni. Stazione di Rovereto 19 marzo - Valle del Vippacco, 21 maggio - Modreya Senica, 20,23 agosto - Vallone di Chiapovano, 23-25 settembre - Ponti di Pinzano e Dignano, 7 novembre - Conegliano, 10 novembre - Pressi di Colle Tombolo, 19 novembre 1917.
Capo Timoniere Osservatore. Medaglia d'Argento al Valor Militare: Ardito Osservatore di idrovolanti ha eseguito numerose ricognizioni riportando utoi fotografie e bombardamenti
su nase e terreno nemico a notevole distanza dalla costa, rimanendo esposto spesso ad intenso fuoco antiaereo e ritornando una volta
con l'apparecchio colpito da schegge di granata. Ha sostenuto un combattimento contro idrovolanti nemici, respingendoli ed ha sempre dimostrato slancio, spirito combattivo, calma
e prontezza di decisione. Basso Adriatico giugno-settembre 1917.
Caporale motorista della 6^ Squadriglia Caproni decorato con Medaglia d'Argento al Valor Militare
per aver compiuto più di 20 bombardamenti sul nemico volontariamente tra il maggio e l'agosto 1917
Nato a Fiorenzuola D'Arda, dopo gli studi di ragioneria si arruolò frequentando nel 1914 il primo corso per allievi ufficiali del Battglione Aviatori. Nell'ottobre del 1915 volò con i Caudron della 3^ Squadriglia
d'artiglieria e ottenne poi il trasferimento alla 77^ Squadriglia da caccia dove si vide confermare la sua prima vittoria il 14 settembre 1916. Altre due vittorie vennero il 25 novembre e nel gennaio 1917 fu nominato comandante della 77^ squadriglia.
. Il 1 maggio fu trasferito alla 91^ squadriglia e diventò un asso il 23 settembre condividendo con Sabelli l'abbattimento di un Brandenburg C.I.. Prima della fine dell'anno ottenne altre due vittorie, l'ultima delle quali, il 30 dicembre. La
prima vittoria del 1918 fu ottenuta il l2 gennaio ai danni di un aereo tedesco, un Rumpler C.IV. Una doppietta fu rivendicata il 10 febbbraio e il 15 giugno, primo giorno dell'ultima offensiva austroungarica, abbettè un Brandenburg C.I... In settembre Ranza subentrò
a Ruffo nel comando della 91^ Squadriglia ottenenendo le sue ultime due vittorie il 29 ottobre. In tre anni di voli di guerra aveva compiuto 465 voli di guerra con 17 vittorie confermate in 57 combattimenti.
Rimasto sotto le armi e passato nella regia aeronautica, proseguì la sua carriera partecipando a voli operativi in Libia e in Africa Orientale. Durante la seconda guerra mondiale
, con il grado di Generale di Squadra Aerea ebbe il comando dell'Aeronautica dell'Albania durante la sciagurata campagna di Grecia. All'armistizio Ranza era
a Bari al comando della 4^ Squadra Aerea e non perse la testa, rimanendo al suo posto e riuscendo prima a mantenere la saldezza delle truppe evitando il sabotaggio degli aeroporti da parte dei tedeschi, collaborando poi con
gli Allearti per mostrare la volontà degli italiani a liberare il proprio paese.. In congedo dal 1952, morì a Bologna nel 1973.
(Da: Gli Assi Italiani della Grande Guerra, di Paolo Varriale)
Di Bologna, tenente reggimento artiglieria campagna, è a Oleis nell'ottobre del 1915 alla costituzione della 5^ Squadriglia di artiglieria
su velivoli Caudron G3. A fine anno è in Macedonia con la 47^ Squadriglia. Il 27 febbraio 1917 si distingue per la difesa del campo bombardato da velivoli nemici, a bordo del suo Farman. MBVM: Osservatore dall'aeroplano, con intelligenza, forza, volontà
e sprezzo di ogni pericolo di fronte alle precarietà di volo e agli attacchi degli aerei termici, e nonostante l'artiglieria gli colpisse più volte anche in punti importantissimi l'apparecchio, conduceva serenamente a
termine i difficili compiti affidatigli. Il 23 luglio 1917, dopo diversi tentativi per eseguire il rilievo fotografico dell'importante zona del fronte dal Piton Brulè ad Armatus,
in cui attivissimi erano gli aerei da caccia nemici, per quanto il suo apparecchio fosse stato colpito sotto la carlinga da una granata dirompente, seppe con animo valoroso e
con grande abnegazione condurre a termine ottimamente la sua missione. – Isonzo, 1915-1916; Macedonia, l 9 l 7.
Mitragliere della 15^ Squadriglia Caproni fin dalla formazione avvenuta a Ghedi nel dicembre 1916. Ad aprile il reparto è a Aviano Medaglia d'Argento al Valor Militare: Mitragliere abile e audace (?) dimostrava in mumerosi voli di guerra ammirevole calma e cosciente sprezzo del pericolo.
Il 10 maggio, assalito da un velivolo nemico da caccia, nonostante le violente e precise raffiche delle mitragliatrici, sosteneva brillantemente l'attacco, e sfruttando le ardite manovre dei piloti, riusciva a porre in fuga l'apparecchio avversario.
Cielo di Reifemberg 10 maggio 1917.
Il tenente Osservatore Ricci Luigi, Reggimento Cavalleria Treviso, arriva alla 13^ Squadriglia Caproni della Comina il 6 novembre 1916 direttamente dal campo scuola di Centocelle.
Presentatosi in ritardo viene immediatamente punito con 15 giorni di arresti di rigore. Dopo Caporetto il reparto arretra a San Pelagio. Il 26 febbraio 1918, dopo aver bombardato Bolzano, il Ca.11488 perde la rotta nella nebbia e, nel tentativo di atterrare,
posano le ruote in una palude nel rodigino, cappottando. Iniziò i voli di guerra nell'aprile del 1917 e nell'agosto partecipò a tre bombardamenti della piazzaforte di Pola. Rimase con la squadriglia fino al termine delle ostilità. Decorato di
Medaglia d'Argento al Valor Militare: Ardito ed abile osservatore, compì numerose azioni
di bombardamento notturne e diurne del più alto interesse, sfidando con calma ed audacia
l'intenso tiro delle artiglierie nemiche e dando prova di grande forza d'animo e di alto
sentimento del dovere. – Cielo della fronte Giulia, di Pola e del Trentino, maggio 1917
settembre 1917.
Luigi nacque a Pievequinta, frazione di Forlì, da Matteo Ridolfi e Giuseppina Rossi. Dopo aver frequentato le scuole di Arti e Mestieri, si arruolò nel genio militare.
Stimolato dalle notizie delle imprese aeree della nascente aviazione, fra cui la trasvolata delle Alpi da parte di Geo Chavez, decise di passare nell'aeronautica. Ottenne il brevetto di pilota aviatore il 2 agosto 1915.
Nel 1917, in piena prima guerra mondiale, cominciò la sua carriera da pilota bombardiere su aerei Caproni. Con più di 6000 voli e 65 azioni di bombardamento in otto mesi di guerra, stabilì un primato assoluto per la sua epoca, tanto da meritare il premio Bombardieri del cielo organizzato dalla rivista Il Secolo illustrato.
Durante la guerra, ottenne diverse medaglie, tra cui la Medaglia d'oro al valor militare e quella d'argento e la Croix de guerre concessa dal Re del Belgio.
Finito il conflitto, Ridolfi passò all'aviazione civile e morì a Verona il 2 agosto 1919 in un incidente aereo.
Sottocapo torpediniere pilota della 259^ Squadriglia Idrovolanti di Venezia dove giunse nel giugno 1917,
quando il reparto fu costituito. Il 20 marzo 1918 perde la vita in un incidente occorso durante una visita ufficiale. Il Macchi M5 di Naccari urta il Macchi L19 di Righini
poco prima dell'ammaraggio causandone la caduta in vite. MAVM: Ardito pilota di idrovolante nel disimpegno del suo servizio e nell'esecuzione di numerose missioni di bombardamento dimostrò
mirabile sangue freddo affrontando l'intenso fuoco nemico che più volte gli colpì l'apparecchio. Alto Adriatico 15 luglio 1917 - 15 gennaio 1918
Tenente dell'8° Reggimento Artiglieria da Fortezza, classe 1892 di Filippo, il 1 settembre 1916 è a Oleis con la 47^ Squadriglia
come osservatore. Con questo reparto effettuava 6 voli di guerra. Nel gennaio del 1917 parte per Salonicco con il reparto e l'11
compie il primo volo insieme al pilota Chiappelli su velivolo Farman: Rientrato dalla Macedonia nel novembre dello stesso anno frequenta il corso di pilotaggio e il 20 giugno ottiene l'abilitazione sul velivolo SVA. L'8 agosto 1918 è a Busiago come comandante della 89^ Squadriglia SVA.
Con la 89^ compie 21 missioni. L'ultimo volo di guerra il 1 novembre 1918 quando rientra con il velivolo fortemente danneggiato dalla contraerea. Perde la vita il 12 dicembre durante un volo di esercizio.
Decorato con Medaglia d'Argento al Valor Militare: Ardito pilota di aeroplano e comandante di squadriglie, durante la battaglia di Vittorio Veneto compiva con fede ed entusiasmo rischiose azioni di bombardamento e di mitragliamento,
guidando sempre gli stormi di velivoli della propria squadriglia e riportando spesso l'apparecchio colpito dal tiro nemico per essersi abbassato a quote minime. Sfidava risolutamente le condizioni atmosferiche avverse,
trascinando i dipendenti con l'esempio costante della sua audacia, ottenendo brillanti risultati e dando costante, mirabile prova di sereno coraggio e di grande valore – Cielo dell'Alto e Medio
e Basso Piave, agosto-novembre 1918.
Classe 1892 di Pietro della 5^ Compagnia Sussistenza. Nominato pilota il 26 maggio 1917 dalla Sezione Difesa di Padova raggiunge la 2^ Sezione della 83^ Squadriglia di Castenedolo
dotata di Nieuport 27 il 28 marzo del 1918.
Di Pompeo, tenente pilota nell'aviazione, nato a Bologna nel 1889, dimorante a Bologna, morto per sinistro aviatorio a Campo Furbara (Roma)
il 22 maggio 1918. Ufficiale in Servizio Attivo Permanente. Tenente reggimento cavalleggeri, ufficiale Osservatore della 1^ Squadriglia Farman di Verona dal gennaio 1916. Nel gennaio
1917 è a Campoformido con la 35^ Squadriglia. MBVM: Ufficiale osservatore d' aeroplano, in numerose
ricognizioni eseguite sul nemico, in difficile territorio montano, dava costante esempio
di alto sentimento del dovere e di virtù militari, portando a compimento gl'incarichi
affidatigli, quantunque gli si opponessero quasi sempre serie difficoltà atmosferiche e offese nemiche, che più volte gli colpirono l'apparecchio. – Cielo Alto e Medio Isonzo, 1 gennaio 1916-30 gennaio 1917.
Classe 1891 di Tullio. Tenente osservatore della 22^ Squadriglia SIA 7b di Istrana dove lo troviamo dal 21 aprile 1918 come allievo osservatore.
Del 30° Reggimento Artiglieria da Campagna inizia i voli di guerra il 20 maggio con una ricognizione fotografica sui Monti Spitz e Cismon nel corso della quale spara 120 colpi di mitragliatrice contro baraccamenti austriaci ad alcuni su un apparecchio
avversario.
Soldato mitragliere della 14^ Squadriglia Caproni dove era giunto nel novembre del 1916. Da gennaio 1917 è sul campo di Aviano
e inizia le operazioni belliche. Durante l'azione su Prvacina insieme all'altro mitragliere Zanchi, si accorge che una bomba è rimasta impigliata nella crociera di cavi del carrello e tentano invano di liberarla. Non è tra coloro che seguono
il reparto in Francia. Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare: Mitragliere d'aeroplano in numerose e lontane azioni di bombardamento dava costante prova di calma e di cosciente sprezzo del pericolo, manovrando con prontezza e perizia la sua arma,
nonostante l'infuriare dell'artiglieria e della fucileria che colpiva gravemente l'apparecchio. Disceso a bassa quota mitragliava efficacemente truppe nemiche di rincalzo, ed in frequenti vivaci attacchi di velivoli
avversari, riusciva brillantemente a metterli in fuga. Cielo dell'Alto e del Medio Isonzo e dell'Istria, 21 aprile 21 agosto 1917.
Tenente fanteria. Nel giugno del 1917 è a Palermo con la 270^ Squadriglia Idrovolanti pilots di apparecchi FBA. Nel dicembre del 1917
è trasferito a Livorno presso la 273^. MBVM: Pilota di idrovolante, ardente, entusiasta, compieva numerose missioni delicate, bombardamenti da bassa
quota e ricognizioni preziose, sia su base nemica, sia dentro terra, con sommo sprezzo del pericolo ed ammirabile spirito d'iniziativa. – Basso Adriatico, luglio-settembre 1918.
Pilota della 35^ e della 132^ Squadriglia. MAVM: Ardito pilota d'aeroplano, prese parte spontaneamente a varie e difficili ricognizioni alle
linee nemiche, malgrado le avverse condizioni atmosferiche. Avendo uno shrapnel nemico
gravermente danneggiato l'apparecchio, benchè ferito alla mano destra, riusciva a condurre
brillantemente a termine il compito affidatogli. Cielo dell'Alto Isonzo, 13 novembre 1916.
Capitano del 11° Reggimento Fanteria Osservatore d'aeroplano con la 6^ Squadriglia Caproni. Alla squadriglia era arrivato, da tenente, il 31 marzo 1917
proveniente dalla 45^ Squadriglia. Decorato di Medaglia d'Argento con la
seguente motivazione: Ardito osservatore d'aeroplano, compì durante 14 mesi al servizio numerose ricognizioni e bombardamenti riportando sempre brillanti
risultati sia nel segnalare posizioni di batterie nemiche ed aggiustando su di esse tiri d'artiglieria, sia nell'eseguire lontane e difficili ricognizioni ed azioni
di offesa notturne e diurne. Dette prova in ogni circostanza critica e nei momenti di maggiore gravità di molto ardimento ed entusiasmo, di elevato sentimento
militare, di sprezzo del pericolo, di serena e calma audacia, assolvendo sempre brillantemente i mandati affidategli. Zona del medio e alto Isonzo, Monte Rombon, Conca di Plezzo,
Monte Nero, Tolmino, Altopiano di Bainsizza, zona Gorizia, Vippacco ... dal maggio 1916 al luglio 1917.
Medaglia d'Argento al Valor Militare: Ottimo osservatore d'aeroplano compì numerose azioni offensive, dimostrando calma
ed ardimento mirabili nelle più gravi contingenze, ed assolvendo sempre brillantemente
le missioni affidatigli. – Cielo d'Istria e dell'Isonzo, 2 luglio-24 agosto 1917.
Classe 1891 di Tullio. Tenente osservatore della 118^ Squadriglia SALM la quale inizia le operazioni di guerra nel marzo 1918.
14° Reggimento Artiglieria da Campagna. In totale ha compiuto 31 voli di cui 28 ricognizioni, 2 bombardamenti e una direzione del tiro. Ebbe il
velivolo colpito 3 volte, l'ultima il 29 ottobre 1918. Decorato con Medaglia di Bronzo al Valor Militare: Ottimo osservatore d'aeroplano, animato da grande entusiasmo e da elevato sentimento del
dovere, noncurante degli intensi tiri di artiglieria nemica, che spesse volte gli colpivano in più parti l'apparecchio, persisteva nel condurre a termine ricognizioni e
direzioni di tiro in condizioni molto difficili. Compiva numerose azioni sull'avversario, riportando sempre utili notizie e dando prova costante di grande coraggio e
di sereno sprezzo del pericolo. – Cielo del Piave, 22 marzo-3o ottobre 1918.
In alcune fonti Silvageri, tenente pilota della 15^ Squadriglia Caproni dal dicembre 1916.
Partecipa all'impresa su cattaro del 4/5 ottobre 1917. Decorarto con una Medaglia d'Argento al Valor Militare e una di Bronzo: Su apparecchi terrestri, percorrendo un lungo tratto di mare aperto, in condizioni avverse, riusciva con altri, a raggiungere le Bocche di Cattaro
e a colpire con grande esattezza e efficacia gli obiettivi navali, ritornando con tutti gli altri alla base, nonostante le deviazioni inevitabili nelle crescenti foschie.
Bocche di Cattaro 4-5 ottobre 1917.
Tenente pilota, 3° Reggimento Artiglieria da Campagna, alla 74^ Squadriglia caccia dal 1916 alla primavera del 1917. Dopo un breve passaggio alla 122^ Squadriglia, nel gennaio del 1918 è a Verona con la 4^ Squadriglia
Caproni. Transita alla 6^ il 22 gennaio 1918 con la quale inizia i voli di guerra il 5 febbraio su Mattarello. In quella prima missione il velivolo venne gravemente colpito dall'antiaerea e il 29 ebbe di nuovo
l'apparecchio colpito. Il 25 maggio 1918 durante una tentata azione su Fucine venne investito, sull'Adamello, da fortissime correnti e pur subendo la perdita di un motore riuscì a portare a termine il bombardamento.
Medaglia d'argento al Valor Militare concessa per una azione sull'Adamello del 25 maggio 1918. Perde la vita a Verona l'11 luglio 1918 quando precipitò subito dopo il decollo da Verona Piazza d'Armi.
Torpediniere pilota si arruola nella Regia Marina quale torpediniere elettricista e viene aggregato alla 259ª Squadriglia da bombardamento della stazione idrovolanti
Miraglia. Vola come motorista osservatore. Dopo ripetute domande rivolte ai superiori per essere inviato ad una scuola di pilotaggio, con la complicità di un pilota e di un motoscafista decolla da solo in mare aperto davanti a Porto Corsini e ripete decollo
ed ammaraggio per cinque volte con successo con un apparecchio F.B.A. motore 200 hp. Viene arrestato per insubordinazione ma solo dopo tre giorni di carcere a Venezia il comandante Roberto di Castelvero, responsabile della stazione idrovolanti Giuseppe Miraglia, lo affida ad un pilota di M3 con doppio comando per istruirlo. Dopo cinque prove consegue il 1° brevetto, è arruolato come pilota ed in seguito a diversi bombardamenti e missioni fotografiche ottiene il brevetto militare e in seguito il 2° brevetto.
Partecipa a tutte le missioni di guerra eseguite dalla stazione Miraglia e dopo aver superatole le prescritte prove di acrobazia è passato alla 261ª squadriglia di idrocaccia.
In qualità di motorista-mitragliere riesce ad abbattere, dall'abitacolo posteriore del suo FBA Type H, un aereo nemico della k.u.k. Kriegsmarine, la marina militare dell'Impero austro-ungarico[1]. Alla fine del 1917 è promosso pilota di idrovolanti come il Macchi L.3 e poi di idrovolanti da caccia come il famoso Macchi M.5.
La prima medaglia d'argento gli fu conferita per un'azione del 17 aprile 1917 "per aver inseguito un velivolo austriaco fino a poche miglia dalla costa nemica ingaggiando combattimento ad altissima quota e non abbandonandolo che dopo averlo fatto cadere in mare inutilizzato"[2]. Quando era nella 252ª Squadriglia il 17 aprile partono 4 FBA oltre ad altri 4 della squadriglia francese di Grado (Italia) e 7 Nieuport francesi del Porto di San Nicolò per intercettare degli idrovolanti austriaci ed abbattono a 15 miglia dalla costa un Lohner K ma al rientro l'FBA del Sottotenente macchinista Giulio Viner che aveva a bordo il motorista Spada deve ammarare in emergenza vicino alla foce del Piave. Un altro FBA con il Capitano di Cavalleria Paolo Avogadro parte per catturare i due austriaci ma a causa delle condizioni meteorologiche peggiorate si rovescia nell'ammaraggio e vengono presi a bordo dal Macchi L.3 del Guardiamarina Agostino Brunetta che poi non riesce a ripartire per il brutto tempo finendo catturati dalle torpediniere austriache.
La seconda medaglia per avere dal giugno al settembre 1918 "prima come osservatore e poi come pilota dato prova di audacia e virtù militari eseguendo più di venti missioni di bombardamento tra le quali tre notturne su Pola".[3] Al 28 novembre 1917 l'osservatore torpediniere Spada è nella 263ª Squadriglia di Porto Corsini.
Orgoglioso della sua origine romagnola, alla fine della guerra festeggia la vittoria scrivendo sul suo idrovolante in romagnolo "come me la godo" (vedi foto).
All'alba del 4 novembre 1918 fa parte della squadra di idrocaccia, otto in totale, che occupa Pola prima che vi giungessero i soldati di terra. È il primo idrovolantista che scende sulle acque di Fiume liberata.
Nacque a Castel San Pietro Terme, provincia di Bologna, il 18 settembre 1888.
Arruolatosi nel Regio Esercito entrò nella Regia Accademia Militare di Artiglieria e Genio di Torino nel corso del 1906, uscendone con il brevetto di ufficiale del genio militare assegnato al 4º Reggimento pontieri. Promosso sottotenente nel 1908, divenne tenente nel 1911, e l’anno seguente entrò a far parte del Battaglione Aviatori,conseguendo poi il brevetto di pilota, su Bleriot 25 HP il 26 luglio 1913 e quello di pilota militare su Bleriot 50 HP nell’ottobre seguente.
Dall’ottobre 1913 al maggio 1915 fu al comando della 16ª Squadriglia "Bleriot"[3] di stanza a Gossolungo, Piacenza, ove diresse un corso di osservatori per l'artiglieria. Durante il corso della prima guerra mondiale prestava servizio presso
la 1ª Squadriglia da ricognizione e combattimento equipaggiata con velivoli Bleriot, trovandosi poi al 1º gennaio 1917 alla 5ª Squadriglia da ricognizione e combattimento che il 15 aprile 1916 diventa 25ª Squadriglia di cui prende il comando
nel maggio seguente equipaggiata con aereo Voisin. Dal 18 marzo fu comandante del Centro Formazione Squadriglie del Campo di aviazione di Arcade e del Centro Formazione Squadriglie dell'Aeroporto di Ghedi dal 13 agosto 1917 al novembre 1917.
Nel dicembre 1917 divenne addetto al Comando Centri fino alla data dell'armistizio del 4 novembre 1918. Promosso maggiore nel 1918, decorato di Medaglia d'argento al valor militare, nel 1919 fu inviato a Costantinopoli come capo di una missione
aeronautica per la costruzione di una linea aerea civile, rimanendovi dal giugno 1919 al settembre 1920. Decorato di Medaglia d'argento al valor militare «Pilota militare e comandante di squadriglia, compì numerose ardite operazioni di guerra
in aeroplano, dando sempre prova di arditezza, abilità, intelligenza, e riuscendo di vero costante esempio ai propri dipendenti. Cielo del Carso, 24 maggio 1915-20 settembre 1916.»
.
Soldato mitragliere della 10^ Squadriglia Caproni n. 4930 matricola. Medaglia d'Argento al Valor Militare: In numerosi e difficili voli
bombardamento, dimostrò di possedere belle doti di coraggio, fermezza e sprezzo del pericolo. In un difficile combattimento aereo contro nemico superiore per velocità ed armamento, dopo aver avuto gravemente
danneggiato il proprio apparecchio ed essere egli stesso rimasto gravemente ferito ad un braccio, servendosi dell'altro braccio sano, continuava il fuoco della propria arma, riuscendo ad allontanare l'avversario.
– Carsia Giulia, settembre 1916-agosto 1917. E' con la 10^ almeno dal gennaio 1917, e il 18 agosto al ritorno da un bombardamento su Vojscica avviene l'episodio riferito nella concessione della
decorazione.
Soldato mitragliere della 8^ Squadriglia Caproni dove era giunto nell'agosto del 1917 rimanendovi fino al settembre successivo. Nel 1917 compie 34 missioni
di bombardamento. Nel settembre del 1917, la notte tra il 3 e il 4, nel corso di una azione su Pola a bordo dell'"Asso di Cuori" fu colpito alla spalla e alla gamba sinistra. Sebbene ferito rifiutò l'aiuto offerto dai piloti e continuò
il suo compito di mitragliere/motorista. Medaglia d'Argento al Valor Militare: Mitragliere in una squadriglia da bombardamento, in numerose azioni eseguite sia di giorno che di notte, dava indubbie prove di valore e di sereno sprezzo del pericolo,
respingendo abilmente gli attacchi dei velivoli aversari e mitragliando con efficaci risultati ammassamenti di truppe nemiche. Spesso, durante il volo, incurante del grave rischio, scivolava sull'ala
dell'apparecchio per riparare i guasti verificatesi al motore. Nella notte del 4 settembre 1917, benchè colpito alla coscia e all'omero, continuava con calma a disimpegnare il suo servizio.
Cielo del Trentino, del Carso e dell'Istria, maggio - settembre 1917.
Tenente Osservatore della 1^ Squadriglia Caproni, di Cesare classe 1894 nei ruoli del 7° Reggimento Fanteria. Assegnato alla 13^ Squadriglia Caproni dal 9 al 29 novembre
1917 è a Vigna di Valle per il corso di tiro aereo. Il 5 dicembre 1917 era stato inviato al campo scuola della Malpensa per frequentare il corso di tiro di combattimento. Giunge in zona di guerra il 12 gennaio 1918 con la 1^ Squadriglia e perde la vita il 16 giugno 1918 colpito in pieno da una granata dirompente nel corso di
un bombardamento di una passerella sul Piave. Era il suo 11° bombardamento. Il giorno stesso del suo arrivo aveva esordito con un bombardamento su Primolano. Il 25 febbraio l'apparecchio era stato colpito da fucileria così come l'8 maggio successivo.
«Il 27 ottobre 1918 il sergente Vassura, volontariamente e dopo vive insistenze, otteneva di partecipare con il tenente Tarli, pilota, al bombardamento di depositi di munizioni.
«Appena oltrepassate le linee l'apparecchio fu attaccato da più velivoli da caccia austriaci e l'equipaggio contrattaccando vivamente gli avversari e riuscendo a fugarne uno, cercava con alto sentimento del dovere di raggiungere ad ogni costo il bersaglio ed effettuare il bombardamento ordinario. Poco dopo un proiettile di artiglieria colpiva l'apparecchio staccandone completamente un'ala e facendolo precipitare al suolo nei pressi di Conegliano Veneto. Le salme dei due valorosi aviatori furono sepolte a Villa Clementina, frazione di Conegliano.
«Il comando della squadriglia ha proposto il sergente Vassura per la medaglia d'oro al valore militare con la seguente motivazione: «Pilota ardimentoso ed entusiasta partecipava volontariamente ad un bombardamento di opere
militari nemiche. Attaccato da più apparecchi da caccia nemici cercava sfuggirne l'assalto per assolvere ad ogni costo il mandato affidatogli. Colpito l'apparecchio da un proiettile che ne staccava un'ala,
precipitava al suolo, immolando la giovane esistenza alla Patria nei giorni della sua redenzione. «Cielo di Conegliano 27 ottobre 1918.
Capo radiotelegrafista di 2^ Classe della 255^ Squadriglia Idrovolanti di Brindisi che vola su apparecchi FBA come osservatore.
Il 27 novembre 1917 nel corso di un decollo rimane. Medaglia d'Argento al Valor Militare: Compì più di cinquanta ricognizioni consecutive, ed una importante azione: a due bombardamenti di base nemica durante i quali venne fatto segno
a violento fuoco di batterie antiaeree e ad una pericolosa ricognizione sul nemico, dimostrando in ogni occasione di possedere belle doti di slancio e di coraggio. Adriatico, 28 novembre 1917, 13 febbraio 1918.
Tenente osservatore della 22^ Squadriglia, poi della 2^ Squadriglia Caproni. Decorato con due Medaglie D'argento al Valor Militare:
Mototivazione: Nelle ricognizioni e nei bombardamenti, in azioni vicine e lontane, fu osservatore d'aeroplano di provata capacità, dimostrando salde doti militari, audacia serena e fede
incrollabile nella vittoria. Cielo dell'Hermada, agosto-settembre; Base di pola, 3-4 agosto; Fronte del Grappa, novembre-dicembre 1917.
Motivazione: Nelle ricognizioni e nei bombardamenti, in azioni vicine e lontane, fu osservatore
d'aeroplano di provata capacità, dimostrando salde doti militari, audacia serena e fede incrollabile nella vittoria. – Cielo dell'Hermada, agosto-settembre; Base di Pola, 3-4 agosto; Fronte del
Grappa, novembre-dicembre 1917.
Medaglia di Bronzo al V.M.:Osservatore d'aeroplano, valorosamente partecipava ad un'ardita azione di bombardamento aereo,
partendo di notte, senza luna e facendo ritorno al proprio campo all'alba. – Cielo
di Nabresina, 26 giugno 1917.
Ufficiale dell'8° Reggimento Artiglieria da Fortezza, osservatore d'aeroplano dal 5 luglio 1917. E' con la 39^ Squadriglia
di Marcon, quando il 1 ottobre 1917 è colpito dalla contraerea su Castagnevizza a bordo di un S.P.3. Nell'estate assume il comando della 31^ Squadriglia. MAVM: Arditissimo e provetto osservatore, diede prova di grande perizia e sprezzo del pericolo,
cooperando per trarre dal tiro di controbatteria i più efficaci risultati. Durante l'osservazione di un tiro, si mantenne per oltre due ore a bassa quota, nonostante il vivacissimo fuoco antiaereo. Con l'aeroplano due volte colpito da
scheggia, ferito egli stesso lievemente, volle rimanere sul bersaglio fino a tiro ultimato, abbassandosi poi a mitragliare la batteria antiaerea che in quelle due ore più lo aveva molestato. – Cielo basso Piave, 19 marzo 1918. MAVM: Osservatore dall'aeroplano,
ardito e intelligente, assolse difficilissimi incarichi volando spesso a bassa quota sul territorio occupato dal nemico e offrendosi volontariamente dove il pericolo era maggiore.
Mirabile esempio di eroismo, il 1° ottobre 1917, entrava per ben tre volte nelle linee nemiche, nonostante il vivissimo e ben aggiustato tiro avversario e, quantunque ferito al fianco destro da scheggia di granata, continuava la ricognizione fotografica,
finchè le forze gli venivano meno. Cielo di Novelo,l° ottobre 1917.
Classe 1888 di Aristide, del 1° Reggimento Genio. Tenente pilota della 81^ Squadriglia caccia di Istrana dove lo troviamo a partire dal 25 gennaio 1918, Al 28 giugno 1918 aveva
compiuto molte missioni tanto da essere decorato con Medaglia di Bronzo al Valor Militare. Dal 28 giugno al novembre 1918 compiva altre 77 missioni di guerra (25 caccia, 27 crociere e 25 scorte). Il 20 febbraio 1918 cappottava in atterraggio sfasciando il Nieuport 27
5947 sul campo di Isola di Carturo. Dal dicembre 1915 al marzo 1917 era stato impiegato nel Genio per lavori di difesa sul fronte isontino. Decorato con tre Medaglie d'Argento al Valor Militare. (Immagine: 81^ Squadriglia 1918, Zerbinati è il primo a destra)
Sergente pilota classe 1895 della 47^ Squadriglia Farman ad Oleis dall'aprile 1916.
Nel novembre parte per la Macedonia. Il 30 marzo 1917 esegue anche una missione di caccia e il 10 aprile effettua un mitragliamento a terra. Ultimo a rientrare in Italia del
reparto, nell'ottobre 1917. Nell'aprile del 1918 è a Sarzana con la 242^ Squadriglia Difesa e il 25 giugno è protagonista fortunato di un incidente accorso al suo Nieuport 2125 che precipita. MBVM: Pilota di aeroplano, eseguiva numerose ricognizioni e osservazioni di tiro, dimostrando sempre ammirevole calma e disprezzo del
pericolo nell'affrontare i velivoli nemici e i tiri antiaerei che colpirono più volte il suo apparecchio. Cielo del Carso
marzo-ottobre 1916. Cielo della Macedonia 10-29 aprile 1917.
Da Reggio nell'Emilia, capitano complemento fanteria. Nell'estate del 1916 è con la 29^ Squadriglia a Cavazzo Carnico e partecipa a combattimenti aerei.
Il 28 dicembre 1916 assume il comando della 32^ Squadriglia di Villaverla. Il 22 febbraio 1917 il suo velivolo viene colpito durante una ricognizione, dapprima dalla contraerea poi attaccato da un velivolo nemico che però è respinto con
l'arma di bordo. Cessa il comando nel luglio del 1917 e assume, il giorno 4 quello della 81^ Squadriglia disposta sul campo di Istrana. Il 25 marzo 1917 è inviato al Comando Aviatori di Torino. Medaglia di Bronzo al Valor Militare:
Pilota comandante di una squadriglia da caccia, fu costante esempio
di attivitá di coraggio e di scrupolosità nell'adempimento del propri dovere. Organizzatore sapiente, seppe ottenere dai suoi dipendenti il massimo rendimento, mantenendo costantemente, anche in periodi difficilissimi,
la massima efficienza bellica della sua squadriglia.
Tenace e ardito pilota, con saldezza di animo compì numerosi voli di guerra, sostenne vari
combattimenti abbattendo un aereo nemico. – Cielo del Piave-Foza, 5 dicembre 1917-24 marzo 1918.
Medaglia d'Argento al Valor Militare: Comandante di una squadriglia da caccia, fu sempre esempio ai propri dipendenti
di ardire, attività e zelo, riuscendo ad ottenere da tutti il massimo rendimento. Pilota esperto, dotato di saldo coraggio e di serena calma, compì numerosissimi voli di caccia, di
scorta e di crociera, e sostenne, spesse volte in condizioni difficili, vari combattimenti, rientrando con l'apparecchio seriamente danneggiato. Con sprezzo del pericolo, affrontò il
nemico anche quando questo era per numero a lui superiore, riuscendo ad abbattere due
apparecchi avversari. – Cielo del medio e basso Isonzo, 6 luglio-22 ottobre, Cielo del Piave,
10 novembre-5 dicembre 1917.
Al 1 gennaio 1916 è sul campo di Leproso con la 5^ Saquadriglia Caudron G.3. Transita con la 44^ Squadriglia di Gonars. L'11 febbraio 1917 incontra
caccia nemici con i quali ha un duello. Il 6 febbraio 1918 assume il comando dell'80^ Sqaudriglia per cederlo a Gelmetti il 30 aprile. Terminerà la guerra con questa squadriglia per essere trasferito, nel dicembre 1918,
alla 89^ SVA. MAVM: Pilotava per ben tre ore e mezza un aeroplano sul cielo di Prosecco, nonostante molestie di idrovolanti nemici e larga distesa di mare che lo separava dal proprio campo, per permettere all'osservatore di segnalare i risultati
di un nostro tiro su quel campo di aviazione e sull'abitato. – Cielo di Prosecco, 24 maggio 1917. MAVM: Ufficiale pilota, effettuò numerosi e
lunghi voli sul nemico, offrendosi
volontario nelle circostanze più
difficili. Preoccupato unicamente
del buon esito del servizio di osservazione, si dimostrò sempre
incurante del tiro d'artiglieria e
fucileria, dal quale ebbe più volte
l'apparecchio colpito. – Tolmino
ottobre 1915 – Bainsizza-Carso, luglio 1916.
2° Capo pilota della 253^ Squadriglia. Il 10 giugno 1918 di scorta al Mas 19 di Luigi Rizzo è attaccato da un idro tipo A e lo costringono ad ammarare a Trieste. Il 23 settembre 1917 è
abbattuto in fiamme da Linke-Crawford nel tratto di mare tra Punta Sdobba e Miramare. Decorato con tre Medaglie d'Argento al Valor Militare.
Sottotenente osservatore della 136^ Squadriglia, ferrarese. In forza al 232° Reggimento Fanteria era stato nominato ufficiale nel luglio del 1917.
Lo troviamo presso la squadriglia nel giugno del 1918 sul campo di Castenededolo
con apparecchi Pomilio PE.Viene attaccato da un caccia nemico l'8 giugno 1918 con il pilota Biagi.
Sottotenente osservatore della 136^ Squadriglia, ferrarese. In forza al 232° Reggimento Fanteria era stato nominato ufficiale nel luglio del 1917.
Martinelli è in Macedonia, dalla fine del 1917 con la 111^ Squadriglia SAML. Il 7 novembre il suo apparecchio è danneggiato dalla contraerea. Il 7 gennaio rimane ucciso nel corso di un attacco a bassa quota dal fuoco di terra.
Moruzzi Vittorio,di raffaele classe 1896 sottotenente pilota della 1^ Squadriglia Caproni, muore la notte del 2 febbraio 1918 nei pressi di Legnago (Bigarello, Castel D'Ario ?), dopo aver smarrito
la rotta a causa della nebbia. Faceva parte di un gruppo di due velivoli inviati a bombardare Monte Rovere in notturna. Volava sul Ca.4233.
Tenente pilota della 24^ Squadriglia. Di Adolfo classe 1896. 3^ sezione a Falzè muore il 23 maggio presso il campo di Arcade perchè il suo
SIA 7B perde le ali. A bordo con lui il capitano Ottorino Mutti. Medaglia d'Argento al Valor Militare.
Sergente maggiore pilota della 10^ Squadriglia Caproni. Di Luigi classe 1891. Arrivato presso il reparto nel mese di giugno, cade il 16 agosto 1918
con il Caproni 4218, partito per lanciare volantini tra Sacile e Pordenone. Colpito dalla contraerea si rovescia d'ala precipitando in vite. Medaglia di Bronzo al Valor Militare: Pilota di squadriglia da bombardamento già provato
in ardite azioni sul nemico, avuto, durante una azione di guerra, l'apparecchio colpito in pieno da una granata nemica e danneggiato in modo da perderne completamente il controllo, mentre già si sentiva precipitare conservava
singolare calma,
e dando prova di elevato sentimento del dovere eseguiva ancora un ultimo lancio di
manifestini, adempiendo così fino all'estremo, di fronte a sicura morte, il compito
affidatogli. – Cielo di Santa Lucia di Piave, 16 agosto 1913
Caporale pilota della 115^ Squadriglia di San Luca dalla primavera del 1918. Opera con apparecchi Pomilio PD e PE. Non compie voli di guerra ma è addetto
al trasporto dei velivoli. Cessa di volare con la squadriglia dopo la metà del luglio 1918.
Caporale pilota della 6^ Squadriglia di Artiglieria dapprima a Verona poi a Castenedolo, perde la vita in un incidente con il Farman 756 nel corso di un volo
di allarme.
Soldato mitragliere della 10^ Squadriglia Caproni: E' con il reparto almeno dal 1917 e il primo volo di guerra risulta effettuato il 2 febbraio 1918.
L'ultima il 16 ottobre 1918. Medaglia di Bronzo al Valor Militare: Ottimo e ardito mitragliere, durante un'azione
di bombardamento, con precise raffiche della sua arma teneva testa a cinque velivoli nemici, permettendo al pilota di portare in salvo apparecchio ed equipaggio. –
Cielo del Trentino, 15 novembre 1917.
Tenente pilota della 11^ Squadriglia Caproni dall'inizio del 1917. Opera dal campo albanese di Punta Rameck su Caproni 300, poi sul 450 da aprile. Era stato
inviato al corso di pilotaggio nel maggio del 1916.
Nell'estate del 1915 è con la nuova 7^ Voisin sul campo di Aviano con apparecchio Voisin. Nell'ottobre con il grado di maresciallo passa
alla 6^ Farman di Chiasiellis. Il 18 novembre sostiene uno scontro, pilota Livi, a circa 3000 metri con un velivolo nemico. Il 25 aprile, cambiato il nome del reparto in 30^ si sposta a Verona dove rimane fino al luglio successivo.
Dalla primavera del 1918 è con la 32^ squadriglia sul campo di San Pietro in gù. Decorato con 2 medaglie d'Argento al Valor Militare. MAVM: Arditissimo pilota, compì numerosi
voli sul nemico, specialmente in
zona d'alta montagna, sfidando
gravi difficoltà e pericoli, e non
curandosi del fuoco intenso dell'artiglieria anti-aerea avversaria. Il 21
ottobre 1915 volò per più di due
ore sul nemico in condizioni atmosferiche difficilissime, mantenendosi ammirabilmente calmo e sereno, nonostante l'infuriare degli
elementi ed il fuoco degli antiaerei nemici, che gli asportarono
parte del timone di profondità del
suo velivolo. Il 18 novembre 1915
attaccò, decisamente, un aereoplano nemico, e, nonostante il fuoco
aggiustato dell'avversario che colpiva l'elica del suo velivolo con tre
proiettili, lo costringeva a ritirarsi
nell'interno. – Altipiano di Bainsizza – Valle del Vippacco, 21 ottobre 1915; regione di Gorizia, 18
novembre 1915.
Sergente 79^ squadriglia aeroplani, n. 28362 matricola. Proveniva dalla 46^ Squadriglia. Il 29 aprile 1917 decollato dal campo di
Castenedolo precipita con il Farman Colombo 240 rimanendo gravemente ferito. Al 30 giugno 1918 è a San Luca con la 79^, Medaglia di Bronzo al Valor Militare: Pilota da caccia tenace e sprezzante del pericolo,
in un
volo di caccia attaccò ed incendiò un pallone nemico in ascensione. Il dì seguente
fece precipitare a colpi di mitragliatrice un apparecchio avversario. Nei mitragliamenti da bassa quota diede sempre bello esempio di entusiasmo e di audacia. –
Cielo del Montello-Medio e Basso Piave, luglio-novembre 1918.
Tenente osservatore della 114^ Squadriglia. Nato nella frazione Ravalle di Ferrara giunse al reparto nell'estate del 1918.
Medaglia d'Argento al Valor Militare: Ardito osservatore dall'aeroplano, in numerosi voli
sul nemico, sempre dimostrò alto sentimento del dovere e singolare ardimento, portandosi spesse volte a quote molto basse, per meglio assolvere il proprio mandato,
e sfidando con sereno coraggio l'intenso tiro antiaereo nemico, che più volte gli
colpì l'apparecchio. – Cielo del Piave, giugno-ottobre 1918.
Tenente pilota di complemento della 56^ Squadriglia aeroplani S. V. A..
Aveva iniziato i voli di guerra con la 4^ Sezione SVA di Fossalunga il 23 aprile 1918. Il 20 ottobre 1918 la sezione si trasforma in 56^ Squadriglia. Medaglia di Bronzo al valor Militare: Pilota da ricognizione, compì
numerosi voli sulle retrovie avversarie, contribuendo
nel modo più efficace a raccogliere preziose informazioni sul nemico. Instancabile
e pieno di slancio dimostrò singolare ardimento ed assolse con esemplare valore i
compiti affidatigli. – Cielo del Basso e Medio Piave, aprile-ottobre 1918.
Soldato pilota della 4^ Farman è assegnato al reparto verso la fine del 1915 sul campo della Comina. Il 20 gennaio viene trasferito a
Cavazzo Carnico. Promosso Sottotenente nell'aprile del 1917 è con la 257^ Squadriglia Idrovolanti di Brindisi. Nel giugno va a Valona con velivoli FBA. Muore il 17 settembre all'ospedale di Brindisi per la spagnola. Decorato con
Medaglia d'Argento al Valor Militare.
Sergente pilota n. 5154 matricola, nel gennaio del 1918 è con la 135^ Squadriglia che opera dal campo mdi Castenedolo. Il 28 gennaio Gostoli rimane ferito
insieme all'osservatore Bagnoli in un incidente con il Pomilio PE 3977. Il 13 febbraio si trasferisce a Sovizzo. Nel mese di luglio inizia a volare con la 31^ Squadriglia cui transiterà poco dopo. Decorato con
Medaglia d'Argento al Valor Militare: Ottimo ed entusiasta pilota, compiva numerose ed ardite ricognizioni nonostante
le difficoltà oppostegli dall'intenso ed aggiustato tiro dell'artiglieria, dai velivoli nemici e dalle avverse condizioni atmosferiche. In una speciale circostanza, attaccato
da cinque velivoli da caccia mentre aveva già il proprio apparecchio colpito dall'arglieria antiaerea, sosteneva insieme ai due apparecchi di scorta l'impari lotta, abbattendo uno dei velivoli avversari,
costringendo gli altri ad abbandonare il combattimento e continuando a rimanere nel cielo nemico sino al compimento del proprio
mandato. – Folgaria, 16 agosto 1918. Croce di Guerra: (Cielo del Trentino, marzo-novembre 1918).
Sergente maggiore 11^ Squadriglia Caproni, n. 1331 matricola. Medaglia di Bronzo al Valor Militare: Pilota ardito e calmo, partecipò a numerosi
bombardamenti, audacemente sfidando l'intenso fuoco antiaereo e l'attività aggressiva del
nemico. Il 6 maggio 1918, dava esempio di spiccata attività ed ardimento, nel condurre al
termine, con efficaci risultati, tre bombardamenti sopra un obiettivo lontano ed in zone
montuose. Nel periodo della nostra offensiva dal 6 al 15 luglio 1918, dette ancora nuova
conferma delle sue ottime qualità di pilota tempra ad ogni fatica e ad ogni pericolo.
Cielo d'Albania, maggio-luglio 1918.
Sergente pilota della 102^ Squadriglia n. 28742 matricola. Nella Sezione difesa di Ancona (102) arriva nella primavera del 1917, mntre
un anno dopo è a Sovizzo con la 31^ Squadriglia Pomilio. Alla data dell'armistizio è a Castelgomberto. Croce di Guerra.(Cielo del Trentino, settembre-novembre 1918.
Sottotenente 3 gruppo sezioni aerostatiche autocampali. Croce di Guerra: Osservatore di aereostato, compì più di 20 ore di ascensione.
Quantunque il pallone venisse più volte colpito, assolse sempre il suo compito con abnegazione e sprezzo del pericolo. – Cielo del Piave, marzo-settembre 1918.
Tenente complemento genio, corpo aeronautico militare. Croce di guerra: Osservatore dal pallone frenato, calmo e coraggioso, diede sempre
prova di abnegazione, ardimento e sprezzo del pericolo – Cielo Carsico, ottobre 1915-dicembre 1916.
Tenente corpo aeronautico, osservatore di draken. Medaglia di Bronzo al Valor Militare:
In condizioni eccezionalmente difficili coi un'ardita ascensione ad alta quota, per
severando nell'osservazione anche quando fu fatto segno a vivo fuoco e a minaccia di
velivolo avversario, e riuscendo a dirigere e rettificare il tiro di nostri grossi calibri
su batterie nemiche. In altra circostanza, concorse efficacemente a ripiegare e a porre
in salvo il materiale della sezione, sottoposta al tiro aggiustato del nemico, con
singolare fermezza, calma e sprezzo del pericolo. – Basso Piave, 5 aprile-8 maggio 1918.
Tenente osservatore della 116^ Squadriglia sul fronte albanese. Transita poi alla 257^ Squadriglia idrovolanti di Brindisi. Medaglia
di Bronzo al Valor Militare:
In commutazione
della croce al merito di guerra concessagli con decreto ministeriale 8 aprile 1920: Medaglia di Bronzo al Valor Militare:
Allievo osservatore d'aeroplano, ardito e zelante, prendeva parte volontariamente,
durante dieci giorni di intense azioni, a numerose lontane incursioni in territorio
nemico, a bordo di idrovolonti, ed in tutte era guida ferma e sicura ai compagni di
volo, adempiendo con serenità e prontezza gli incarichi ricevuti, incurante dell'intenso tiro di sbarramento delle artiglierie avversarie – Cielo d'Albania, 6-15 luglio 1918.
da Savignano di Romagna (Forlì), sottotenente fanteria 36^ squadriglia. Medaglia d'Argento al
Valor Militare: Pilota d'aeroplano, incaricato di eseguire le fotografie di un tratto di zona occupata dal nemico, e attaccato da un apparecchio avversario, sosteneva con audacia
e sangue freddo l'attacco, quantunque in condizioni d'inferiorità, finchè l'avversario stesso abbandonava il combattimento. Nonostante avesse avuto l'apparecchio colpito, tornava poi sull'obbiettivo e portava a
termine il compito affidatogli. Attaccato successivamente da due apparecchi nemici, con perizia e valore eccezionali accettava e sosteneva il
combattimento, finchè gli avversari si furono allontanati. Tra il vivo fuoco antiaereo del
nemico, efficace per la diminuita quota a causa del combattimento sostenuto, coll'apparecchio gravemente avariato, tanto da esserne compromessa la navigazione, riusciva a raggiungere il territorio italiano e
ad atterrare in tempo per spegnere un principio d'incendio
manifestatosi a bordo. - Cielo del Carso, 29 novembre 1916.